Per farvi rimanere incollati a leggere, vi dico subito l’etichetta: la stilosissima Kitsunè (Two Door Cinema Club e Delphic su tutti) che li ha scoperti e non ci ha pensato molto per produrgli il primo disco.
E, no, non ce ne frega molto se sono stati definiti “già sentiti”, il trio londinese con quel look da assalto alla diligenza, ha qualcosa in più, qualcosa che quantomeno, regge dopo il primo ascolto rispetto ad altre formazioni che affollano il banchetto NOVITA’ in questo periodo.
Per inquadrarli suggerisco un confronto (gli MGMT non li nomino nemmeno), con i Neon Plastix, e volendo scoprire tutte le carte, in questo disco fanno capolino più sotto-generi, ma comunque portano tutti a una comune soluzione, un synth pop di facile ascolto e perfetto per il periodo, per chi tracanna album freschi dagli iPod, anche in vacanza.
Difatti “Native To” va vissuto come un fast album, non stiamo parlando di un must have, ma di una prima opera e basta, con le perplessità che si possono cogliere nei debut.
L’apertura dei giochi, con l’intro di South Pacific è folgorante, una perla del disco, così come The Greeks, il cui video è stato crivellato di click dalla web community, a oggi 2.114.000 visualizzazioni, l’idea del video è una specie di guerriglia tra bambini, con sangue ed esplosioni che prendono vita dalla loro immaginazione. Berlin è la prima che ho apprezzato; Land Of The Nod e Think We’re Alone quelle più pop, Clouds e Lies da remixare. Ad ogni modo ognuno troverà la sua preferita.
Per quanto riguarda le esibizioni live, sono già stati in Italia a suonare, sempre rigorosamente a viso coperto o giù di lì; più precisamente a Milano a metà aprile, e di recente Marina di Ravenna, Roma ed Ancona rispettivamente il 28, 29 e 30 giugno. Per ora altre date in Italia non sono previste, un vero peccato perchè dicono ci sappiano fare dal vivo.
Riusciranno a confermarsi anche oltre l’estate? A noi, e a i nostri mp3 players la sentenza. Please Listen Contemporary Music.
– Sergio