di Irene Papa/Flavio Ciabattoni/Oliver Marco Dawson
Quando parli con i Moderat, non puoi fare a meno di notare l’inconfondibile accento tedesco. Le risate, le battute, le espressioni sono tutte caratterizzate dalla loro inflessione dura e tipica, nonostante si esprimano con una grammatica quasi perfetta. Non si esimono dal prendere posizioni forti su quello che sta accadendo nella musica elettronica contemporanea, scherzano sull’incidente di Apparat e si prendono pochissimo sul serio lungo tutta l’intervista.
Moderat, chiacchierare con voi è stato un vero piacere.
Versione italiana (Leggi qui la versione inglese)
Ciao guys, vorremo iniziare con uno scambio di opinioni su cosa sta succedendo nella scena musicale elettronica contemporanea. Siete a conoscenza delle ondate di House e Garage provenienti dall’Inghilterra. Come sta rispondendo il sound berlinese a questa invasione?
Modeselektor: Non crediamo si possa parlare di un vero sound berlinese. Sono tutti convinti che sia dark, ma non lo è assolutamente! Berlino è sempre stata la capitale della musica techno, dove tutti i generi si incontrano trascendendo dalle classificazioni. Tutto dipende dai clubs e a Berlino molte persone frequentano i clubs…
Apparat: Trovo questo revival della musica House davvero disperato. È come dire “Oh sì, non c’è più niente da fare, ributtiamoci nella House!” Da quanto tempo sentiamo questa roba?! Certo, il disco dei Disclosure fa ballare, ma 10 anni fa c’erano i Metro Area! Io lo trovo alquanto noioso, ma capisco le nuove generazioni, perché non hanno mai sentito nulla del genere. Personalmente me ne sbatto di loro.
Ritenete che questa sia da considerare la reazione “classy” UK all’esplosione della trap americana?
Modeselektor: I grandi della trap non sono americani, ma inglesi. Le più grandi influenze musicali vengono dall’isola. Quando andava la Drum’n’Bass, l’America ci ha messo un po’ ad assorbirla, ci mettono sempre due anni almeno; quando la Dubstep si stava imponendo in America, in Inghilterra era già abbastanza andata. Gli Americani consumano i generi fino al midollo. Li spremono come un limone.
Quindi dove dovrebbero rivolgersi le nuove frontiere della musica elettronica?
Modeselektor: Credo che quello che c’è di nuovo non abbia ancora un nome. Ha un suono più melodico e grezzo. Tutti questi ragazzi americani, specialmente quelli di NY, tutte queste labels, presentano suoni sporchi, analogici, e questo si ricollega un po’ alla musica modulare sintetizzata alla John Hopkins o James Holden. Credo saranno il risvolto melodico dell’EDM.
Possiamo considerarvi come il lato giocoso della Techno? Gli artisti Techno di solito sono così seri e misteriosi, specialmente nelle loro performance, mentre la vostra presenza sul palco è entusiasta e energetica.
Modeselektor: Proprio non capisco perché crediate che la Techno sia dark! Solo perché rimandate sempre tutto al Berghain! Conoscevo tutti i dj del Berghain da prima che il locale esistesse e non erano dark. Marcel Dettman ha una figlia a casa, una vera principessa! Noi non prendiamo mai le cose troppo sul serio, ci sono dei Dj che trattano quel che fanno in maniera molto seria, come se fosse un lavoro vero e proprio, noi invece cerchiamo sempre di scherzare quando siamo i Modeselektor. Quando saliamo sul palco da Moderat siamo concentrati, ma è differente perché non dobbiamo solo passare dischi.
Ho visto l’intervista di voi tre alla presentazione del secondo album in cui dicevate “dovremmo essere in tour nel 2013 se tutto andrà bene, non nel 2014”. Come ci si sente ad essere qui adesso?
[Ridono] Modeselektor: Realmente l’abbiamo detto?
Apparat: Facemmo quell’intervista appena finito il disco e quello è sempre il momento in cui sei più saturo. Ci serviva un break dalla musica che avevamo fatto. Non ci siamo esibiti molto nel 2013 a causa del mio incidente; guardando indietro è stata anche un’occasione per perfezionare il set. Abbiamo migliorato cose come i video e le luci. Praticamente abbiamo iniziato solo quest’anno il tour.
