Intervistare gli 88 Bros è davvero una figata. Sono due tipi molto disponibili e stra-divertenti. Li abbiamo raggiunti per fare due chiacchiere (anzi facciamo tre) tra passato, un presente che si chiama “Fuckin Dancer, Fucking Danger” ed un futuro che li vedrà di sicuro protagonisti.
Ci hanno portato e raccontato inoltre il video teaser di “Coming Home”, e svelato qualche curiosità tecnica e non sul “Maxi EP”. Sì ma, chi sono gli 88 Bros? Sicuramente persone generose, dato che tentando di rispondere a questa domanda potreste aggiudicarvi il download del lavoro. Quindi: “Manda una mail a 88brothers@gmail.com rispondendo alla domanda: “Chi sono secondo te gli 88BROS?” I 5 che indovinano o che più si avvicinano alla risposta esatta riceveranno il link iTunes per il download.” Di seguito invece intervista e video teaser.
Foto » © YOUNESS TAOUIL PHOTOGRAPHER
Comincio subito a rompervi le balle. Non vi chiamerete mica 88 Bros semplicemente perché siete due fratelli e siete dell’1988?
Non rompi mai fratello, chiedi pure. Siamo nell’anno del Cavallo secondo il calendario cinese: aka coraggio e svolta. Detto ciò: l’88 fu anno pazzesco, uscì per esempio “Bad” di Michael Jackson o “Reckless” di Africa Bambaataa, e molto altro (compreso “Andamento Lento” di Tullio De Piscopo che è stato il nostro primo remix molto apprezzato dall’autore). Fu un anno di svolta l’88 e praticamente venticinque anni dopo siamo stati mandati noi che arriviamo dal 2088. Insomma un casino tra numeri, formule e algoritmi.
Senza correre il rischio di rivelare la vostra identità, mi raccontate qualcosa del vostro background? Voglio dire: quali sono state la vostra preparazione musicale e le vostre influenze
Il discorso dell’identità per noi non è centrale, cioè è pure parecchio noioso dopo Burial che ci siano nuovi progetti senza-identità. Infatti non c’è alcun egocentrismo dietro questa nostra scelta, che magari è temporanea, sicuramente non è – appunto – centrale. Vogliamo concentrarci sul nostro suono, farlo ascoltare a più gente possibile senza che questa gente si faccia influenzare da chi c’è dietro, dalle facce, dai tatuaggi, dai risvolti ai pantaloni o dalle sneakers. A parte questo il nostro background è James Brown, e tutto quello che la sua presenza in questo mondo ha causato nel passato, nel presente e nel futuro.
Non per farmi i fatti vostri ma: perché i teschi?
Sono due opere d’arte, l’artista si chiama Weik, è un fico. Ci è piaciuto molto il colore su un simbolo, il teschio, che a parte tutti i discorsi esoterici o le fisse dei tatuatori è sempre stato accostato al concetto di fine o comunque di pericolo. Un cumshot di colori in faccia al concetto di fine, forte no? Che poi sia la fine di una certa estetica da dj o di altro, è un fatto di interpretazione artistica. Di sensibilità. In più ogni teschio è un 8, ogni persona è un 8, un infinito, giusto? Ok, basta poesia per ora, parliamo di computer music.
88 Bros è il vostro primo progetto? Il vostro suono mi pare troppo maturo e troppo contaminato per appartenere ad un primo progetto. Non ci nascondete anche questo dai.
Sì, è la prima volta che pubblichiamo un progetto con il nome 88BROS, ma non è la prima volta che pubblichiamo un progetto. In fase di produzione dell’EP abbiamo passato intere serate assieme al nostro guru Dante Fontana ad ascoltare vinili prevalentemente degli anni 70, rarità, bside, viaggi di gente che provava a musicare i sogni che aveva fatto la notte prima. Psichedelia, prog, zeuhl. Tutta questa sostanza dà indubbiamente un gusto maturo al nostro suono, maturità che in alcuni casi abbiamo cercato di smontare con dei drop estremi o delle dimensioni più trap o più moombah. Sempre per il discorso del cortocircuito e della confusione intelligente.
