Per un motivo o per l’altro ho sempre seguito i Verily So e forse loro hanno seguito noi sin dall’inizio. Quando è arrivato il disco da recensire, l’ho affidato subito ad Enza Efes Ferrara per non rischiare di essere parziale. Non riesco però ora, anche se in una sola frase, a non esprimere ciò che per me è questo disco ed il suo suono, un suono che ti lascia in bocca un retrogusto conosciuto, dolce come potrebbe essere il presente e un po’ amaro come quasi sempre sono i ricordi. Queste le parole di Enza:
Sound new wave misto a movenze folk e arrangiamenti forti uniti alla voce intensa di Maria Laura. Cantano in lingua inglese e sono italiani, sono in tre e si chiamano Verily So (Simone Stefanini, Marialaura Specchia, Luca Dalpiaz). Il loro disco d’esordio, Verily so, uscito alla fine del 2010 e “supportato” dall’etichetta discografica Inconsapevole Records, è un lavoro acustico tutto d’un pezzo. Dieci tracce orecchiabili e compatte, rese dinamiche dagli arrangiamenti che spaziano da suoni soft, acustici e per certi versi malinconici (When I end and you start) a suoni più forti e diretti (Summer 89). Atmosfere shoegaze e richiami wave sono le componenti fondamentali del disco, che tra le tante cose – è sempre meglio ribadirlo – è uno di quei dischi che sinceramente si ascolta spensierati, sdraiati su un qualsiasi prato.
EDIT: come regalo per festeggiare un anno dalla pubblicazione, i ragazzi hanno deciso di regalare il loro primo disco in download gratuito. Con una “bonus track”, ossia la cover acustica di Idioteque, famigerato brano dei Radiohead.