La Shyrec è una piccola etichetta indipendente, nata nel 2004 e con sede a Venezia.
Un’etichetta timida. Così timida che solo quando gli abbiamo chiesto un’intervista, i ragazzi si sono decisi ad aprire una pagina Bandcamp!
Ma non vi voglio anticipare troppo: parola a Stefano Doro, uno dei fondatori.
Shyrec si presenta come una piccola etichetta indipendente italiana. Beh, intanto – aggiungo io – manca una precisazione: “Una delle più longeve, piccole etichette indipendenti italiane”. Come si fa a resistere anche in tempi in cui tutti lamentano grosse sofferenze? E’ una questione di difesa di un piccolo cortile rigoglioso, a costo di ridurne le dimensioni, o cosa?
Bella domanda, mi invita a una serie di riflessioni che cercherò di esporre in maniera disordinata as usual.
Shyrec non sta soffrendo, continua a crescere lentamente in un percorso che è sostenibile e non esponenziale, come invece vorrebbero certe leggi economiche che, mi sembra evidente, covano solo fallimenti. Shyrec non difende alcun cortile più o meno virtuale, semplicemente cerca di sostenere realtà che condividono questo modo di operare.
Crescere non significa necessariamente “ampliare” o “fatturare”, penso sia più importante la credibilità che è basata, a mio avviso, sulla validità dei progetti, sul modus operandi, sull’onestà dei messaggi trasmessi.
Le label falliscono, le band splittano, i dischi buoni restano.
Nel descrivervi spiegate che le band della Shyrec fanno del pop-rock con approccio indie. Secondo voi siete un’etichetta di genere? Vi sentite (o vi piace cucirvi) anche una specie di responsabilità addosso, in questo senso?
Assolutamente no.
Semplicemente, la nostra ufficiale posizione generalista resiste al tempo dei filoni escatologici ma al contempo aiuta a capire “da che parte stiamo”.
Sono solo indizi, indirizzi; la musica si divide in due semplici categorie, quella bella e quella brutta: mi piace pensare che i dischi da noi prodotti siano parte della prima.
La maggior parte delle band sono venete (su tutte, Wora Wora Washington, Zabrisky e i “furono” Speedy Peones – sperando che sia solo uno stop il loro -, solo per fare 3 nomi.) Ho già avuto modo di parlare della scena regionale con gli amici della Vaggimal Records (in un’intervista pubblicata su Gli IndiePatici), per cui non vi ripeterò domande simili (ma se volessi dirmi qualcosa a cui tenete, fallo pure!). Mi chiedevo quanto per voi fosse importante la dimensione territoriale, in un momento in cui tendiamo all’universale (anche per resistere alle crisi) e cerchiamo ascoltatori e band in base a ben altri requisiti, piuttosto che la vicinanza fisica. E’ una scelta la vostra o un fatto dovuto a altre contingenze?
Per precisare, al momento abbiamo 13 titoli in catalogo, di cui tre sono compilation, gli altri dieci titoli sono divisi tra quattro band venete, tre emiliane, una ligure, una lombarda. Sicuramente lavorare con band vicine fisicamente può semplificare la comunicazione tra le parti, ma non abbiamo mai fatto pregiudiziale per la territorialità. Esistono gli strumenti per rimanere in costante contatto, per quello che ci riguarda la cosa essenziale è dimostrare la volontà di condividere idee, progettualità, passione.
Insomma, volersi bene innanzitutto.
Un’ultima domanda, visto che finora ci ho girato intorno senza chiederlo espressamente. Come scegliete le band da produrre? E dopo aver “acquistato” un gruppo, lo seguite anche nella produzione?
Come più volte affermato “Shyrec sposa prima le persone e di conseguenza i progetti”.
Nelle nostre scelte il progetto artistico è ovviamente importante, ma tengo a sottolineare che preferiamo lavorare con persone entusiaste, intraprendenti, umili, consapevoli che siamo solo “una delle più longeve, piccole etichette indipendenti italiane”, con tutto quello che ne consegue.
In tutte le fasi di produzione cerchiamo di dare il nostro supporto, che cambia come natura ed intensità a seconda del progetto, poiché ogni band ha la propria storia, le proprie esigenze, il proprio personale percorso da intraprendere.
Vi lascio il player di un mini-sampler (scaricabile gratuitamente, e in cui oltre ai tre precedentemente citati trovate anche gli ottimi Gurubanana e i Morose) messo su apposta dai ragazzi di Shyrec:
Con la raccomandazione di continuare a tenervi informati consultando la pagina Facebook, quella su Reverbnation e il Bandcamp della Shyrec.