E tra le chitarre sprezzanti dell’Annus Horribilis passato (e passante?), tra le distorsioni di sintetizzatori e microfoni che rigettano interferenze (vedi Untitled Frequency e Thirsty Dinosaur), viene a galla un panorama alienante. Hai presente (no?) quando gli eventi incombono e dalla tua bocca non escono altre parole che sfiducia e distacco? Questo è il degno accompagnamento (“Disappointmeeeeent! Disappointmeeeeent!”, vedi TEe_Box). Buonissimo lavoro lo-fi con distorsioni e contorsioni, con voci monofoniche, con suggerimenti pop e blues, con escoriazioni da caduta in bicicletta, con ritmi mai incerti e con una politica a livello di mixaggio che rende In the middle of Darkwhere sacra e profana. E quando la nebbia cacofonica traboccante di ironia e ruvidezza si dissolve, tutto ciò che resta è un outro edulcorato che, a dispetto del titolo della cassetta, chiude in bellezza questa portagioie.
The Intellectuals – A Cheap Religion