Come quando mentre cammini in autostrada incontri un tunnel, ci entri e ci trovi mille luci, ed ogni luci ti scatena e ti dice qualcosa di diverso, ogni luce è pronta a raccontare una storia. E sai che hanno perfettamente senso tutte insieme, sono nate per essere parte integrante di un grande progetto. Ecco mi son sentito grosso modo cosi quando ho cominciato l’ascolto della prima raccolta de “La Belle Records”, label francese affidata alle sagaci menti di una metà degli Herr Styler (uno che sulla propria descrizione di Soundcloud ha scritto “Descriptions are for scientist and Emile Zola” e che quindi fai fatica a non amare), di un’altra metà de La Tebwa Records, e dal maestro di cerimonie Golden Bug.
Una raccolta per spiegare l’intero concept dell’etichetta potrebbe non bastare, potrebbe, perché in questo caso funziona benissimo. Sali sulla macchina del tempo stile Midnight in Paris, solo che questa non va da Hemingway o da Dalì, ma diretta ad una disco-dark cosi simile in alcuni accordi all’italo-disco anni ’80. Viaggi quasi sempre in questo limbo dorato fatto di synth fino a quando qualcosa ti ricorda che sei ancora vivo; tipo la bomba del nostro Rodion e della sua “Discoteca Romana” o la sempre-verde “Breakfast” di Jakula remixata dai Superman Lovers. Nel mezzo ci trovi Earl Grey “Danftpunkiano” in tutto e per tutto, “Pienzm” di Herr Styler che è il diamante più lucente forse. In realtà l’ascolto lo potresti pure fermare dopo “Beginnings” e “Strange Art” fottutamente belle e cupe, forse però correresti il rischio di sentirti come quando vedi un film di David Lynch e non ti leggi la spiegazione su internet, in parole povere non c’avresti capito una mazza. Ed inoltre ti perderesti “Tlatohua” e “Room 666” e, credetemi, se volete magicamente tornare in discoteca, quella di Daniele Baldelli per intenderci, skippare queste due tracce sarebbe delitto.
Solo che quando cammini in autostrada ed incontri un tunnel sai anche che finirà, e ritornerai alla tua monotona autostrada. Esattamente alla stessa maniera dopo un’ora e tredici minuti ti svegli e pensi che dopotutto Tiesto è ancora il “DJ” più pagato del mondo, e David Guetta il più famoso, e che quindi in fondo poteva anche andarti meglio.