Sono giorni che ci penso e alla fine eccolo qui: Oltrepensare ti sposta il baricentro. Già dalle prime pagine ti senti travolto da un vento forte, uno di quei venti forti che fanno sventolare le bandierine di plastica appese per le strade, tra una casa e l’altra, per la festa di una madonna qualsiasi. Le bandierine fanno quel rumore velocissimo, come di ali o di palpebre che sbattono. A pagina 11, le rette parallele, pieghe della pelle che dicono che anche se ti sto vicinissima da non avere lo spazio per respirare, non ci incontreremo mai. Si alza dall’asfalto una polvere leggera, socchiudo gli occhi per non farla entrare. A pagina 17 c’è una piega impercettibile, una di quelle cose che vedi solamente sfogliando le pagine con attenzione. Non so nemmeno se c’è solo sulla mia copia oppure anche su tutte le altre, ma la vedo, è lì. Passa in verticale sulla schiena orizzontale, è così perfetta che sembra il segno lasciato da un reggiseno troppo stretto tolto da poco dopo un giorno intero. Mi immagino lei che torna a casa stanca dal lavoro e desidera una doccia solo per sentire il profumo del bagnoschiuma nuovo. Forse arriva il temporale, forse no. Il vento ti fa camminare con la testa un po’ piegata in avanti, il bavero alzato, le mani nelle tasche per proteggerti, per tenerti stretto. La tenda intrappolata nella finestra a pagina 21. Un vento che muove le cose dentro, che mescola gli organi interni e senti lo stomaco stringere e il cuore eccolo lì che ti arriva dritto in gola come un nodo, e spinge sul pomo d’adamo per i maschi, per le femmine non so.
E poi il vento cessa, puoi sentire la carezza e la dolcezza dei fiori bianchi di pagina 33, la mano con le dita un po’ aperte che sembrano dire “ti prego, vieni qui a pagina 41”. Ti abbassi il cappuccio, respiri la calma di un pomeriggio di maggio, una calma che non avresti potuto sentire se non fosse stato per quel vento forte. Sei reale. Un vaso è caduto ma non si è rotto, quando ti avvicini per raccoglierlo ti vedi riflesso nella piccola pozzanghera d’acqua che si è formata. Ho cercato tutti i significati di riflettere. Ci ho trovato “manifestare esteriormente un sentimento, uno stato d’animo: i suoi occhi riflettono la sorpresa”, che è un po’ come dire guardare, guardarsi e stupirsi. Oltrepensare ti scopre, scoprire che è diverso da spogliare (anche se sembrerebbe di no). Fai in modo che si alzi il vento anche per te, dentro, perditi tra le curve dei fianchi e i cerchi perfetti dei capezzoli, tra gli angoli retti delle stanze e le pieghe dei collant. Adesso sento i pensieri alleggerirsi mano a mano facendo passare i fogli tra le dita, fino a sentire il desiderio a pagina 87 di sdraiarmi accanto a lei, e chiudere gli occhi pieni di bellezza.
Le foto le abbiamo fatte con il cellulare perchè Iosonopipo *rulloditamburi* non ha più una macchina fotografica.
Tre domande per Iosonopipo:
Qual è il tuo momento preferito della giornata per fotografare?
Poco prima del pranzo.
Una colonna sonora per sfogliare oltrepensare:
Questa
Raccontami una foto che è rimasta fuori dal libro:
Una ragazza con cui ho fatto foto bellissime, è stata una delle poche, forse l’unica che ho desiderato vedendola senza vestiti, le ho fatto una foto quasi da voyer carichissima di sensualità ed eroticità. Facendola vedere ad alcuni è piaciuta forse più di tutte le altre mie foto ma non era mia, non c’entrava con il mio percorso, sacrificare in alcuni momenti vuol dire donare, donarsi due volte.
Tre domande per Giuseppe Palmisano:
Cosa nascondi sotto i ricci?
Nascondo dei ricci pronti ad uscir dai ricci all’infinitio. ( ansia, e speranza, speransia. ecco. ) A 13 anni avevo dei lunghi capelli che diventarono dreadlocks ed un giorno in casa mia sorella vide uscir una farfalla dal “tuppo”, non nego sia stato un giorno bellissimo quello in cui ho pensato di poter ospitare un ecosistema.
Dimmi un posto bello da vedere la domenica mattina:
I corsi di paese, le piazze del sud, con tutta la gente che mette ancora i vestiti nuovi, la domenica.
A che mobile assomigli?
Ad un comodino, si incastra bene in un angolo, ci metti sopra la luce, dentro i calzini, e spesso è la prima cosa che vedi al mattino.
Puoi trovare entrambi (dentro un unico corpo avvolto da un’eccentrica camicia) e comprare la tua copia del libro qui:
10 feb – Napoli,Università Suor Orsola Benincasa
12 feb – Roma, Libreria Altroquando
1 mar – Milano, Santeria Milano
6 mar – Siena, Cacio e Pere
24 aprile – Genova, Supernova
Tutte le altre cose che ci sono da dire su Oltrepensare le ho scritte sulla quarta di copertina, in fondo a tutto. Come una parentesi che chiude, o forse no.