Quando abbiamo dovuto devidere su chi puntare la lente d’ingrandimento di Shaq—che ovviamente è più grande di quelle comuni—abbiamo avuto non poche difficoltà nell’effettuare la scelta, nemmeno dovessimo decidere a chi far vincere il prossimo San Remo. Poi ci siam fatti coraggio ed abbiamo puntato tutto su un ragazzone americano, ben pasciuto e a cui magari, a vederlo la prima volta non daresti un euro bucato.
Poi una volta inforcati gli auricolari e messe su una manciata delle sue tracce non puoi fare altro che immaginare splendide spiagge di sabbia bianca, onde altissime in technicolor in cui Patrick Swayze avrebbe surfato come un re, con una serie di bellissime donne esotiche al fianco. Per sua stessa definizione il suo sound è “mid-fi synth-wave, slow-motion funk”, e come dagli torto o provare a spiegarlo meglio delle sue stesse parole?
Bassi corposi accompagnano synth arpeggiati dal vago retrogusto funk, un boeing 747 guidato da un giovane Tom sotto acido che ti fa volare alto, in mezzo a nuvole dalla forma improbabile. Una suono tanto melodico quanto ipnotico, figlio della contaminazione e lontanto da superficiali catalogazioni.
Nel decidere chi affiancare in questo post a questo ragazzone tutto stelle e strisce, abbiamo eletto Herva come nostra scelta in quel gruppo di super giovani ma altrettanto iper futuribili artisti che si esibiranno nella due giorni romana. Diciamocelo chiaro, andare sul soundcloud di questo ’91 fiorentino è un piacere che almeno una volta al giorno tutti dovrebbero ricordarsi di prendere. Con il suo sound danzereccio ma intelligente e mentale, è una ventata di freschezza, in un panorama alle volte troppo ancorato a stilemi del passato. Ascoltare brani come “Skin” e “Listen To Me People” è goduria assoluta, sentire tutto il resto un obbligo imprescindibile che trasporta l’ascoltatore tra sonorità funky e soul, sempre con attenzione al coniugare nella maniera giusta il tutto con il beatmaking di qualità. Herve Atse Corti è un diamante neanche tanto grezzo, uno che sa il fatto suo e che sa mostrare agli altri ciò di cui è capace. Da non perdere per nulla al mondo.
Come se non bastasse la miriade di artisti già presenti nel programma del M.I.T. si è da qualche giorno aggiunto un ultimo influentissimo nome, per cui non c’è nemmeno bisogno che vi dica nulla. Afrika Bambaataa aprirà il festival, ricordandovi di amarvi ed amare il prossimo. L’8 e 9 Giugno prossimi Roma diventa capitale mondiale dell’amore universale, quindi Let’s Stay Together!