Wow. In effetti è la prima cosa che diresti dopo l’ascolto dell’ultimo lavoro dei Verdena, Wow, per l’appunto, uscito il 18 di questo mese per la Universal Music Italy.
Wow è un cd, doppio, che ci presenta i tre bergamaschi – Alberto Ferrari (voce – chitarra), Roberta Sammarelli (basso) e Luca Ferrari (batteria) – totalmente nuovi, dopo tre anni di pausa.
Scordatevi di ri-ascoltare i Verdena degli anni che furono. Dentro Wow, attraverso le ventisette tracce – che non sono poche – rintraccerete sicuramente quella band dai suoni duri ed i testi tristi e depressi che ognuno di noi ha conosciuto ed apprezzato e troverete in più un accostamento alquanto difficile di melodie e stili musicali differenti, lontani, che si sposano e si accoppiano (e litigano, anche). È proprio il caso di dire “bentornati Verdena”; se l’assenza della band dalle scene è servita a “guarire dal malessere” di Requiem (2007) per “risvegliarsi” con (un) Wow, allora “l’esilio” è servito.
Il prodotto finito è Wow; un rifiuto ed una speranza, dichiarate. Wow è la dichiarazione, per eccellenza, dei Verdena, di amore puro per la musica; un amore che si porta dietro le fasi di decadenza e la speranza (di risolvere e risollevarsi).
Wow rappresenta quello che di più umano c’è nella musica. È una storia narrata, una sorta di romanzo stream of consciousness, di denuncia e di rifugio nella musica stessa; è un flusso di coscienza – musicale – che racconta la vita stessa dei Verdena. Certo all’inizio, al primo ascolto, risulta indecifrabile il tutto, visto gli stili musicali diversi che si incastrano l’uno nell’altro: si passa tranquillamente da canzoni che omaggiano il cantautorato italiano come succede per Scarpe Volanti, a canzoni di chiaro stampo new wave come Loniterp. Ho citato questi due brani per fare un esempio di cosa è Wow, ma all’interno si spazia dallo stile psichedelico, rintracciabile nel brano Per Sbaglio, alle chitarre in primo piano di Razzi Arpia Inferno e Fiamme per ritornare al grunge delle origini, dei Verdena, che necessariamente si ritrova nel pezzo intitolato Mi Coltivo. E ancora dentro Wow si manifestano chiari suoni che riportano ai nomi che hanno firmato la musica internazionale, The Flaming Lips su tutti.
È il mondo post-moderno che riscopre il mondo classico e accanto alle distorsioni (che paradossalmente, parlando dei Verdena, dobbiamo considerare del passato) accosta il piano, i cori e gli archi dando inizio ad “una storia” nuova.
Descritto con un’immagine fissa, quest’album sarebbe una stazione in qualche città dell’anno 11, dei treni ad alta velocità che partono, altri che arrivano, tanta gente che, in modo paranoico, si connette su facebook dai telefoni, tanto silenzio rumoroso, tanta confusione (silenziosa) e dei brani, questi, che descrivono un pezzo di vita di ognuno di noi e di certi nostri mondi. È qualcosa di introspettivo che si imbatte contro una folla frenetica e disinteressata che in qualche modo riesce a fermarsi ed ha la necessità di ascoltare, di pensare.
È l’urlo di rabbia e di speranza (“nel nulla migliore!”). È un album in sintonia con “certe” condizioni sociali, le nostre.
Bravi Verdena, anzi bravissimi.
Verdena, WOW
CD1
01 Scegli Me
02 Loniterp
03 Per Sbaglio
04 Mi Coltivo
05 Razzi Arpia Inferno E Fiamme
06 Adoratorio
07 Miglioramento
08 Il Nulla Di O
09 Lui Gareggia
10 Le Scarpe Volanti
11 Castelli In Aria
12 Sorriso In Spiaggia Part 1
13 Sorriso In Spiaggia Part 2
CD2
01 Attonito
02 E’ Solo Lunedì
03 Tu E Me
04 Badea Blues
05 Nuova Luce
06 Grattacielo
07 A Cappello
08 Rossella Roll Over
09 Canzone Ostinata
10 12,5 mg
11 Sul Ciglio
12 Letto Di Mosche
13 La Volta
14 Lei Disse (Un Mondo Del Tutto Differente)