Ci siamo appassionati al suono dei Jungle in tempi non sospetti, quando se ne sapeva effettivamente poco, addirittura non era chiaro da quante persone fosse composta la band. Li abbiamo consigliati tra quelli da tenere d’occhio per quest’anno e li abbiamo visti prendersi tutto il loro meritato successo, rilasciando un disco omonimo che è già nella top 5 dei “best of” del 2014. Va da sé che non potevamo perderci l’occasione di intervistarli, durante il media day concesso all’Italia, d’avvicinamento alla doppia data di Torino per il #C2C14 e Milano il 22 novembre al Magnolia.
Abbiamo chiacchierato con J al telefono, cercando di capire quante delle nostre supposizioni fossero effettivamente corrette.
E questo è quanto.
di Tony D’Onghia e Francesco Abazia
Versione italiana (Leggi qui la versione inglese)
Fin dagli inizi avete preferito mantenere un basso profilo. Ad ogni modo, senza volervi fare rivelare troppo della vostra vita privata, ci racconteresti qualcosa a proposito del vostro background e sul come vi siete incontrati?
Siamo cresciuti insieme, eravamo vicini di casa ed ci incontravamo di solito vicino ad un muro… C´era un muro tutt´attorno al retro delle nostre case. Giovavamo assieme, pattinavamo assieme, giocavamo a pallone assieme. Gradualmente abbiamo cominciato a fare musica assieme, scambiandoci le cose che facevamo. Avevamo un microfono quando eravamo entrambi quindicenni ed io avevo un pc messo nel mezzo di casa mia, cosi che tutti lo potessero usare, e noi due stavamo alzati la notte registrando effetti ambientali, creando drum beats. Era quello che facevamo per passare del tempo assieme. Siamo cresciuti come fratelli finché Jungle ha cominciato a prendere forma. Abbiamo passato del tempo lavorando finché ci siamo ritrovati per fare finalmente musica assieme e divertirci.
I vostri video sono diventati fenomeni virali in breve tempo. I ballerini che avete scelto per rappresentarvi hanno suscitato grande impressione. Ci racconti qualcosa a proposito?
I nostri video sono semplicemente un espressione della musica, trattiamo le cose in maniera molto visuale ed una parte del processo di composizione è l´immaginare quale tipo di visualizzazione si presta alle canzoni. È una specie di reinterpretazione della canzone per arrivare ad un idea di base. Cerchiamo di rendere le cose semplice ed oneste, tutto ruota intorno ai performers che ballano. È un concetto semplice, niente di piú o di meno.
Il concetto di “collettivo” sembra essere un aspetto molto importante del vostro progetto musicale, ci ricorda gruppi come i Soul II Soul o i primi Massive Attack. Che ne pensi?
Sì è molto importante per noi, la nostra non è una cosa che ruota intorno a dei singoli individui, è una cosa che ci riguarda come gruppo. Facendo parte di un collettivo ci si riesce a liberare dai singoli egocentrismi. Quello che facciamo lo facciamo per i Jungle, non per una singola persona. Anche se al centro di Jungle ci sono io e T, siamo pur sempre un gruppo. Non si tratta di un singolo cantante che scrive le canzoni, si tratta di condividere le emozioni.
Siamo curiosi di sapere il significato della canzone “Platoon” e di ciò che rappresenta per voi.
Platoon è una canzone che ci da motivazione, è una delle prime canzoni che abbiamo fatto uscire. È una specie di dichiarazione di intenti per motivarci a fare musica credendo in noi stessi. Si potrebbe considerare una canzone di quelle che ti fanno camminare per la strada a testa alta.
Ancora a proposito dei vostri testi, in “Busy Earnin” sembra che voi prendiate direttamente di mira l ´ossessione per il materialismo, l´avidità che le nostre società hanno sviluppato. Ci abbiamo visto giusto?
Parla delle persone che passano gran parte delle loro esistenze se non tutta la vita inseguendo questa idea di soldi, successo e benessere. Quando sei troppo occupato con il lavoro, ti dimentichi delle cose semplici che la vita offre. Se pensi così, tutto il tempo verrà usato inseguendo questa ossessione di successo e carriera, che è quello che tutti sognano nella società in cui viviamo, ma se abbandoni questo sogno l´ossessione sparisce e ti puoi concentrare sugli aspetti divertenti della vita le cose cominciano ad andare per il verso giusto, e questo ti rende felice. Mi ricordo di come ho speso i primi anni della mia vita adulta alla ricerca disperata di lavoro e successo ma due anni fá mi sono detto: fermati e rilassati, e una volta che ho preso questa decisione le cose hanno cominciato veramente a funzionare per me.
C´è un elemento cinematografico nella vostra musica. Campionate molto da film ed usate effetti sonori. È qualcosa che usate per supportare i racconti o per creare delle atmosfere e dei moods?
