Ergon, tecnica mista su tela, 70×100 cm, 2010 |
Ciao, sono Anna, una pittrice con l’hobby dell’insegnamento.
Da quanto dipingi e quali sono gli artisti di riferimento per la tua formazione d’artista?
Dipingo da circa dieci anni e tra i miei riferimenti ci sono Bacon, Hopper, Richter, Francesca Woodman, ma anche registi come David Lynch. Gente di un certo livello, insomma! Io devo tutto a loro, ma mi rendo conto di doverli ‘uccidere’, per non ritrovarmi a scimmiottarli pateticamente. Ci sto provando.
Qual è il sentimento o il messaggio codificato nei tuoi dipinti?
Il sentimento prevalente è di sicuro quello della precarietà…sarà dovuto a tutti i tfr che ho collezionato in questi anni.
Come hai vissuto la “convocazione” (calcisticamente parlando ) dell’attaccante Saviano alla Biennale?
Come l’ho vissuta? Ti basti sapere che un bel giorno ricevo la seguente telefonata: ‘Pronto, Anna Maria Saviano? Si? Salve, chiamo dall’Accademia di Napoli per comunicarle che è stata segnalata per la Biennale di Venezia.’ Quelle classiche frasi a cui puoi rispondere solo: si, e io sono il Presidente della Repubblica. Non era finita, comunque: mi attendeva un’ulteriore selezione, ad opera della ‘commissione Sgarbi’. Di lì a poco (5 MESI) abbiamo ricevuto il responso, tra fughe di notizie,leggende metropolitane, dimissioni minacciate e rientrate, conferme e smentite . Nel frattempo ho cercato di mantenere i nervi saldi, con scarsissimi risultati.
Almostblue, olio su tela, 130×80 cm, 2010 |
Mi fa ridere la definzione ‘brodo di Pollock’, che ne dava qualcuno
Ci confermi che in tempi non sospetti, Rossella Giasai aveva individuato il tuo talento esaltandolo in maniera esasperante?
Oh, si.Lei mi ha sempre amato, corrisposta. Una donna illuminata!
Guardando i tuoi quadri, in particolare in alcune stanze vuote (o distrattamente vissute da piccole ombre blu) si ha la sensazione che il tempo venga dilatato. Come se un istante di quiete o di meditazione venisse fermato. Quanto c’entra la fotografia in tutto questo?
C’entra moltissimo: tutto parte da lì. Quello che dipingo è sempre filtrato da un occhio che seleziona e depura le immagini, trasfigurandole.
Fulvio, tecnica mista su tela, 70×100 cm, 2011 |
Ho delle idee vaghe che prendono forma attraverso la fotografia, successivamente con bozzetti e infine col dipinto, che è lavorato in modo stratificato, quasi ossessivo. Prima era tutto molto ‘denso’, adesso sto cercando di rendere la pittura più leggera e rarefatta, senza accanirmici troppo, e di trovare una sintesi. La cancellazione della figura rientra in questo processo di sottrazione. Di solito il problema è capire quando fermarsi.
Quale musica ascolti metre dipingi?
Ne ascolto talmente tanta e random che l’elenco sarebbe chilometrico, ma ultimamente i Notwist, ‘Neon Golden’in particolare, i Mogwai e i sempreverdi Radiohead.
Dacci due input: un libro da leggere e un artista da rivalutare.
‘L’amore è un cane che viene dall’inferno’ di Bukowski e come artista direi Hans Op de Beeck, anche se più che ‘rivalutarlo’ lo consiglierei e basta.
Dasein, olio su tela, 160×110 cm 2009 |