Dopo l’intervista di gennaio e l’assaggio di venerdì su Italian Embassy è arrivato il momento di scogliere le riserve sul primo Ep de L’orso che vi offriamo in download in esclusiva quest’oggi. L’orso ha partecipato anche al prossimo numero del nostro progetto Dance Like Già Sai che potrete leggere ed ascoltare a breve. Di seguito, una piccola riflessione sull’Ep, il link per scaricarlo ed i testi per cantarlo.
L’orso sarà anche ospite de Gli IndiePatici, domani su Fusoradio.net
E’ arrivata l’alba amore mio …
ed è arrivato anche L’orso con le sue storie universalmente personali. Tutte ambientate a Milano, con chiari riferimenti geografici che però all’ascolto sembrano volatilizzarsi. Una sorta di celebrazione dell’unità d’Italia, un’unità di situazioni dentro le quali ognuno vi si può rispecchiare. “L’Adolescente” è ricco di riferimenti più o meno espliciti al cantautorato, italiano e non, degli anni 2000: come se Zach Condon iniziasse a suonare l’ukulele e Brondi a buttare fuori pensieri e parole. “Come se”, ché in realtà c’è di più, c’è la declinazione dei due di cui sopra in modi e tempi diversi, c’è Mattia che dà un ordine tutto suo alle parole alle quali fanno da sottofondo le note suonate da Tommaso e per le registrazioni anche da Andrea Suriani e Christian Tonda. A scuola ti insegnano che qualsiasi cosa per essere duratura nel tempo deve essere universale. L’orso con questo primo Ep è sulla buona strada.
Ottobre come settembre
Ottobre è come settembre e non ne usciamo piùdalla porta di casa mia chiusa a chiave da teche mi chiedi indicazioni per uscire di corsadal palazzo in fiamme, senza passare dal via
i servizi in sciopero mentre mi opero al cuorea che ora apre il Rocket che possiam star li fuori seduti a parlare
io ti riempio il bicchiere, tu ti riempi la bocca di frasi di dovereper farmi il piacere di farmi parlare per farmi stare bene
è arrivata l’alba amore mioandiamocene via da quiti prego riprenditiqui non passano taxidobbiamo fare chilometriper andarcene via da qui
ti prego amore riprenditi
ti ho affittato un rene, rimandamelo indietro nel tempo parliamo per ore di cose che a stento in me trovano un sensodi tutti gli amori che hai avuto, di tutti quelli che hai volutodi quelli con cui hai scopato e goduto, che infondo ti è piaciuto
i marciapiedi di settembre che si trascina come un cancroin un ottobre bilancia che pare non mantenga più promesse o quant’altroe se ancora nevica, nei tuoi deserti d’alcoolle fermate dei tram che ci si assalgono, ci fanno assalire dal panico
Acne Giovanile
ti ho detto che ti amavo, nevicava su Milano
ero completamente disinteressato
del tuo acne giovanile
i buchi neri della tua anima
dove ingoi, dove ingoi, dove ingoi
delle chiese dove ci siam sposati
abbiam donato gli organi genitali
la polvere sui dischi sui libri su noi
sui mobile ikea composti e decomposti
come noi, come noi
c’eravamo spogliati dai pomeriggi accaldati
dall’aria statica e dalle statistiche
non ci calcoliamo più
ora no, non più.
I navigli esondati dai tuoi occhi
sulle mie scarpe di tela
con tutti i nostri imbarazzi
ne ho comprato un paio in più
la polvere sui dischi sui libri su noi
sui mobile ikea composti e decomposti
come noi, come noi
(Quando poi per tutto il) Weekend
Ho solo più scarpe sinistre
mi alzo sempre col piede sbagliato
come quando pensavo fosse amore ed invece era
pura odontoiatria.
Mi sveglio in una macchina
parcheggiata in una domenica
una mattina vuota e mi fermo ad ogni angolo
per vomitare un po’
I nostri hangover hanno i brufoli,
non come te.
I nostri hangover hanno i brufoli,
non come te.
I nostri hangover hanno i brufoli,
non come te,
che hai la pelle bianca,
bianca come me.
Quando poi ti ho avuta,
e ti ho perso nello stesso istante,
distanti come se il letto fosse rotto a metà,
come mai, come me.
Canto in soggiorno canzoni che non sentirai
e mi dirai che tutto ciò di cui ho bisogna è in frigo,
che tu per me
non hai nient’altro da offrire.
I nostri hangover hanno i brufoli,
non come te.
I nostri hangover hanno i brufoli,
non come te.
I nostri hangover hanno i brufoli,
non come te,
che hai la pelle bianca,
bianca quanto me.
Quando poi per tutto il weekend
Quando poi per tutto il weekend
Quando poi per tutto il weekend ho aspettato te
Quando poi per tutto il weekend
Parlami della tua gioventù
le campagne militari della nostra adolescenzale mine antiuomo che lasciamo a terradalla finestra i nostri incerti arcobaleni ad intermittenzacredimi, è già abbastanza
gli elevati decibel della nostra canzonedi cui non conosciamo ancora le parolebevendo cantiamo da far rumorequanto sei bella, riflessa, nelle birre vuote
non siamo più linee rette oramaida quando abbiam scoperto che non scopano mainon siamo più linee rette oramaida quando abbiam scoperto che non scopano mai
vado giù a comprarebirre dai pakistani
parlami della tua gioventùnon c’è piùcome questo pomeriggioanche tu
quando a testa in giù ti ho detto che ti amavohai capito tutto, ma al contrariosulle moleskine hai letto come stavoi giorni in cui non c’ero
abbiamo fatto l’amore sui romanzi incompiutistropicciando pagine incredibililasciandoci sopra i nostri figlia mescolarsi con vodka e gin tonic
con il futuro di fronte e la testa tra le nuvoleti ho tenuto la fronte mentre vomitavi l’inutilee mentre ti reggevo la testa su
ti ho detto
vado giù a comprare
birre dai pakistani
parlami della tua gioventùnon c’è piùcome questo pomeriggioanche tu
vado giù a comprare
birre dai pakistani
vado giù a compraree poi torno su
Cento Euro
Credo tu mi debba cento euro
per quella volta che
ti ho comprato quelle cose
per trasferirti da me
ricaricami la postepay
o ci vediamo in colonne
ora che intanto lavori
e i soldi per mangiare non servono più
ridammi indietro i miei soldi
cento euro servono
Credo tu mi debba cento euro
per quella volta che
ti ho comprato quelle cose
per trasferirti da me
però sei andata da lui
portandoti dietro il tuo tatto
chiediti che cazzo me ne faccio
di un mobile vintage e un letto