Fattosi notare con il suo debutto su Astro:Dynamics, ritorna il napoletano Dave Saved con un nuovo EP intitolato Power And Silence: Deindustrialisation, pubblicato questa volta dalla Gang of Ducks che remixa anche il brano Virtual Feeling. Di lui ne abbiamo già parlato in passato, ora è finalmente arrivato il momento di intervistarlo:
Che influenza ha avuto Napoli, la città nella quale vivi, sulla tua formazione artistica?
Napoli è una grande scuola per chiunque voglia intraprendere una qualunque attività poiché ti abitua alle difficoltà, difficoltà davvero di ogni tipo. Un momento importante sicuramente è stato incontrare i ragazzi di LSC che mi hanno aiutato ad uscire fuori dalla mia cameretta ed a venire a contatto con nomi importanti da tutta Europa. Altra cosa importantissima è stata trovare gente in zona con cui avere un confronto come Aniello, LKSMN, Bop Singlayer, Michele Solinas, i ragazzi di Where Is The Club (anche se sono di Salerno), ma se volessi estenderla a tutte le persone che stimo in zona la lista sarebbe lunghissima.
La tua base resta in Italia nonostante il tuo esordio stato pubblicato da un’ etichetta straniera. Come sei arrivato a loro?
Alla label ci sono arrivato semplicemente provandoci, cioè cerco un indirizzo o una pagina o un qualunque contatto e semplicemente mi propongo, qualche volta mi va bene qualche volta no.
Quali sono le tue esperienze avute con la scena elettronica e dei club italiani? Hai riscontrato differenze con quella straniera?
Le mi esperienze all’estero sono davvero poche, però in generale ho notato che c’è un interesse ed una curiosità diversa fuori, sembrano più abituati ad accogliere qualcosa che magari non conoscono e situazioni del genere in Italia le ho riscontrate solo a Milano dai ragazzi di S/V/N e a Foligno al Dancity Festival.
Il tuo nuovo EP esce praticamente ad un anno di distanza da Prisoners of Gravity. Pausa dettata da motivi logistici, di etichetta, o semplicemente dal fatto che la prolificità non è nelle tue corde? Oppure preferisci curare la qualità delle tue produzioni piuttosto che la quantità?
Mah, in realtà sono molto prolifico, faccio musica di continuo. Questa pausa è dovuta più ad una questione logistica delle etichette, ma comunque di base preferisco far uscire poche cose di cui son davvero convinto e concentrarmi su quelle.
Ho notato due particolarità nelle tue produzioni. Per primo il suono, inequivocabilmente analogico, lo-fi. Ci puoi rivelare che tipo di strumentazione e di metodi di registrazione usi? Secondo: la durata dei tuoi brani, tutti intorno ai tre minuti. Un’ eccezione se si considera la durata media delle tracce di musica elettronica. Ho l’impressione che tu preferisca concentrare lo svolgimento dei tuoi brani piuttosto che estenderlo ai canonici sei-sette e più minuti. Che ne pensi?
Nei miei pezzi c’è una forte componente hardware da cui partono un po’ tutte le mie idee, ma c’è anche un gran lavoro di editing quindi il software resta una parte comunque importante nel lavoro finale. Attualmente però questa vena lo-fi la sto man mano perdendo, o quanto meno personalizzando con dei risultati interessanti. La durata invece varia, cioè credo che ogni pezzo abbia una sua durata che può essere di 2 minuti come di 20, tutto dipende da quanto tempo ha bisogno un pezzo per comunicare le proprie intenzioni.
Se tu dovessi stilare una breve lista di musicisti/produttori che ti hanno particolarmente inspirato negli anni quali ci citeresti, e perché?
In primis sicuramente James Holden. Più per una questione affettiva poi sicuramente tutta la scena elettronica degli anni 70: Brian Eno,Cluster e Harmonia su tutti, Franco Battiato, Le Orme. Poi i Cure, Aphex Twin, le prime cose di Kaos One e tutta la scena hip hop italiana di quel periodo. Questi sono una microscopica sintesi di tutti i miei ascolti fino ai 18/20 anni, attualmente la lista sarebbe troppo lunga e senza senso per essere elencata.
Hai in previsione di lavorare a dei remixes, e se potessi scegliere, quali sono i produttori che ti piacerebbe remixare?
Per ora no, è una cosa che mi interessa anche se non credo di essere molto bravo a rielaborare una traccia di qualcun’altro quindi di conseguenza non mi viene in mente proprio nessuno a cui mi piacerebbe fare un remix.
Dopo l’uscita di Power and Silence cos’hai in programma per il resto del 2014?
Il 20 Luglio suono a Pomigliano d’Arco insieme a Pinch e Ninos Du Brasil per i ragazzi di JAM. Poi sto lavorando a delle altre releases che non so ancora se usciranno nel corso di quest’anno o meno, più altre cose varie, ma per ora nulla di confermato.