Oggi ero a pranzo con Bonnie “Prince” Billy.
Bologna s’è rinfrescata e ho deciso di portarlo a far due passi con me approfittando delle condizioni climatiche. Ci siamo mangiati un panino e ci siamo bevuti una Coca-Cola. Gli ho detto “Senti che roba”. Gli ho allungato Build a fire (La Tempesta International), l’ultimo disco dei Green Like July. Gli ho detto: “Ti ho fatto un regalino. Senti che roba la cinque. Tonight’s The Night. Fa spavento”. Ci siamo guardati dritti negli occhi.
Dalla radio sono uscite le note di un pezzo ics degli Shins, il barista ci ha portato il conto.
Bonnie ha fatto il risucchio con la cannuccia e ha detto: “Vieni da me ad ascoltarlo”.
Per strada abbiamo incontrato Jeff Mangum che passeggiava con Micah P. Hinson. Bonnie gli fa: “Ci fate compagnia?”.
Oggi ero a casa di Bonnie “Prince” Billy con Jeff Mangum e Micah P. Hinson. Abbiamo messo su l’ultimo lavoro dei Green Like July e tutto quello che ricordo è la vampata di musicalità che ha fatto prigioniero il cuore.
C’era il popular raffinato di Moving To The City a farci compagnia, i bei rullantini di Johnny Thunders. C’era il canto profondo di Andrea, la sconfinata dolcezza delle backing vocals. C’era la struggente armonia di A Well Welcomed Change, gli archi leggeri di An Ordinary Friend.
C’è un incantevole disco che fa breccia.
Nell’ umore così-così di fine estate.