[su_column center=”yes”]Le classifiche non mi sono mai piaciute. Le trovo una forzatura artificiosa e un esercizio sterile. Ma l’invito degli amici di DLSO era uno di quelli ai quali non puoi dire no. Allora ho ripercorso questo anno mese per mese, mettendo in fila quelle uscite discografiche che hanno lasciato traccia profonda nei miei dj set, negli ascolti personali e nella programmazione di Mixology. Il mese non sempre quello di uscita della release (a volte la precede in forma di promo, altre la segue) ma quello nel quale mi sono dedicato all’ascolto.[/su_column]
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MESE PER MESE I DISCHI DA SALVARE IN QUESTO 2014
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DJ Diamond, Deeper Than Trax, Liquorish Records
La Liquorish Records è una etichetta con base ad Amsterdam nata con l’intento di promuovere un suono Juke/Footwork lontano dai cliché e dalle formule ripetitive. L’album di Dj Diamond, figura chiave della scena originale di Chicago è un concentrato di energia ghetto tech che, spesso, riesce anche ad essere emozionale.
Scratcha DVA – old ZIP A/B (demos, vips, drafts, remixes)
Non si tratta di una uscita ufficiale ma, alla fine di gennaio 2014 DVA ha messo in giro sui suoi canali social il link per scaricare una cartella zappata con dentro demo, bozze di pezzi mai finalizzati, remix inediti… Dentro si trovano preziosissime gemme bass, ancora più interessanti perché sfinite anche a molte dei radar più attenti
Sons of Kemet, Burn, Naim Jazz Records
Il progetto Sons of Kemet si è portato a casa, all’inizio del 2014, il 18° Mobo Awards come Best Jazz Act. Il quartetto formato da Shabaka Hutchings, Oren Marshall, Tom Skinner e Seb Rochford rintraccia l’eredità jazzistica di certa musica giamaicana (Count Ossie e Cedric ‘Im’ Brooks sopra tutti) per portarla verso futuribili forme dub, footwork e ambient.
Vapor Park EP, Machinedrum, Ninja Tune
Facendo seguito all’uscita del bellissimo Vapor City di fine 2013, Machinedrum ha riempito le caselle di posta elettronica degli iscritti alla sua mailing list di brani non finiti nella tracklist dell’album. Tra i tanti pacchetti regalo il Vapor Park EP è uno dei più lirici e mistici.
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Joe Kickass, The Average Joe, Project Mooncircle
Uno degli album hip hop dell’anno arriva da questo beatmaker e rapper di Amsterdam che tira fuori dall’HD un po’ di sane boombap vibes. Si, certe volte somiglia troppo a Method Man ma lo stile, la classe e il talento ci sono tutti.
Thomas White, Killah, Hyperboloid
La Hyperboloid di Pixelord ha sfornato diverse delizie nel 2014. Una delle mie preferite è questo lavoro di Thomas White sulla lunghezza dei 7 pezzi che sorprendono continuamente tra bassi gassosi e cinematografici, ripescaggi 8bit, hit orchestrali e fantasmi vocali che fanno capolino quando meno te lo aspetti.
Untold, Black Light Spiral, Hemlock
Quella di Jack Dunning, producer techno britannico col nome Untold è rave music pronto per il futuro con bassline formidabili e line ritmiche portentose. Con le sue parole è un disco “senza ostacoli, spontaneo e completamente crudo. Imperfetto proprio come un viaggio dovrebbe essere“.
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AFM, F00NK#01, Autoproduzione
Il nuovo progetto di Fede “dms” (Planet Soap; Pasta Condom) e Lorenzo (Stokers) sotto la sigla Always Fresh Motherfucker è una scintillante infusione di funk, made in California (Lesmo, MB, Italy), che in pista non fallisce mai.
Backwords, Tay-yu-ta, Elastica
La raccolta di remix sugli originali di Backwords ci mostra alcune delle direzioni più interessanti che può prendere la bass music Made in Italy, con i remix di Deniro e Lies come ipotesi argutissime.