Il vostro primo EP risale al 2002, ma il primo album esce solo sette anni dopo. Perché avete aspettato tanto?
Moderat: Abbiamo passato il 2002 a suonare, montavamo i pc e facevamo jam. Avremmo potuto fare un disco, ma era alquanto complicato, non avevamo un vero piano e ce ne siamo dimenticati. Eravamo troppo concentrati sui nostri progetti solisti. Anni dopo, completati quei progetti, eravamo in cerca di aria nuova. Tra il 2002 e il 2007 abbiamo lavorato tanto sulla nostra carriera musicale: Apparat e Modeselektor crescevano sempre più, noi non stavamo né insieme né a Berlino, eravamo in tour e ci incontravamo a volte ai festival, uscivamo e dicevamo: “Potremmo fare di piu’ con Moderat”. Ecco l’abbiamo fatto.
La vostra chimica in studio è spesso descritta come un “Tutti contro tutti”. Confermate?
Moderat: La maggior parte delle volte ci lamentiamo dei soldi! Non è proprio una lotta, abbiamo tanto da dirci. Ognuno ha la sua opinione, così spegniamo la musica, iniziamo a discutere, parliamo parliamo e parliamo, andiamo a mangiare e non ci fermiamo mai. È noioso andare in studio, dobbiamo sempre discutere :D
Il vostro album “II” è il risultato di un grande lavoro di studio o di un melting pot di influenze?
Apparat: È un album che è venuto fuori un po’ per caso, partendo da zero. La mia filosofia è sempre di pensare prima, mettere insieme le idee e poi andare in studio, anche se non funziona mai davvero perché sei distratto e ad un certo punto realizzi che è giovedì e che Moderat deve iniziare. Questo è il momento in cui il lavoro davvero ha inizio: le idee sono fresche, ragion per cui non ricicliamo mai idee vecchie. Una volta trovato il flow ci risulta semplice, il grande consiste proprio nel trovare un concept/flow e darci giusta forma. Il resto viene da sé.
Cosa vi unisce e cosa vi divide musicalmente parlando?
Modeselektor: Sasha odia l’Hip-Hop! Siamo tutti focalizzati sulla musica che ci piace e che vogliamo fare, ma abbiamo caratteri molto differenti. Siamo 3 amici e non 3 progetti musicali quando siamo insieme.
Tutte queste divergenze di opinioni e gusti musicali in studio le riscontrate anche quando progettate uno show?
Apparat: Non tanto, succede quando facciamo gli show per divertirci. In passato è stato caotico: uno voleva più melodia, uno più drum. Poi siamo cresciuti e abbiamo realizzato che puoi farlo in studio quando hai una sola canzone, noi ne avevamo un centinaio, e dovevamo dividerle e selezionare le migliori. È ok, ma non possiamo farlo nei live dove tutto deve essere organizzato, così abbiamo iniziato a dividerci i ruoli: uno pensa agli effetti, io suono gli strumenti, tutto in un solo sound, abbiamo programmato tutto per non finire in un incubo.
State lavorando a nuovi progetti al momento?
Moderat: Per nulla, vorremo tornare in studio, quando ne avremo uno nuovo. Non abbiamo nuovi progetti da presentarvi, siamo in tour adesso.
Versione inglese
Hi guys, we’d like to start this chat with an exchange of views about what’s happening in the contemporary electronic music scene. You know there’s this huge wave of House and Garage coming from the UK. How is the Berlin sound responding to this invasion?
Modeselektor: We think there’s no Berlin sound. Everybody thinks that it’s so dark, but it’s not anyway. Berlin has always been the techno capital where all the genres come together so they don’t care of the classifications. Everything depends on the clubs and you have several people going to the clubs…
Apparat: I find this deep revival of House really desperate. It’s like ”Oh yes, nothing to do anymore – so House again”. I mean we’re listening to this stuff too long. Also the Disclosure’s record is fun, but ten years ago we had the Metro Area! It’s boring but it can be interesting for the new generations because they never heard it before, but personally i don’t give a fuck about them anymore.
