Il sipario rosso sveste finalmente il palco scenico e c’è un piccolo Dente lì sulla ribalta, tutto solo e tutto preso d’amore non corrisposto, a dire che il futuro è semplice, presente e indicativo. Tutto relativo. Dunque ci siamo signori e l’attesa per Io tra di noi ha davvero le ore contate e quanto di buono ci si aspetta dal cantore parmigiano, è quanto di buono ci si aspetta da un estroso dell’ironia e dell’eleganza.
È, senza dubbio, quanto di meglio ci si aspetta da un Ulisse del linguaggio Pop-olare che nel suo ultimo lavoro firmato Ghost Records sembra far ciao ciao con la manina ad un amore in viaggio sullo Sputnik [che orbita lontano looontaaaaaano da lui (ascoltare a ripetizione puntino sulla i)]. Il buon Dente redige un soliloquio affettuoso composto da dodici liriche che navigano tra la tenerezza e lo sconforto e che spesso confluiscono fino a sembrare un’unica cosa. Mi viene in mente una scena de Le relazioni pericolose in cui Glenn Close ripete al suo fidanzatino che se la smettesse di usare quel tono da romanzo ottocentesco le cose andrebbero meglio. Qui non ci sono personaggi e paroloni di quel tipo, ma un ometto stregato e dolce che con parole semplici ed irrisione si mette a nudo (cuore di pietra).
Con gli arrangiamenti di casa tua e di settimana enigmatica anche l’aspetto sonoro trova uno spazio rilevante tra i sussurri, i cori e gli aforismi scanzonati di questo disco dall’umore grigio. La cui sintesi è tutta racchiusa nella perlacea rette parallele, lo stato delle cose delle coppie logorate dal trascorso, la condizione delle coppie disilluse. La condizione delle coppie.
E gli argomenti delle coppie. Rette parallele, no?
Dico io.
– Giacomo Gelati
ANTICIPAZIONE:
Lunedì 10 nella trasmissione radiofonica “Gli IndiePatici” (fusoradio.net) ci sarà una chiacchierata in diretta con Dente. Il programma inizia alle 19.
Presto altre news.
Ascolta il singolo “Saldati”