Domande secche per risposte stilose: Cheap Industry intervista Le Rose
Oggi il Cheap Industry Staff intervista Le Rose, duo romano formato da Flavio Scutti e Andrea Noce.
Potremmo definire la loro musica come un synthpop elegante e semplice, le loro influenze spaziano dall’electro all’italo disco fino al pop italiano anni 80 più raffinato e sperimentale.
Dopo il loro ultimo live al Cellar Theory di Napoli, ci ha colpito tantissimo il loro sound ed il loro look, e non abbiamo potuto fare a meno di chiedere loro di rispondere alle nostre “Domande secche per risposte stilose”!
Guardando alcune foto promozionali del gruppo di qualche tempo fa, il vostro stile ci ricorda le ambientazioni anni 80’ del film surreale di Slava Tsukerman, Liquid Sky. In realtà quali sono le icone estetiche a cui vi ispirate?
Liquid Sky lo vedemmo la prima volta nel 2007 ad una rassegna curata da amici che si chiamava “Città fossile”, un pò prima delle foto, probabilmente anche questa esperienza si è metabolizzata nella nostra idea, ma mi ricordo che trovammo un video con Peggy Moffitt dove c’era espressa la cosa più vicina a quella che volevamo fare per le nostre foto, che è sempre bello rivederlo.
Durante le performance live, il vostro look è molto curato e d’impatto, ad esempio nell’ultimo Live a Napoli ci colpì molto un corpetto in lamè verde smeraldo sfoggiato da Andrea. C’è qualcuno che vi segue in queste scelte o siete degli autodidatti del fashion?
Facciamo una continua ricerca su questo aspetto espressivo. La maggior parte dei vestiti usati nei concerti li comperiamo appositamente, poi si aspetta l’occasione giusta, il momento in cui senti di indossarli. Adesso stiamo progettando una nuova mise, dei costumi veri e propri, ci piacerebbe anche coinvolgere dei designer per le nuove cose, aspettiamo delle proposte.
Nei vari Teaser del vostro nuovo video “Monica Vitti” abbiamo visto Andrea sfoggiare trench, guanti e occhialoni in pieno stile bon-ton. Questo cambio repentino di prospettive suggerisce una trasversalità di “gusti”, in che modo questo si traduce dal punto di vista musicale?
Più che lo stile bon ton è lo stilema della “missione segreta” dei film d’azione, delle attrici francesi Godardiane, anche della stessa Monica Vitti. Nell’automobilista invece indossavamo camici da farmacisti, eravamo i somministratori/abusatori di sostanze psicotropiche. Di solito, anche ai concerti, non è la moda a ispirarci, ma la storia che vogliamo raccontare. La trasversalità nello stile comunque sussiste, finora ha preso una tendenza sempre diversa da quelle precedenti, sarà sempre una sorpresa.
In “Automobilista”, ovviamente, l’ambientazione era in una futuristica supercar. In “Monica Vitti” vediamo il treno, la metro. Qual è l’importanza del “viaggio” per voi? Qual è il sottotesto dietro questa metafora?
C’è anche un’altro video che abbiamo girato homemade in treno, quello per la canzone “Non urlare”.
Il viaggio per noi più che importante è una susseguenza legata al nostro lavoro.
Muoversi in viaggio è stato risolutivo per molte canzoni, una grande fonte di ispirazione.
Comunque è una condizione in perenne mutazione anche questa, a noi piacciono le navicelle spaziali, sarebbe bello fare un viaggio tra le stelle.
photo: Chiara Fazi
Avete dei negozi da consigliarci? Quelli in cui comprate la maggior parte delle cose che indossate.
Uno in particolare non ne abbiamo, avendo l’opportunità di viaggiare per la musica ci capita di trovare le cose che indossiamo in diverse città, da Berlino a Londra a Torino. Molti indumenti e accessori li abbiamo trovati ai mercatini. C’è un negozio Pifebo Shop a Roma, dove abbiamo preso svariati capi vintage. A Milano c’è Wok Store che ha cose molto particolari.
Sempre più spesso vediamo collaborazioni tra musicisti e designer, dove gli uni interpretano le ispirazioni degli altri in nuove forme. Cosa ne pensate di questo trend?
Abbiamo fatto degli scatti con un fotografo a Milano (Simone Rizzo) e in questo caso a vestirci sono state delle giovani designer (Federica Ciuci Priori e Vera Calcagno). Ci piace trovare sempre nuovi immaginari ma spesso non ci si riesce da soli, quando avviene è molto importante avere uno scambio con altre persone, dà vita a soluzioni che altrimenti non sarebbero possibili.