E’ sabato notte, sono tornato a casa un po’ prima di quello che ci si aspetterebbe. Sto cazzeggiando sul web, mi imbatto in un tweet di un amico che scrive “affrettatevi, solo per questo weekend questo disco è in download gratuito”. E’ un disco che mi ricordo di aver sfiorato più volte, se mai si potessero sfiorare degli mp3 caricati uno sotto l’altro su Soundcloud. Mi ricordo di aver letto di un video finito sul sito della rivista NME. Sento che è il momento giusto per schiacciare play e lasciar fare il resto al cursore che si sposta lungo l’onda (che almeno visivamente esercita un gran fascino sul sottoscritto).
Mentre i Redroomdreamers mi conquistano, un pezzo dopo l’altro, comincio a vagare in cerca di notizie. Il bello del web. E se grazie a Vitaminic scopro che il titolo dell’album, Roosters on the rubbish, altro non è che la traduzione letterale di un modo tutto napoletano di apostrofare chi cerca troppo il centro della scena (perché napoletani sono questi ragazzi, come la maggior parte degli artisti sotto contratto con la Happy/Mopy Records – gran bell’etichetta, seppur giovanissima), la cosa che più mi fa piacere è notare come le persone con cui più di frequente mi trovo a discutere di musica italiana abbiano già a loro volta rivolto apprezzamenti a questo trio. Sto parlando di Enver, di Indie Riviera (che li ha inseriti anche nella sua “top 20” del 2010) e di un entusiasta Breakfast Jumpers.
Sarà questo stile così anni ’90, che mi ricorda il periodo in cui ho iniziato ad ascoltare distrattamente il rock contemporaneo. Sarà la voce che in alcuni passaggi mi ricorda quella di Eddie Vedder. Sarà il fatto che suona proprio come un album, questo Roosters on the rubbish. Compatto, coerente.
E niente, allungo la mia permanenza in questo sabato notte soltanto per aggiungere: approfittate delle ore che ci separano dal lunedì, e scaricatelo.
Se invece arrivaste tardi, beh, c’è sempre lo streaming gratuito. Con cui vi lascio, non prima di avervi segnalato la pagina Facebook dei Redroomdreamers: “mi piace” obbligatorio.