Era il 19 agosto 2009 quando a Guardia Piemontese ascoltai la Brunori S.A.S. e me ne innamorai. In realtà me ne ero già innamorato un mesetto prima quando una mia amica mi fece ascoltare “Italian Dandy”. A due anni esatti dal pluripremiato Vol. 1 (Premio Ciampi 2009 come miglior esordio, Targa Tenco 2010 come miglior esordiente), ecco il Vol. 2: Poveri cristi.
Notevoli le due collaborazioni: Dente nel brano “Il suo sorriso”, che poteva tranquillamente essere contenuto in Anima Latina di Battisti, uno che ritorna spesso nel disco; Dimartino nel brano “Animal Colletti” che invece ricorda Il Pan Del Diavolo, giusto per non fare solo riferimenti “datati”.
C’è spazio anche per De Gregori, ad esempio nel brano “Bruno mio dove sei”, ma più in generale c’è spazio per la poetica brunoriana, incentrata sull’attenzione data ai piccoli gesti; sulla religione cattolica, sul nazional-popolare affrontato con affetto e misericordia.
Il nuovo disco della Brunori S.A.S è un disco ricco di pietas, intesa come attenzione compassionevole verso ciò che è mortale, fragile e caduco. Da qui i “Poveri Cristi” che il buon Dario racconta con la maestria già evidenziata nel Volume 1. La bellezza di questo disco sta anche e soprattutto nella capacità di Brunori di autorinnovarsi, non cedendo alla seduzione esercitata da due scorciatoie ingannevoli: conservazione e rivoluzione.
Evviva la Brunori SAS, evviva i poveri cristi.
Vol.2 – Poveri Cristi uscirà per Picicca Dischi il 17 Giugno.