Sì, siamo ossessionati dall´aspetto visuale. Immagini e audio assieme rendono le cose molto più potenti dal momento che due sensi vengono stimolati contemporaneamente. Il cinema è molto importante per la moderna cultura popolare e anche noi siamo ispirati dai films e dalle idee usate nei films. Idee riguardo alle locations ed i personaggi che servono poi da ispirazione anche per la nostra musica.
Fino ad ora e con eccezione del remix di Joy Orbison per “The Heat” non ci sono altri remixes di vostri brani. È qualcosa che evitate di proposito?
Penso che la questione sia tutta qui… Se alla gente piace la nostra musica e vogliono lavorarci sopra, noi siamo ben felici di farglielo fare, ma non siamo alla ricerca disperata di un milione di remixes per le nostre canzoni. Si tratta di creare qualcosa che abbia un contenuto e di instaurare un rapporto onesto. Se coloro che lo vogliono fare capiscono la nostra musica e sono motivati a creare qualcosa, ne siamo felici!
Suonerete al Festival Club2Club di Torino. Sappiamo che avete messo in piedi un gran show live con molti musicisti sul palco. Ci puoi raccontare qualcosa a proposito?
È uno show di un certo livello, ma tutto ruota intorno a delle emozioni autentiche ed al divertimento, ed al cercare di far muove il pubblico.
Oltre a questo, quali sono i vostri programmi per il resto dell´anno e per l´anno nuovo?
Continuare il tour, suonare in giro per promuovere l´album, remixare, collaborare con altri e continuare a fare quello che facciamo per far uscire sempre nuova musica.
Versione inglese
You prefer to keep a low profile. Anyway, without giving much away about your private life, would you tell to our readers a bit about your musical background and how you met and started making music together?
We grew up together, we were neighbours so we met on this wall… There was a wall all around to the back of our houses. We used to play games together, we used to rollerblade together, we played football together. An then gradually we started making music together, we used to show each other´s music. We got a microphone when we were about fifteen and I had a pc in the middle of my house, for everybody to use, and we used to stay up late at night recording ambient effects, making drum beats, it was something we did to hang out. We grew up like brothers until Jungle something to came out, we spent a long time working and then we gonna come together and make music and have fun.
Your videos went viral quite fast, the dancers you chose to represent Jungle made a big impression. Would you like to tell us something about them and the making of those videos?
The videos are just an expression of the music, we see things very visually and a part of the writing process is just imaginig what the songs look like. It´s just about a kind of reinterpreting the songs to get an idea. We try to keep it very simple, keep it honest, keep it about the performers dancing. It s just a simple idea, that’s what it s all about.
The idea of “collective” seems to be a very important aspect of your musical project and reminds me of acts like Soul II Soul or the early Massive Attack. What do you think about it?
It´s very important for us. It´s not necessarelly about the individuals, it s about the group. I think you can almost get rid of your ego as a part of a collective. We are doing it for Jungle, we don´t doing it for just one person. Even if it s just me and T it s still the group. It´s not about a lead singer writing the songs and being about him, it s about sharing the emotions.
We are curious about the meaning of “Platoon” and what that song rappresent for you.
Platoon it s a sort of a confidence songs. It ´s one of the first songs that came out, it s a kind of mission statement to us to be able to find the confidence to do this music, beliving in ourselfs. It´s almost like a “walking down the street” song, with your head held high.
Talking again about your lyrics. In “Busy Earnin” you seem to address the obsession for materialism, the greed our societies developed. Am I right?
It´s about people who spend a long time or all their entire lifes chasing this ideal of money and success and wealth. When you are too busy at work or whatever, you forget the simple things in life. If you think that, all your time is used in this obsession with wanting to be successful or wanting to have a career which is what everybody in this society that we are living in is dreaming of, but when you stop dreaming about that, you stop obsessing over it and you focus on having fun things happen for you. And things happen to make you happy. I remember spending the early years of my adult life desperate to be in a job and desperate to be like successful and only two years ago I said stop that and sit back and then, once I started doing that things started happening.
There´s a sort of cinematic element in your music. You sample bits out of movies, sound effects. Is it something you use to tell a story or you maybe try to create atmospheres and moods with that?
Yeah! We are obsessed with visuals.Visuals and audio make things more powerful since you have two senses entertained. Cinema is very important to modern culture and popular culture, we are very inspired by films and by the idea of films and you can use the ideas of the locations and the characters to inspire the music.
There are no remixes of your tracks around at the moment for what I know. Is it something that you avoid for a particular reason?
I think it´s all about… If people like the music and they want to work with it then we will let them, it´s not about kind of being desperate having a million remixes of your songs, its just about creating more content, it´s a bout an honest connection, if they have a good connection with the music and they want to make something then yeah! happy days!
You will play in Italy at the Club 2 Club Festival in Torino. We hear that you tour with a massive live show, seven musicians on stage, the lot. Can you tell us something about it?
It´s an high end kind of show it s all about the emotion it s all about the honesty it s all about having a good time and making the audience move.
Beside that, what´s your plans for the rest of 2014 and early 2015?
Just more shows, playing a lot and touring the album remixing collaborating continuing doing what we do and putting out the music.