Amerigo Gazaway, Yasiin Gaye, Autoproduzione
Il produttore di Nashville è uno dei maestri che maggiormente rispetto tra i cultori delle fusioni musicali possibili, quei mash up il cui senso più profondo è quello di dimostrare che la buona musica non ha età. Il blend tra il rap di Yasiin Bey e il soul di Marvin Gaye è una delle migliori dimostrazioni che si possano ascoltare in giro.
AAVV, Cosmic Compositions Avant Garde Series Vol.3 – Sun Ra, Cosmic Compositions
Mi sono sempre piaciuti i tributi e gli omaggi, perché vedo troppa gente in giro che dimentica di dire grazie, che pecca di irriconoscenza e che dimentica di specificare i crediti. Questo al genio di Sun Ra è uno dei più sinceri e profondi, oltre ad essere gratuito sulla pagina Bandcamp della Cosmic Compositions. L’idea che l’avanguardia del Free Jazz negli anni ’50 e ’60 abbia molto in comune con i beatmaker di oggi produce 34 piccole perle che meritano un ascolto attento.
Go Dugong, Was Rmxs, Autoproduzione
Mi son sempre piaciuti i remix. Rimettono in circolo idee, ci regalano prospettive inedite e confondono le carte di modo che il banco non si porti sempre a casa tutto. Se Was è stata la release che ha definitivamente imposto all’attenzione di tutti il nome di Go Dugong, questa raccolta di nuove interpretazioni firmate da Casa del Mirto, Apes On Tapes, Godblesscomputers, Capibara e Haring è la conferma ultima per il talento e lo spessore di un artista e della scena tutta.
Mo Kolours, Mo Kolours, One-Handed Music
L’artista mezzo mauritziano e mezzo inglese che avevamo conosciuto con una manciata di ottimi EP dimostra tutta la sua maturità nel primo album omonimo. In un ideale terreno d’incontro tra Jimi Hendrix, Lee Perry e A Tribe Called Quest il nostro canta, produce e suona le percussioni per dar forma alla sua, personalissima, idea di musica.
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Lynch Kingsley, Time-Lapse, Beat Machine
Tra i tanti bravi producer italiani lui è uno di quelli che mi sono piaciuti di più quest’anno. Time-Lapse è il suo album d’esordio per la milanese Beat Machine: un’ottima fusione di jungle anni ’90, il footwork classico e le dissonanze dell’elettronica più avanzata. Quel tocco di nostalgia da suburbia che si respirai alcuni dei pezzi non fa che aggiungere poesia al tutto.
C L N K, Anti EP, Error Broadcast
L’ultima uscita della sempre ottima Error Broadcast è un gioiellino del romeno Silviu Badea aka C L N K nel quale sintetizzatori distorti, casse in 4/4 e archi isterici sono al servizio di una vibrazione deliziosamente aggressiva.
Sonambient, Fragments, Megaphone
Remnant del produttore Friulano Andrea Buzzi con l’alias Sonambient era già stata una bella avvisaglia ma questa raccolta di remix è lo prova definitiva delle straordinarie potenzialità della sua musica. Le manipolazioni, tra gli altri, di Ground Hero, Capibara, Waxlife e Bienoise spezziamo ulteriormente la già sapida miscela dì house, hip hop, techno, ambient, UK bass.
Freddie Gibbs & Madlib, Piñata, Madlib Invasion
Copertina a parte questa è una delle migliori prove di coppia ‘beatmaker geniale’-‘rapper col flow serio’ ascoltate quest’anno. Le basi di Madlib sono poliedriche, multiformi e sghembe come ci si aspetterebbe. Le rime di Freddie sono un po’ troppo gangsta-scioviniste me restano impacchettate in un fluire lirico pieno di stile. La combinazione gira benissimo.
The Beatfonics Crew, Beatxploitation vol.7, Autoproduzione
C’è qualcosa di eroico nel tener testa all’enorme sbattimento richiesto per mettere insieme 19 tracce (e altrettanti beatmaker), tutte di altissimo livello, attorno ad un tema comune (in questo caso le colonne sonore dei film neri d’azione passati alla storia come Blaxploitation). Per riuscire poi a farlo con grande cura e classe, regalando poi il tutto a tutti col Free Download ci vogliono, passione, dedizione e serietà. Ecco perché sarò sempre grato alla crew beatfonica.
