Il 17 e 18 novembre si celebra la seconda edizione del Rome Psych Fest. Anche quest’anno, in due giorni al Monk si esibiranno alcune delle migliori formazioni nazionali e internazionali che hanno fatto della psichedelia e dei suoi derivati il proprio mantra. Potete decifrare la line-up in questa splendida illustrazione di Lewis Herin (spoiler: Liars, Moon Duo, Lali Puna, JuJu, Sonic Jesus, Rainbow Island, Andrea Laszlo De Simone e molti altri).
Per cominciare l’avvicinamento al Rome Psych Fest abbiamo deciso di ripescare il format drug-by-track e di chiedere a JuJu di abbinare una droga consigliata a ciascuno dei brani del suo secondo album Our Mother Was A Plant, pubblicato da Fuzz Club Records che al festival capitolino porta ben 4 artisti del proprio catalogo.
A prescindere dalla vostra passione per le sostanze psicotrope, vi basterà ascoltare il disco dell’artista siciliano (tra l’altro membro dei formidabili Lay Llamas) per farvi un gran bel trip.
Death By Beautiful Things
Signore e signori, siamo su una palla di pietra che rotola nel vuoto cosmico! La canzone è una promessa di roba forte su una rotta inconsueta e lontanissima, per un pianeta nascosto e a noi inaccessibile: il nostro Sé.
Il diavolo e l’acqua santa sono entità che passano spesso dallo stesso portone.
Una cassa in sincope e un grosso basso, pulsanti, mantra psichico in divenire. Desolazione fatta di paesaggi al lume di luna, profumo di gelsomino e il suq di una musica mediorientale.
Farsi di Salvia può esser un’esperienza spaventosa, il Mao-inibitore può ucciderti di stupore.
DROGA: Salvia Divinorum
In A Ghetto
Mi trovavo, da qualche parte sperso in Europa, nel backstage di una venue, al limitare di un lungo tour in cui ero di supporto ai Goat. Vedendo Capra Informis (percussionista dei Goat) in azione, e avendo avuto modo di chiacchierare con lui, ho capito che condividevamo molto, nella concezione della vita, nel cibo, nel modo di proiettare le nostre paure entro l’orizzonte, cupo, ma splendente e limitato dell’esistenza. Cosa resterà di noi? La musica. E dopo che il sistema solare sarà collassato sotto il peso entropico della sua stessa portata? Neanche quella. Nulla. Splendido niente.
Se i Doors flirtassero con gli Swans, per una cena al cupo chiarore dei Popol Vuh, ne verrebbe fuori una canzone simile. Djembè, fuzz e luci strobo.
Qulche minuto di visioni in bianco e nero.
DROGA: Anadenanthera colubrina o Wilco
And Play A Game
Se gli Alan Parsons Project avessero avuto a che fare con un pusher in Palermo centro, o fossero cresciuti nel complesso chiamato ZEN (Zona Espansione Nord), la loro dance avrebbe assunto delle nuances meno leccate, e forse il tutto si sarebbe avvicinato a questa canzone, antimilitarista e anti-suprematista.
Mickey Mouse è naturalmente Trump.
“White torches, wild forces, while a soldier is in a coffin.
One colour, one treasure, one sucker leads the wildest nation.
Blue stars, red carpets, Mickey Mouse in the Court Of Madness”
DROGA: Cannabis
James Dean
Stoner post-nucleare. Modesta critica ad un edonismo giunto al suo limite esiziale.
E anche un brivido che ci percorre la schiena ogni volta che guardiamo Gioventù Bruciata.
Il basso è scordato. Il fuzz è un Heavy Metal II della Boss. Non sono un bassista, ma amo le corde grosse e frizzanti.
Sarebbe piaciuto a Chris Cornell, penso. Spero.
DROGA: Cocaina (ma in modestissime quantità)
I Got Your Soul
L’amore. Questa malattia inguaribile. È un cane dall’inferno, con artigli e occhi fiammeggianti. Tutto muove e tutto risolve in sé, un’equazione tra carezze e fuochi d’artificio.
O almeno, è la visione che ne darebbero gli Sly And The Family Stone.
Il riff è storto, mastodontico, non quadra, eppure conserva una sua simmetria di base, quasi mantrica.
DROGA: Banisteriopsis Caapi
Patrick
È l’odio. Non c’è dubbio. L’odio muove più dell’amore, costruisce. È il regno dell’homo faber. Non è positivo, ma è il guerreggiare che è padre di tutto.
E Patrick è uno stronzo.
DROGA: Mescalina
What A Bad Day
Killing Joke, con una spruzzata di Danzig e I Love You But I’ve Chosen Darkness. Pieni Eighties, stiloso e un po’ spaccone. Ma a suo modo meditativo, come una tazza d…
DROGA: Ayahuasca (Dimetiltiptamina)
Sunny After Moon
Orizzonte marino, con onde, delfni e palmizi sotto una luce accecante.
Qui basta un cocktail, o se preferite una buona tazza di caffè. La droga più socialmente tollerata.