Il lunedì è per definizione un giorno noioso, ma non per te che leggi LSD-O. Per iniziare bene la settimana ti presentiamo una guida attendibilissima a quella che rappresenta una macro classe del genere umano, i clubber. Ti sarà capitato di andare in un party e di sentirti terribilmente fuori luogo, o di notare qualcuno accanto a te che lo fosse. Noi diciamo basta alle commistioni tra i generi, basta co ‘sta storia che la musica unisce. Ognuno di noi è un clubber diverso, ce l’abbiamo nel sangue, dalla nascita o inoculato per trasfusione durante gli anni della formazione adolescenziale: non ascoltare l’amico che vuole portarti a tutti i costi a conoscere il suo mondo perché si sente il mecenate della musica underground, se normalmente non esci senza la camicia; e tu che giri ancora con le maniche col risvoltino sappi che la Belvedere non è una modella italo-russa pagata per farti compagnia al tavolo. Insomma, ci fa piacere se ogni tanto esci dai soliti schemi, però poi, per favore, rientraci. Ecco qualche dritta per far sì che tutto cio non accada mai più, per sapere perfettamente cosa dire in disco e per levarti la curiosità di cosa stanno pensando di te gli altri clubber che ti ancheggiano intorno.
Ringrazio di cuore le fertili menti di Gianluigi Peccerillo e Francesco Abazia per il loro contributo a questo pezzo a più mani.
I Concettuali: quelli che la musica la sentono col cuore e non con le orecchie e che se nel pezzo non è campionato almeno un battito di ciglia, una piuma che cade o una foglia che fruscia non è sperimentazione.
DJs del cuore: Nicolas Jaar, James Blake, FlyLo, The XX, Four Tet, oddio quanti sono, ce li avrò i soldi per tutti?!
Citazione preferita: “Se hai capito davvero la loro musica, non hai capito un cazzo”.
Gli Arrivati: sì, proprio loro. Quelli che per tutta l’estate hanno ballato al Fiat Playa Lykke Li pensando che fosse una marca di lollipop e che ‘oh, ho scoperto un pezzo nuovo, senti che bomba’.
Djs del cuore: The Magician, Aeroplane, Cassius.
Citazione preferita: ” I I I follow, i i i follow you ripsi beibi…..”.
Le Groupie: ogni riferimento è puramente casuale (ciao Schizzo, tvb). Sono quelle che, più o meno ferrate sull’elettronica della new generation, vanno alle serate in base al tasso di attrattività della faccia del dj. Quelli che vanno per la maggiore sono i giovanotti con le facce da bravi ragazzi e la polo Lacoste, i belli e dannati col giubbetto da motociclista e i timidoni alla Seth Cohen che hanno ribaltato per sempre le regole della virilità.
Djs del cuore: Brodinski, Yuksek, Gesaffelstein.
Citazione preferita: “Io mi chiedo perché si ostinino a suonare pure bene quando sono già così belli”.
Gli Ostinati: sono la parte romantica dei clubber, gli irriducibili, gli irremovibili, chiamateli come volete. Quelli che seguirebbero il loro idolo anche in capo al mondo. O che semplicemente vanno per il sesto anno consecutivo all’Arenile ad acclamare i maestri della techno ignorando bellamente l’evoluzione della specie.
Djs del cuore: Dave Clarke, Richie Hawtin, Sven Vath.
Citazione preferita: “A che ora parte il pullman per il Time Warp?”.
I Poser della bottiglia: non credo ci sia bisogno di descriverli. Loro hanno la capacità di essere tutti uguali (poi dicono i cinesi), in qualsiasi regione d’Italia, in qualsiasi stagione dell’anno, in qualsiasi locale coi divanetti bianchi si trovino. Tanto quello che conta è la bottiglia di Belvedere.
Djs del cuore: David Guetta, SHM, Bob Sinclar, resident del locale purché passi Gustavo Lima cècècè.
Citazione preferita: “Io il tavolo l’ho pagato solo 570 euro perché conosco l’organizzatore”.
Quelli che le foto se le portano da casa nel caso in cui manchi il fotografo: scusate la lungaggine, ma voi riuscireste a trovare un aggettivo che li definisca? Noi no, perché loro sono semplicemente favolosi!
Djs del cuore: ah perché, c’è anche un dj?