Tufo, Egoistic Coma, Five Easy Pieces
Se ne sono accorti in pochi ma in Italia, per la precisione a Napoli, abbiamo un progetto musicale che se fosse nato in Inghilterra (per dire, un paese nel quale esiste una industria musicale avanzata) ora fluttuerebbe nelle line up dei festival che contano e nelle parti alte delle classifiche elettroniche. Massimo Di Lena e Lucio Aquilina imbastiscono trame sonore accuratissime, con molte influenze colte e in formule inconsuete e originali.
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Pixelord, Portal, Hyperboloid
L’ep del moscovita Alexey Devayin in arte Pixelord è un condensato di energia pura in forma di beat devianti, schegge Hip Hop, ritmiche Footwork, progressioni Garage e attitudine Grime. Tenete d’occhio la sua Hyperboloid Records che a cadenza quasi mensile sforna uscite dei migliori producer russi del momento: Internetghetto e Summer of Haze su tutti.
Ioshi, Black Dog, Elastica
Uno dei miei amori musicali dell’anno si chiama Federico Mazzolo, è di Pordenone e molti giorni l’anno lo trovate a suonare la batteria con una delle migliori band reggae italiane, i Mellow Mood. Quando non lo fa si chiude in studio, in genere supportato da quel genio di Paolo Baldini, per aggiornare il concetto di dub al 3010. Lo fa con questa prima uscita sulla fiorentina Elastica e con una prossima su White Forest
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Bangalore, Bangalore, Elastica
Dobbiamo al fiuto di Michele ‘Pardo’ Pauli, storico chitarrista di Casino Royale e nome anagrafico dietro l’alias Backwords, la scoperta di questo giovanissimo talento fiorentino capace di un suono già maturo tra paesaggi sognanti, oscure vibrazioni tecnoidi e narrazioni dal sapore cinematografico. Teniamolo d’occhio anche perché le prossime uscite saranno per la neonata OOH Sounds (nuova label della quale detengo il 50% delle quotatissime azioni – ve lo dico per onestà intellettuale).
Capibara, Jordan, White Forest
Luca è un bel ragazzo, con la barba lunga, un gran senso dell’umorismo e un talento immenso, sia come producer che come talent scout con la sua White Forest. Nel disco cesella battute lente, percussioni esotiche, groove esoterici e melodie canaglia. Per me, una delle rivelazioni dell’anno.
Fracture, FDGD EP, Astrophonica
Me lo aveva detto per tempo Jim Coles (detto anche Om Unit): ascoltati questo tizio che produce delle bombe. Ho seguito il consiglio e dentro questo EP uscito per la sua label personale ho trovato quella che, per me, è la traccia del 2014. Si chiama ‘Back it up’ ed è la sintesi perfetta tra un pezzone di hardcore bashment strappamutande e un elegante beat wonky ascoltando il quale nessuna chiappa sana può restare ferma.
Popcaan, Where we come from, Mixpak
Nell’album reggae dell’anno ci sono ci sono due teste serissime: quella iconica, con l’inconfondibile cestone di capelli, del singer giamaicano e quella bianchissima e rasata del più talentuoso produttore dancehall in circolazione, Dre Skull. La combinazione è micidiale, tra riddim che hanno la dignità delle migliori produzioni elettroniche e linee melodiche che qualsiasi artista pop si sogna. Lasciare questo capolavoro solo nello scaffale red, gold & green sarebbe un peccato imperdonabile.
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Mess Morize, Yife, Elastica
Mess Morize è il nuovo progetto di Knuf che con l’EP ‘Yife’ esplora diversi stili e filosofie legate all’universo del dub inteso in senso lato tra trame di synth, riverberi, voci lontane, ritmiche techno, bass music e inflessioni ambient, in un flusso sonoro organico e vibrante che ci invita ad una immersione sonora senza barriere.
