Hands è l’EP d’esordio di Makai, moniker di Dario Tatoli, musicista e produttore. Prodotto insieme a Matilde Davoli, Hands è un disco di musica elettronica che unisce sonorità nordiche e un songwriting intimista e mediterraneo. Dopo aver presentato il videoclip della title track, ci siamo fatti raccontare il lavoro traccia dopo traccia.
HANDS
Ne avrò scritte 10 versioni differenti, volevo cominciare in maniera quasi solenne. Hands celebra l’allontanamento, l’inizio di un viaggio di cui conosco solo il principio. Mi piaceva l’idea di ascoltare le chitarre sommerse, e di cantare il più sottile possibile. Ci ho messo una settimana per scegliere la take di voce. Il ritornello lo trovo pieno di rabbia ma raccontato nella maniera più delicata di sempre.
LAST DAYS
Credo sia il brano migliore che abbia mai scritto. Sono un fan sfrenato di Devendra Banhart ed in principio era un brano chitarra classica e voce. Last days racconta gli ultimi giorni della meraviglia, il momento in cui percepisci che la fine è vicina, e un po’ te la prendi con te. È una notte in bianco e intorno il suono dei carillon. Ho chiesto in prestito i suoni delle chitarre ai Beach House.
MISSED
La techno mi piace. L’ho scritta in casa a Berlino, in quel periodo la cassa drittissima e i 127 bpm li avevo intorno parecchio. Volevo un beat statico e martellante ma allo stesso tempo la progressione di una nuvola di suono. Missed è il punto di frattura dell’ep. È il brano che non ti aspetti e che ti sconvolge i piani. È la descrizione della mancanza più istintiva, quella che ti sveglia la notte e che ti rende impotente.
SUMMER
Da Maggio a Settembre il luogo in cui vivo adesso (la Puglia) diventa un tetris di automobili, lettini, clacson e scimmie urlatrici. Amo il mare e fortunatamente esistono dei luoghi ai più sconosciuti. Summer è il ricordo di un tramonto meraviglioso con una persona meravigliosa. È una storia triste. Molto. Il testo della strofa l’ho scritto insieme ad un caro amico, Cataldo, voce e chitarra dei Barbados. Matilde Davoli ha reso il mix di questa traccia esattamente identico alle immagini che volevo. Sono legatissimo a questo brano.
SòFIA
Ho scritto Sòfia durante una data di Flowers or Razorwire con gli amici Casa del Mirto a Palermo. Sono successe cose bellissime ma l’unica cosa che mi ricordo bene sono quei tre accordi e un gatto: Sophie.