Come si possono fondere generi così diversi e far venir fuori un EP così fresco e totalmente fuori dagli schemi? Provate ad immaginare l’indie-pop che si mescola ad altri mille generi e ne crea uno completamente nuovo, privo di etichette, a se stante.
È quello che hanno fatto i bolognesi WHAT CONTEMPORARY MEANS, col loro terzo lavoro – autoprodotto- Like Swimming Remixed. I WHAT CONTEMPORARY MEANS nascono come una “tranquilla”, quasi nostalgica ma felice, band indie-pop; Like Swimming è il loro secondo Ep, uscito prima di questo e assomiglia tanto ad un album fotografico, strapieno di ricordi belli e brutti.
A gennaio, di quest’anno, viene fuori Like Swimming Remixed; i pezzi sono gli stessi ma tutto viene stravolto. Un terremoto che modifica ogni cosa, ogni suono e di conseguenza ogni percezione, così un momento tranquillo diventa caotico e una primavera diventa un estate afosa e asfissiante. C’è dentro di tutto: le distorsioni ti mandano in uno spazio indefinito e le sonorità ti suggeriscono la tranquillità dopo uno sfogo. Così l’Ep, che sembra un album estremamente vivace, passa da brani in cui prende forma un equilibrio assoluto – First Morning (Chance Risiko Sunshine RMX)- a brani molto ritmici e con sonorità brit alla Blur come On Sunday (T. Bone – Horny RMX). La degna chiusura è I’m not talking (Monkeeastronaut – Soapbox Microcosm RMX) che è una fine, un addio o un arrivederci.
I WCM sono: Alberto Balduzzi, electric guitar, acoustic guitar, vocals; Alessandro Balduzzi, drums; Nicola Nesi, electric guitar, acoustic guitar; Marco Senin, bass; Davide Stampini, electric guitar, synthesizers, vocals
Like Swimming Remixed by What Contemporary Means