Io vado pazzo per fughe, illusionismi, Houdini, labirinti, vicoli senza uscita mentali e non, le scale di Escher, i ritmi esasperati di chi cerca una soluzione, una luce. Ecco perché, di conseguenza, vado pazzo per Ital Tek, semplice, liscio, oliare che sia sull’astronave madre Planet Mu o su Civil Music il risultato non cambia. Il ragazzo è uno dei migliori producer in circolazione, capace in ogni traccia, in ogni minuto delle sue composizioni di creare vorticose fughe musicali, incastri complicatissimi dove la pausa cinematica è la luce, la fine o solo l’inizio di un’altra illusione, colorata talvolta di viola, talvolta di pastelli tenui, colori mai troppo caldi acquerelli, gommosi servono a non far troppa paura e a controllore il cuore. Perché tutto qui ha un ritmo vorticoso sopra i 140 bpm. Control, il suo nuovo Ep è un’altra esibizione alla casa dell’illusione, ma non fatevi ingannare, non pensiate che il trucco stia nel massiccio uso della jungle come se il ragazzo l’avesse scoperta oggi. Ital Tek è trend setter per ciò che riguarda la rinascita e il rispolvero del genere. Per primo nell’autunno dell’anno scorso ha cominciato a inserire elementi di jungle, in un’ atmosfera comunque post dubstep, nel suo bellissimo Nebula Dance. In questo EP si è trattato solo di affinare, di tagliare ogni possibile filo di Arianna, ogni possibile aiutino, ogni possibile soluzione di quelle a pag 48 dell’enigmistica settimanale. Del resto, e qui sta la garanzia, giocare in casa Paradinas è vincere facile, è come giocare a fifa con il Real Madrid: difficile sbagliar partita. Anzi, la vera sfida è trovare una cagata che esca su Planet Mu e non dite Mercury dei Miracle perché sbagliereste anche lì.