Non so voi, ma noi dalle parti di DLSO abbiamo cominciato ad aguzzare le antenne più o meno dallo scorso Gennaio. Abbiamo seguito con crescente curiosità quello che si stava palesando alle nostre orecchie come un vero e proprio fenomeno fino al punto in cui ci siamo ritrovati ad esclamare quasi all’unisono: il 2013 è ufficialmente l’anno del ritorno della Jungle! Non che l’entusiasmo ci abbia fatto dimenticare che il suddetto genere musicale nella sua declinazione musicalmente più evoluta, tecnologica ed eclettica, dicasi Drum & Bass, non se ne è mai andato veramente. Da fenomeno di massa di livello mondiale, tanto da diventare onnipresente in colonne sonore e pubblicitarie tra la seconda metà degli anni 90 fino ai primi 2000, la D&B è rimasta una costante sulle piste da ballo di nazioni quali il Regno Unito─giocoforza visto che questa è stata la sua terra d’origine─grazie a labels quali la più specialistica Renegade Hardware o l’eclettica Hospital, il vero e proprio impero discografico autosufficiente e corazzatissimo, ma anche in paesi più lontani geograficamente, ed apparentemente, culturalmente come Brasile, Germania e Austria. E naturalmente non abbiamo nemmeno dimenticato quello che produttori come dBridge ed Instra:mental stanno facendo da anni, spingendo i confini del genere verso l’ignoto.
Quello che però è saltato alle nostre orecchie è l’influsso sonoro che la Jungle più primitiva, con il suo massiccio uso ed abuso di Ragga e Dub Reggae, ma anche delle ritmiche spezzate dell’”Amen” break e di quelle prese a prestito dalla tradizione Rave/Hardcore britannica, ha avuto e sta avendo su produttori più contemporanei e non necessariamente legati al genere che ne stanno anche recuperando l’armamentario di samples e presets per la gioia di nostalgici e nuove generazioni. Per rendervi facile la ricerca ne abbiamo fatto una breve lista partendo da alcune releases per quella che è una delle etichette di punta della scena elettronica mondiale, l’immancabile Ninja Tune. Da sempre principale sostenitrice di tutte le varie espressioni di Bass Music suprattutto della scena britannica, la Ninja ha in qualche modo dato il via ad una rinascita a 160 bpm, ed oltre, con la pubblicazione dell’album “Jungle Revolution”, titolo programmatico per questo che è stato, anche con lo pseudonimo di Rebel Mc, una delle prime star del genere.
Un’altra bomba sganciata dalla stessa label solo un paio di mesi fa è “Vapor City”, secondo album dello statunitense Machinedrum. Il suo lavoro suona come “Timeless” di Goldie filtrato attraverso il lirismo e l’arsenale d’effetti di Burial. Inutile dire che è imperdibile, per appassionati del genere e non. Jim Coles è un altro produttore che, sotto lo pseudonimo di Om Unit, per ambizione e “visionarietà” sembra rifarsi alla scuola di Goldie e dal suo laboratorio sonoro Metalheadz. Di recentissima uscita su Civil Music, dopo un paio di singoli apripista, il suo album “Threads”: cinematico, futuristico ed a tratti genuinamente emotivo. Tutte qualità riassunte nella sua ultima traccia “The Road”, il cui video vi è stato già proposto da Shaq.
Special Request già nel nome fa riferimento al gergo della Jungle ed è lo pseudonimo dietro il quale il produttore Paul Woolford─sì proprio quello di “Erotic Discourse”─ha deciso di celarsi in una sua full immersion produttiva di due anni che ha dato vita all’album ”Soul Music”. Un ritorno al futuro musicale compiuto con una macchina del tempo che corre dritta dritta verso il 1993.
Due potenti tracce di diretta derivazione Jungle si possono anche trovare all’interno di “With Love”, notturno ed a tratti aspro tour de force musicale di Zomby. “Overdose” è il suono del lato oscuro delle Jungle.
Importante è anche notare─grazie all’amico e collega Mirko Carera per l’osservazione─come in tempi non sospetti, nel suo “Nebula Dance” del 2012, anche un giovane ed influente produttore come Ital Tek abbia iniziato a virare la sua musica verso ritmiche Jungle. Il suo Ep “Control”, appena uscito, è un bell’ esempio di come si possa riattualizzare un genere con raffinata creatività.
Facendo una breve digressione, bisogna anche ricordare quanto gli artisti di area Footwork/Juke abbiano sempre avuto una affinità con la Jungle, se non altro legata ad i fatidici 160 bpm. Lo stesso DJ Rashad ha spesso giocato nelle sue produzioni anche con i breaks ed i samples della Jungle, il suo nuovo album, “Double Cup”, offre alcuni esempi interessanti di innesto tra i due generi.
Staremo a vedere se anche il 2014 porterà altre reinterpretazioni di un genere musicale che si pensava dimenticato. A noi ha divertito poterlo risentire, tanto che abbiamo pensato di mettere assieme e regalarvi un mixtape composto da tracce classiche di primi anni 90, produzioni del 2013 ed un paio di sorprese. Fateci sapere che ne pensate.
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Artwork » Sara Tozzi