Sono in piedi in fondo alla sala del Locomotiv: quando si invecchia si ha la tendenza ad arretrare. Con me c’è Andrea, il miglior compagno da concerti, e sul palco gli A Toys Orchestra danno spettacolo. Quel genere di cose che definisci belle senza saper spiegare a parole il vero perché. C’è il punk e il pop e la ballad e dico: wow! Non c’è molta gente e credo siano cazzi di chi non è venuto dato che l’atmosfera è calda, anche se l’espressione inglese warm rende meglio l’idea. E ad un anno di distanza da quella sera ho nelle cuffie il cupo e nobilissimo Midnight (R)Evolution che oggi, 18 ottobre, spiegherà le vele e andrà per mari. La Urtovox alza il sipario su un pregevole lavoro che ha tutti i tratti distintivi e storici del gruppo, le scale minori, le tastiere a tingere uno spazioso ambiente agreste e i riverberi ad addolcire l’amalgama in autentico stile Toys. Si scorgono gli Arcade Fire (chiudere gli occhi sull’overture Midnight (R)Evolution e cantare BrancaBrancaLeonLeon! con la erre rotante all’inglese), c’è il tiro dei Modest Mouse (mettere il repeat su Welcome to Babylon) e c’è una cura delle vibrazioni e degli arrangiamenti che è da chapeau lanciato all’aria (organi, fuzz, sussurri e rullante vellutato a profumare l’automobile ferma nel traffico). Un disco il cui apogeo si stringe nelle sublimi Mutineer Blues e Goodnight again. E credo che quando torneranno al Locomotiv farò lo sforzo di andar lì sotto per mormoragli fatemi la cortesia di non aver pietà per chi non è venuto, dateci dentro.
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