My Panda Shall Fly & Mau’lin, Push, Project Mooncircle
L’etichetta tedesca quest’anno non si è risparmiata e ha sfornato almeno due capolavori. Qui troviamo 5 forme astratte e liberissime tra neo-jazz, broken house e downtempo ambient capaci di infilarci in una bolla spazio temporale di portentosa magia.
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[su_spoiler title=”AGOSTO” icon=”folder-2″]
Fricat, Asinum Cum Asinum, Sostanze Records
Joe Antani è il 33,3% degli Apes on Tapes. Quando è solo compone robe strane che lui chiama pseudo-trap fondendo insieme astrazioni wonky che per me sono semplicemente hip hop dinamitardo ed evoluto. Cose che ti fanno sfidare la forza di gravità se le senti sull’impianto giusto.
Moiré, Shelter, Werkdisc/Ninja Tune
Shelter è l’album di debutto del produttore londinese Moiré, una delle migliori sorprese emerse negli ultimi tempi dalla sempre fervida scena inglese. Una co-produzione Werk Discs e Ninja Tune registrata, con grande accuratezza, ai Synthesiser Studio di Amburgo. Un disco che è una sapiente miscela di old school techno, convinta attitudine sperimentale e futuribili declinazioni soul.
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[su_spoiler title=”SETTEMBRE” icon=”folder-2″]
Populous, Night Safari, Bad Panda Records
Andrea Mangia è un uomo col tocco. Nel senso che quello che fa è sempre incisivo, riconoscibile, stizzoso. Il suo ultimo album è una magia di ricerca elettronica e spezzature esotiche. Un viaggio intensissimo fatto con compagni d’avventura fantastici: Clap! Clap!, Cuushe, Digi G’Alessio, Iokoi, DJ Khalab e Giorgio Tuma. Un viaggio che suona benissimo.
Clap! Clap!, Tayi Bebba, Black Acre
Lo adoravo nel Trio Cane, veneravo i suoi concerti per giocattoli e lampade quando con Simone Brillarelli formava gli A smile for Timbuctu, gli procuravo date estive nel basso Salento quando esordiva come Digi G’Alessio… figuratevi quanto amo ora Clap! Clap! La verità è che Cristiano Crisci è un genio (e occhio che questo aggettivo, con la vecchiaia, ho imparato a centellinarlo). Stop! Il botto che ha fatto con quest’album sull’etichetta bristoliana è più che meritato. Se solo sapeste quanti soldi ha investito in viaggi africani e in cassettone audio di dubbia fedeltà…
Epoch, A Jamaican Twist, Wardub
Immaginate Aphex Twin che se ne va in residenza artistica a Kingston per prelevare piccoli porzioni del variegato mondo dacehall di modo da poterle decostruire nel suo laboratorio sonico in esplosivi ordigni sonici capaci di mandare gambe all’aria ogni dancefloor che si rispetti. Epoch ne sa a pacchi. E questo EP ve lo regala gratis perché sa già che diventerà ricchissimo con la musica.
Memotone & Soosh, Memoosh, Project Mooncircle
Se volete accarezzare i vostri padiglioni auricolari e trovare un posto tranquillo dove far riposare il cervello in overload informativo questo disco fa al caso vostro. È un concentrato unico di poesia, grazia, jazz, glitch, archi soavi, dolci pianoforti e montagne che cantano.
AA VV, Infinite Machine 3rd Anniversary Compilation, Infinite Machine
Non so quante volte ho suonato queste tracce nel mie dj set ma se avessi dovuto pagare i diritti d’autore sarei rovinato. Invece questo formidabile arsenale di bombe da dancefloor per soundboy 3.0 lo pagate quanto volete sul bandcamp e ci trovate dentro anche due illustri italiani che rispondono ai nomi di Butti e Wallwork. Non gioite troppo: entrambi sono già emigrati a Londra.
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[su_spoiler title=”OTTOBRE” icon=”folder-2″]
Fade, When I close my eyes, Beat Machine
Francesco Bruno in arte Fade è uno di quelli da segnarsi in agenda con l’evidenziatore nuovo. Lo ha intercettato la ottima Beat Machine realizzandoci la settima uscita ufficiale con un EP lirico ed energico al contempo. C’è tanto stile e altrettanta personalità in tracce perfette come la title track. Io la chiamo soul music di oggi.
