Quarto appuntamento con la rubrica “Domande Secche Per Risposte Succose”. E’ la volta di Mark Zonda.
1. Ciao Mark. Presentati.
Allora. Mi chiamano Mark, in realtà sono italianissimo, anche se per colpa di Facebook e gli amici all’estero mi sono abituato a tirare la monetina per decidere se parlare in Italiano o in Inglese. Vivo in un piccolo appartamento di un piccolo paesino chiamato Cesena e guardo la pioggia cadere dalla finestra. Questo è un serissimo problema perchè sono fortemente meteropatico e straadoro l’estate. Ho una fortissima passione per la musica, che anni fa mi ha portato a incidere un primo album chiamato “Feel The Blank”, incidere una colonna sonora per un’esposizione artistica, e in modo molto spontaneo e naturale arrviare a fondare un progetto musicale chiamato Tiny Tide. Il gruppo ha inciso due EP ed è ora al suo debutto per KinGem Records con un album chiamato “Moontalking”, inciso veramente in un tempo molto veloce. A Febbraio invece uscirà “Febrero”, un album più curato che è in fase di incisione più o meno da quando si è formata la band.
2. Che cosa stai facendo in questo periodo?
Una marea di cose. Probabilmente troppe. Il progetto che mi sta prendendo di più è la sceneggiatura di un film, ancora in fase embrionale. Chissà se prenderà mai luce! Ho fondato da poco una minuscola etichetta discografica. Raccoglie molti artisti che sono diventati amici nel tempo, sparsi un po’ in tutto il mondo, dagli Svedesi Stars in Coma agli Inglesi Pasley & Charlie, con collaborazioni da parte di Still Flying, Fitness Forever e The Mare. Mi affascinava l’idea di coinvolgerli in una colonna sonora, e da qui è partita l’idea per questo ambizioso progetto. L’altra cosa che sta richiedendo molto impegno per i Tiny Tide è riuscire a terminare in tempo Febrero per… Febbraio! Salutariamente scrivo per una webzine chiamata SleepWalKing Mag e sto scrivendo pezzi e incidendo demo per un progetto chiamato Cherry Berry, che per ora rimane nell’assoluto mistero!
3. Progetti futuri?
Produrre l’album di una band di Brighton, eventualmente anche un altro side project chiamato “Helmut & The Call”, cercare di radanare qualche data in più per il tour europeo con Stars in Coma, con cui i Tiny Tide parteciperanno a maggio ad un festival a Cambridge. Ho 50.000 canzoni che mi ronzano per la testa, spero nel frattempo di trovare anche spazio per inciderne qualcuna. Spero che i Cherry Berry conquistino il mondo nel frattempo. Come ricorda Ale dei LMALL: “l’obiettivo è il mojito a bordo piscina”. Così mi sentirò più ispirato a scrivere canzoni più fighe!
4. Musica preferita?
Il pop in tutte le sue forme, anche se soprattutto da ragazzino ascoltavo anche molta psicadelia e tonnellate di grunge. Alla fine il pop vince, soprattutto quello di matrice inglese e svedese. Ormai ha resistito nel tempo talmente a lungo da non essere nemmeno più un genere, è bella musica e basta. Il pop nella sua semplicità arriva veramente a tutti come un vero e proprio amplificatore di emozioni, è una freccia che arriva dritta al cuore, se si ha il coraggio di possederne ancora uno. Tra i miti di sempre i Beatles, Elvis Costello e gli Weezer. Tra gli ascolti più recenti sono rimasto folgorato dalla nuova fiamma di Tony Visconti Kristeen Young, una novella Kate Bush con la potenza pianistica di Jerry Lee Lewis, l’elettrodemenza di Kim & Buran, perfetta per le festività e ho rispoverato un vecchio cd delle Shonen Knife che si rifiuta di uscire dallo stereo.
5. Saluta i lettori nella tua lingua preferita e consigliaci una canzone.
Papa-oom-mow-mow dei The Rivingtons, che fa tanto natale, ricorda “The Bird is Awake” rifatta dagli Still Flyin’ ed è fottutamente proropunk con una punta di Carpenters.