Passiamo al video teaser. Avete mai visto “Le colline hanno gli occhi”? Il frammento iniziale sembra girato nella roulotte dove si svolge la prima parte del film. In verità, come è stato realizzato il video di “Coming Home”, di cui l’estratto fa parte?
In “Le colline hanno gli occhi” il protagonista ad un certo punto dice: “siamo nel deserto, non c’è niente che viva qui”. Ecco, sia il teaser che il video che tutto l’EP è stato prodotto in questo status. Status mentale soprattutto, ma in alcuni casi anche territoriale. Siamo andati a cercare un po’ di non-luoghi, come quello appunto della roulotte che è un mezzo tedesco del 1972, che appartiene appunto a Dante Fontana ed è il mezzo con cui, giusto per dirne una, qualche anno fa è andato a mettere i suoi dischi mods alla festa di matrimonio di Sofia Coppola. E’ lui il protagonista del video di “Coming Home”, e non recita nessuna parte se non quella finto-cinematografica del “Dj Punisher” cioè un ex-agente della CIA mandato in missione per punire alcuni tra i più grandi e famosi dj-star alle prese con i loro epic-fails. Il videoclip poi conterrà anche dei dettagli nerd che solo l’1% delle persone là fuori potrebbe percepire ed è questa la bellezza di essere nel 2014.
Leggendo la tracklist del vostro EP, mi ha stupito principalmente la varietà dei featuring presenti. Come li avete scelti? E qual è ,secondo voi, la partecipazione più “particolare” del disco?
Abbiamo fatto una prima stesura dell’ep, e poi ogni traccia ci ha parlato, è venuta a noi e ci ha indicato chi chiamare per i feat. La partecipazione “particolare” è sicuramente quella di Kurtis Blow e Tullio de Piscopo per gli skit, perché sono due king ognuno nella propria dimensione che fanno da cornice all’EP. Invece i producer e i vocals in “Fuckin Dancer, Fuckin Danger” rappresentano buona parte della bass music italiana: da Aquadrop a Scuola Furano, Tayone, Dj Color, Magellano, Andres Diamond, Golden Toyz fino a Terron Fabio, Space One, Attila, Bunna.
Parlo di Burial per parlar anche di voi. Credete ci sia un motivo preciso circa la volontà di mantenere segreta la sua (leggi vostra) identità, o semplicemente aiuta ad aumentare l’hype?
Abbiamo come l’impressione di aver già risposto a questa domanda, ma per essere sicuri aggiungiamo questa cosa: Burial ormai si sa chi è e che faccia ha, noi no. A parte gli scherzi – e sempre premesso che Burial è un genio contemporaneo – l’hype e la segretezza sono un teatro di situazioni che prescinde dalla musica, noi vogliamo solo la seconda parte per ora. Lanciare dei suoni, delle party-tune, creare dei cortocircuiti di messaggio come per esempio il pezzo “Camilla Vallejo” coi Magellano e David Beltran che da una parte è diventato soundtrack dello spot di Elle per MSGM e dall’altra contiene frasi prese da alcuni discorsi della più grande e giovane rivoluzionaria contemporanea a cui dedichiamo il pezzo. Per quanto riguarda le facce: il giorno in cui ci mancheranno le groupie proveremo a farci fotografare per vedere se serve ancora.
Scuola Furano è un grande amico di DLSO, ci raccontate qualcosa in più di questa collaborazione? Com’è nata? Come avete sviluppato la traccia “Magma”? Per altro suona davvero come una bomba da dancefloor.
Abbiamo preso un vinile del 1972 dei Goom, gruppo della scena prog e zeuhl, lo abbiamo frullato un po’ su un groove electro e abbiamo provato a portarlo in questa epoca attraverso degli accenti nu-disco, settore in cui Scuola Furano primeggia a livello europeo. La psichedelia non siamo riusciti a toglierla, ed è per questo che spacca, perché è mantra-music in modalità dancefloor. Una sorta di ipnosi felice. Cioè balli e non ti fai domande, ecco questo potrebbe essere il giusto claim per 88BROS.