Do you think this can be considered a classy reaction from UK to the american trap explosion?
Modeselektor: The big trap guys are not from the US, they are from the UK. The biggest influences in music come from the UK. When Drum’n’Bass was hype, America took a while to absorbe it, they always need at least two years; when Dubstep started to become bigger, in the UK was quite dead. Americans bring things compressed to death. They squeeze it like a lemon.
So where the new exciting frontiers in the electronic music should be going?
Modeselektor: I think that the new thing has not a new name. It’s a more melodic and more rough sounding. All these kids from the US, especially from NY, all these records labels, they’re pretty much in the dirty sounds, analog equipment, this matches up a little bit with modular synth-base music which is made by James Holden or Jon Hopkins. I think they will be the melodic side of EDM.
Can we consider you the playful side of Techno? Techno artists generally are so serious and unfathomable, especially when performing, while your stage presence is so enthusiastic and energetic.
Modeselektor: I really don’t understand why you think that Techno is dark. I mean just because you people compare everything to Berghain; i know all the Berghain DJs also before Berghain was existing and they are not dark. Marcel Dettman has a daughter at home, such a princess! I think we never took things too seriously, there are DJs very serious about the stuff they do, they take it like a serious business, we always try to joke when we are Modeselektor. When we are on the stage as Moderat we are pretty much concentrated, it’s different because we are not just playing records.
I saw an interview of you three when you were presenting the second album and said ”hopefully we will be on tour in 2013 and not in 2014″? How does it feel to be here?
[Ridono] Modeselektor: Really we said that?
Apparat: I mean we did this interview after we finished the record and that’s always the moment you’re kind of oversaturated, we needed a break from the music we made. We really didn’t play many gigs in 2013 because of my accident; looking back it was also a good thing for making the set even better. We are improving things like video and lights, basically we just started this year with the tour.
Your first EP is of the year 2002, but the first album comes out only seven years later. Why a so long wait?
Moderat: In 2002 we were just playing around, we connected the computers and just jamming. We could make a record but it was quite complicated, we had no plan and we forgot it, we were concentrated on our stuff. Years later, after we completed our projects, we wanted like a fresh breath. Between 2002 and 2007 we did most intense stuff for our musical career: Apparat and Modeselektor were going bigger, we were not together and not in Berlin, we were touring and sometimes we used to meet at festivals, hang out and saying “we could doing more as Moderat” and we did it.
Your studio chemistry is often described as “everybody is fighting with each other”. Is that true?
Moderat: Most of the time we cry for money! It’s not really fighting, it’s a lot of talking. Everybody has a different opinion, then we switch off the music, we start discussing, we talk talk talk, we’ll go eating and we never stop. It’s boring to come in studio, we have to discuss :D
So is your album “II” the result of an hard studio session or rather a melting pot of influences?
Apparat: It’s an album we mostly made from scratch. My philosopy is always to think about things before, then collecting the ideas and go to the studio, but it never really works because you’re distracted and at a certain point you say “oh it’s thursady, now Moderat starts”. That’s the moment the work really starts, they ideas are sparkling and that’s the reason why we never use the ideas we had before. Once we find the flow is very easy: the major part of the job is about finding the concept/the flow and to get into the right mood. The rest is just following.
What keeps you together and what divides you musically speaking?
Modeselektor: Sasha hates Hip Hop! We have the same focus on the music we like and the music we want to do, but we are totally different characters. We are three friends and not three projects together.
All these differences in opinions and in musical directions in the studio are the same when you design a show?
Apparat: Not so much, that’s what happens when we play those fun-like shows, back in the days it was chaotic: one wanted more melody, one wanted more drum. At some point when we grew up, we realized you can do this in the studio when you have just one song, but we had like one hundred tracks, we had to separate tracks and select the right ones. That’s cool, but live you need to be on the point, so at a certain point we divided the jobs: one plays effects, i play instruments, all in one sound, it’s all very well planned to not end up in a nightmare.
Are you working on new projects now?
Moderat: No, we’d like to go back in the studio, when we’ll have a new studio. No new projects to talk about because we’re on tour now.
Grazie a DNA Concerti.