Tennis d’amor ha appena due giorni di vita ma è già chiaro a tutti che si tratti dell’album più “camillo” di tutti gli album de i Camillas. Per dirla con le parole di Zagor, “La parola chiave è MONUMENTALE, si vede anche dalla grafica“.
In effetti, già ad un primo ascolto, questo disco riesce finalmente nell’impresa di traslare su traccia quelle che sono le caratteristiche più impalpabili di un concerto dei pesaresi: l’attitudine punk, la sregolatezza, il situazionismo. In Tennis d’amor c’è tutto senza che venga sacrificato quello che per un disco dovrebbe essere essenziale, ovvero la sua fruibilità.
Tra le tante novità successe in casa Camillas dai tempi di Costa Brava, la più eclatante è l’arrivo di un nuovo fratello, Michael, adottato completo di batteria e saldamente impiantato su tutti i pezzi del repertorio. L’influenza di Micheal sulla musica del trio (che prima era un duo) è evidentissima in Tennis d’amor, disco in cui finalmente trovano casa e dignità alcuni dei pezzi più famosi del repertorio del gruppo.
Prima fra tutti La macchina motivazionale, brano fatto di un solo accordo e dal testo di una sola parola, immancabile in qualsiasi live ma che senza il sostegno della batteria sarebbe stato davvero difficile registrare. Le autoradio di tutta Italia ringraziano.
Trova casa anche il Postino, canzone scritta per i pesaresi appositamente dall’amico Calcutta e unico pezzo del disco di cui i tre non sono anche autori.
L’autentico picco dell’album è dato da Cuscini, traccia dal ritmo travolgente capace di infondere energia al primo ascolto. Sul finale la traccia deraglia ordinatamente in un assaggio della sapiente follia messa in scena ogni volta da Ruben e Zagor.
Altro momento altissimo è dato dalla traccia di apertura, L’armata, in cui la voce rubata dello scrittore milanese Giuseppe Genna si sposa perfettamente con un climax rock apocalittico. Sì, perché un’altra novità è la chitarra elettrica di Ruben, che si alterna alla solita ritmatissima acustica.
C’è spazio per le gioie e le malinconie in questo disco che è il più completo e il più memorabile dei fratelli, da sempre famosi per la straordinaria capacità di portare sul palco uno spettacolo unico ed imprevedibile.
Così è stato anche ieri sera, data della presentazione ufficiale di Tennis d’amor a ‘na cosetta, piccolo bistrot del Pigneto. Dopo aver suonato il disco tutto d’un fiato, i tre hanno dato spazio a tutti i loro classici, intervallati dai consueti saggissimi racconti di Ruben.
Alla fine, come sempre, si è fatta notte senza sentirne il peso. Ma che bellezza che ci sia un gruppo come i Camillas, capace di non cedere mai alle lusinghe delle mode e di rimanere fedeli a se stessi. EVVIVA!