Michael Red, uno dei più attivi produttori della scena canadese in veste solista o all’interno del duo dei Chambers, adotta lo pseudonimo di Souns per esplorare il lato più atmosferico del proprio suono.
Questo “Aquamarine” è il soddisfacente risultato. Il disco è un viaggio d’esplorazione, notturno ed in buona parte etereo, nel corso del quale algidi tappeti di sintetizzatori vengono modulati ritmicamente mutandone il timbro ma lasciando sostanzialmente inalterata la loro staticità tonale.
Lungo il suo svolgimento, il vocabolario sonoro si espande includendo subfrequenze, spettrali segnali sonar, frammenti vocali ultraterreni e field recordings. Esperimenti appena più ritmici e spigolosi come Fade to Light e Sun Inside The Sun conferiscono alla raccolta anche una certa concretezza.
Ad ogni modo, nonostante la sua natura puramente ambient ed il carattere altero, il disco non rischia mai di perdersi nell’inconsistenza ed anzi, cresce ascolto dopo meditativo ascolto.