Citazione preferita: Scusa, dove posso trovare le foto per taggarmi? (presumibilmente stanno parlando col barista)
I Fluo: loro sono i miei preferiti. Sono come il Calippo d’estate, il Crystall Ball negli anni ’90, la Strixia al Plastic. Sono trash e non lo sanno, indossano sempre delle vistose montature fatte di tubicini di plastica che si illuminano in the dark e hanno una nota propensione per il pendant di colori.
Djs del cuore: Steve Aoki, Gigi Barocco.
Citazione preferita: “L’ importante è che si veda al buio”.
I Trasversali: quelli che potreste trovare in uno qualsiasi dei party sopra citati, basta che alla console ci sia uno che ha meritato almeno una citazione su uno dei blog/webzine/cagate pazzesche che segue di solito.
Djs del cuore: purché sia su Pitchfork.
Citazione preferita: “Hei, mi sei simpatica, ci troviamo bene a parlare. Ti do quasi un 7.9”.
I Tribali post moderni: lo sappiamo tutti. La società in cui siamo cresciuti è avida e consumistica e ci ha risputati in questa post-modernità priva di valori. Sentiamo tutti il bisogno di ritrovare le nostre origini e di pogare senza sosta come proto scimpanzé di fronte un casco di banane.
Djs del cuore: Diplo, Switch.
Citazione preferita: “Tra due anni altro che dupstep, svoltiamo tutti col Mombathon”.
Gli Skeaters mancati: hanno lasciato il cuore in I’m with you di Avril Lavigne e ancora lo stanno cercando disperatamente. Di buono hanno che amano la bass music come amano loro madre, quindi 1000 come 0, dipende dai periodi.
Djs del cuore: Disclosure, Blawan, One Man.
Citazione preferita: “Bondax are not the new Disclosure”.
I London lovers nati nel ‘95: non vi incaricate, li trovate tutti al Plastic il venerdì sera. I jeans skinny e sdruciti però non vengono da Porto Bello, ma da Bershka in via Torino.
Djs preferiti: Carl Barat, Alan McGee.
Citazione preferita: “Hei, non scherziamo, Demon Albarn è il più grande dj della storia!”.
I Tirapacchi: sono quella categoria di amici che amano incondizionatamente i club e sanno pure quanti peli ha nel naso Zombie Nation, ma che per un motivo o per un altro riescono sempre a paccarvi all’ultimo minuto con scuse improbabili.
Djs del cuore: JOAKIM, Seth Troxler.
Citazione preferita: “Scusa, è che ho scoperto di avere un esame dopodomani”.
Gli Open Air: di derivazione hippie, amano la natura, la compagnia nel fango, il solleone e in generale luoghi tanto ameni quanto igienicamente poco raccomandabili. Si farebbero licenziare pur di andare al Sonar e sono tre anni che lavorano per mettersi da parte i soldi per il Lollapalooza. O il Coachella, non mi ricordo bene.
Djs del cuore: Sbtrkt live, Esperanza.
Citazione preferita: “Se non dura tre giorni, che merda è?”.
Quelli che Cerrone is not dead: non importa se nel ’98 avevano 10, 16 o 22 anni. Per loro la disco non si è mai mossa da lì, e stanno ancora cercando di capire il video di Lady (hear me tonight) di Modjo. C’è una vena di romanticismo anche in loro abbastanza evidente, pure perché il francese è una lingua dalla scioglievole dolcezza.
Djs del cuore: Alex Gopher, Stardust, Etienne De Crecy.
Citazione preferita: “La mia ragazza mi ha lasciato per Flatbeat, come biasimarla”.
Quelli che quando andavano in disco tu leggevi ancora il Cioè: tu che stai leggendo e neanche sai di chi stiamo parlando. E’ proprio a te che si rivolgono questi eroi dei party 12h nostop con cornetto regalato al mattino.
Djs del cuore: Dj Sneak, Marshall Jefferson.
Citazione preferita: “Not everyone understand house music”
Quelli che non arrivano a fine mese perché hanno i debiti col parrucchiere: gli esteti della club music, quelli che, esattamente come i ragazzini che copiano la pettinatura a Beckam, spendono metà del loro stipendio per stare al passo con i colpi di testa di Gary Numan. O di Luciano, che non capisco in cosa differisca da un concorrente di Jersey Shore.
Djs del cuore: Luciano, Gary Numan, La Pina.
Citazione preferita: “Fammeli come lui!”
Se sentite di non appartenere a nessuna delle precedenti categorie come ai quiz a trabocchetto, scriveteci pure. Saremo ben lieti di condurre un’indagine sociologica su voi e i vostri amici.