Sciacalli d’arte, nerd da VHS, che ricostruiscono, attraverso corti e faketrailer parodici, le ispirazioni prese dai grandi del cinema che a volte fanno ridere e a volte riflettere.
Un vero e proprio fenomeno da Social Network, su youtube si è perso il conto delle visite e dei commenti, ed è qui che qualche anno fa li abbiamo scoperti…
Con il vostro progetto The Jackal, vi state creando uno spazio in un mondo sempre un po’ chiuso e poco disposto a lavorare per i giovani come quello dello spettacolo. Raccontaci in poche parole come nasce la vostra idea:
Premetto che all’inizio, quando alle elementari giocavamo con i nostri telecameroni vhs, e il montaggio si faceva con registratore, walkman e sei metri di cavi, un’idea non c’era ancora. però c’era tanta voglia di sperimentare!
poi è arrivato internet, youtube, la possibilità di raccontare a chiunque le storie che scrivi e fotografi.
grazie al web, il mondo dello spettacolo di cui parliamo è completamente rinnovato: prima erano i giovani a rincorrere i produttori, ora è il contrario.
in realtà ad ogni lavoro siamo legati per qualche motivo particolare, anche a quelli apparentemente più fessi. probabilmente qualcuno sarà affezionato ad una parodia, qualcun altro ad un videoclip. qualcuno a “la sai fare la ruota?” “splash”.
sicuramente “the washer- il lavavetri” è stato il corto tecnicamente più soddisfacente perchè per la prima volta abbiamo potuto esprimerci a pieno a livello di regia, grazie anche ad un supporto tecnico adeguato. insomma avevamo capito che certe cose vanno raccontate in certi modi, con certi movimenti di macchina e certi tagli. o altrimenti non le racconti. per noi è stata una grande crescita. personalmente tengo molto ad un progetto scritto negli ultimi mesi, ma non ancora girato.
Puoi dirci qualcosa del tuo lavoro sul set? Usi uno storyboard o segui l’ispirazione del momento?
lo storyboard è fondamentale! credo che uno non possa limitarsi a riprendere un’azione, bisogna raccontarla. e per farlo bisogna pensare al modo migliore tra i modi migliori, quello più efficace.
ho sempre una scaletta inquadrature serratissima nella mia tasca.
poi ovviamente l’ispirazione farà il resto. siamo un bel gruppo, ci confrontiamo su qualunque scelta.
Che tipo di rapporto hai invece con i montatori? Ti capita di visionare un primo montaggio e di cambiarlo molto?
mi è capitato raramente di lavorare con montatori esterni. di solito hanno un occhio perennemente rosso sangue, e tante sigarette spente nel posacenere.
la maggior parte delle cose (più o meno tutte) le montiamo da noi. e sì, le montiamo e rimontiamo parecchie volte. credo che bisogni saper fare un po’ di tutto, dalla recitazione al missaggio audio.
ho un bel rapporto con l’effettista figo del gruppo, Alfredo. lavoriamo sempre spalla a spalla, ogni tanto si finisce a insulti e mazzate, ma credo sia normale e costruttivo.
The Jackal produzioni sta arrivando a conquistare una grande notorietà ed una solida base di fan, in cosa questo ha cambiato il tuo modo di relazionarti alla “vostra” creatura ?
prima era solo un gioco, certo. l’idea che migliaia di persone seguano quello che fai non può che incentivare ancora di più la tua voglia di crescere sotto tutti i punti di vista.
ma la verità è che ci piace raccontare storie, indipendentemente da tutto.
e più siamo, più ci divertiamo
Sei molto alto lo sai?
sì, ma non sarà troppo? cioè forse è troppo, poi mi piacciono le femmine basse è un problema
The Jackal il sito