Conrank, Exhale Therapy, Saturate Records
È matematico. Ogni volta che sul piatto metto ‘Steam’ arriva puntualmente qualcuno in consolle che non ha Shazam a chiedere di chi sia il pezzo. Si trova in questo EP ed è di Conrank, un misterioso produttore di Amburgo che sforna mine bassose infarcite di derive trap, dubstep e glitch psichedelici. È così bravo che nella traccia che da il titolo all’uscita è riuscito ad avere la collaborazione di un tizio che si chiama Dj Shadow.
AA VV, Contemporary Teories, CT-MI
L’etichetta la classifica come un’uscita Deep House e Future Beats ma voi non fidatevi. I quattro pezzi firmati da Jazz Medicine, Turbojazz, Parker Medicine e DNN vi garantiscono un viaggione godurioso tra frequenze profonde, fusioni jazzistiche, atmosfere progressive e synth rotolanti.
Footwork Jungle x Dred Collective, RAVE2.0
Il suono old school aggiornato ai rave da chiavetta usb. I due mucchi selvaggi di Footwork Jungle e Dred Collective ci regalano 10 ottime scuse per organizzare un party illegale nella nostra cameretta.
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[su_spoiler title=”NOVEMBRE” icon=”folder-2″]
Apes on tapes, Pitagora’s Bitch, Burnow
Il trio italiano delle meraviglie porta alta la bandiera dell’hip hop verso il 3000. Sa come infondere glitch nella bass music più mirabolante per ottenere musica mutante in combutta con altri carbonari del suono italico come Bioshi Kun, Millelemmi, Godblesscomputers e Desanimaux.
Dean Blunt, Black Metal, Rough Trade
Mr Hype Williams è un performer di livello assoluto che, dal vivo, ti toglie il fiato quando piange lacrime di rabbia e disagio davanti al microfono. Poi ti incanta suonando ballate dolcissime al pianoforte. E infine ti scioglie cantando con lo spleen di un King Krule ma con molto meno tabacco. Quest’album è un dispositivo distopico, spiazzante e bellissimo.
Mooving Castle, Volum 3
È una meravigliosa confusione di stili, estetiche e filosofie sonore questa raccolta in free download. Una summa di chill trap-tropicalista in salsa seapunk con artisti freschi come Kappa Kavi, Schoolboy Q e Dirty Chocolate. Una manna.
Schlachthofbronx, Rave and Romance, Autoproduzione
Il nuovo lavoro dei due folli tedeschi dal nome impronunciabile mantiene letteralmente quello che promette nel titolo: una raccolta di delizie nu-rave, romantiche e morbidamente ossessive. A impreziosire la bass music dal sapore global ci pensano il rapper di New Orleans Nicky Da B, la giamaicana Warrior Queen e Bonde Do Role dal Brasile.
AA VV, Too Lush Vol.1, Too Lush
R’n’B da pomiciata dura quello che ci regala questa compila ottimamente coadiuvante realizzata dall’omonimo collettivo losangelino. Qualcuno la chiama Chillwave Trap. Con spirito divertito riscrive il soul virandolo verso il Jersey più camp o la downtempo infusa di hip hop futuribile.
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[su_spoiler title=”DICEMBRE” icon=”folder-2″]
Monsoonsiren, Falstrati, Project Mooncircle
È ispirato a Sans Soleil di Chris Marker questo nuovo piccolo capolavoro di casa Project Mooncircle, la label tedesca di Gordon Gieseking. Nathan Menon è un intellettuale che cita il cineasta americano come Dostoyevsky come fondamenta del suo folk sperimentale aumentato da ritmi spezzati e atmosfere ambient , sospese, angeliche e gassose.
Summer Of Haze, Holy Heavenh∞d, Hyperboloid Records
Holy Heavenh∞d è una specie di trap asciugata dai drop aggressivi e resa emotiva attraverso un’epica che riesce inaspettatamente ad avvicinarsi alla trance. Poesia urbana russa in forma sonora.
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Andrea Mi è l’ospite del secondo appuntamento di 2Love al Magazzino33.