“Ladies and Gentlemen, please welcome Andrea Frittella aka DJ Andryu and Gregorio Assandri aka Cloned In Vatican, the hardest working men in the Nu-Disco business… Irregular! Disco! Workers!”
1) Giuro che è la prima volta nella mia carriera pluridecennale di intervistatore che pongo questa domanda, banale lo so, ma nel vostro caso non posso davvero resistere. Perché il nome Irregular Disco Workers?
G: Beh, non è così imbarazzante come domanda, diciamo che è un po’ l’anima del progetto stesso. Ci sono due ragioni principali per la scelta di questo nome.
La prima è logistica, ma non ci siamo riusciti molto a quanto pare. L’anno scorso Gianluca Pandullo della Opilec ci aveva integrato nel progetto remix di The Units, assieme a tanti altri remixers della scena nu disco e non solo, e abbiamo lavorato su due tracce firmando le versioni con i nostri nomi Dj Andryu & Cloned In Vatican. Trovandoci bene a lavorare insieme abbiamo deciso di riunire i due nomi in un unico nome, la ragione principale era data dal fatto che se avessimo firmato qualsiasi cosa con dj Andryu & Cloned in Vatican, ci sarebbero voluto 4 righe per scrivere il nome di una versione.
Davanti a tutto questo quando ci si trova online, oltre a rinsaldare profondamente questa amicizia dandoci reciprocamente del “polentone dittatore e schizoide che sfrutta il sud”, e del “terrone che non ha voglia di lavorare”, abbiamo cominciato a porci il problema su un nome sintetico da dare al progetto.
E qui si ricollega la seconda ragione, nata da una riflessione nostra, su quali fossero gli elementi che unissero uno studente all’alba della seconda laurea e futuro disoccupato del nord, con un consulente informatico del sud. Tra le tante cose che uniscono gli italiani, forse la cosa più evidente è il malessere più grande della nostra generazione: l’incertezza del futuro, il vivere non sapendo se arriverai a fine mese, il non sapere bene come sara’ fra qualche anno, l’impossibilita di programmarti nel lungo periodo, in una parola precariato, non solo inteso come lavorativo, ma nel senso di vita precaria.
Precario in inglese si dice Irregular Worker, il termine Disco e’ inteso non solo in termini di genere, ma in una definizione molto piu ampia, come approccio alla scena. Studiando Sociologia io personalmente mi lascio rapire totalmente dai fenomeni che non conosco, e la stessa cosa la faccio quando lavoro insieme ad Andrea su qualcosa, piuttosto che quando ci troviamo davanti ad un dancefloor. Essere Disco, come ha detto Bottin, e’ un approccio alla musica.
Per quanto mi riguarda Disco è un po’ il riassunto finale di come mi sono approcciato alla musica da quando avevo 12 anni, e di come mi approccio ad essa ora che ne ho 30, abbracciando il fenomeno della musica da ballo in senso completo, appassionandomi della molteplicità degli scenari che offre, facendomi attirare nella musica cercando di non prendere un genere come “donna fissa”. Per me, ma credo anche per noi, è un approccio quasi didattico, per avere una visione omnicomprensiva della scena musicale, anche in quelle che non conosciamo, che e’ la stragrande maggioranza del settore. Io personalmente sulla musica tendo ad ascoltare molto e parlare poco di queste cose.
A: Disco è anche riferito al settore musicale, Precari della Disco, ma anche Precari nella Disco, un settore dove la stragrande maggioranza o è appassionato ma non vive, o è precario e cerca di vivere, o come noi,è precario ma non sa bene se ci potrà vivere ma non si pone neanche il problema più di tanto, lavora e basta.
Non ci poniamo il problema, il successo è accessorio a un lavoro ben fatto (in teoria) ma non una cosa necessaria per forza e comunque. Non ci pensiamo, ci divertiamo e lavoriamo, la viviamo molto serenamente, e precariamente parlando, non sappiamo bene il fine di questo progetto, ma ora lo stiamo vivendo bene. Precari della Disco, Precari Nella Disco, ma soprattutto Precari e basta .
2) Oltre che come DJ, siete attivi anche come produttori di cose vostre e remixers, nonché propietari di una vostra label, Disco Volante Recordings. Ci vorreste parlare in breve dei vostri lavori passati e delle vostre prioritá del momento?
G: Beh abbiamo iniziato l’anno scorso, con il remix di El Toro dei Cosmonauts, siamo orgogliosi di questi due ragazzi perché sono stati lanciati da Disco Volante, e adesso viaggiano su Eskimo. L’originale di El Toro è stato passato da Pete Tong nell’Essential Selection, ma il nostro remix come Irregular Disco Workers è finito in molte chart importanti, una su tutte quella di Alexander Robotnick, da li è cominciato tutto. Sono arrivate richieste a catena, Soundscape di Beatfanatic, Rare Wiri di Rayko, Nu Indee, e altre label che si sono interessate al nostro sound. C’è stato un periodo, agosto dell’anno scorso, e agosto di quest’anno, che eravamo veramente pieni. Da li ci sono stati altri riscontri positivi, e quindi siamo cresciuti con remixes su label differenti, il problema è che erano troppi, e quindi abbiamo rallentato un po’ sulle produzioni nostre.
A: La mia unica priorità è quella di soddisfare lo sfruttatore del Nord, ovvero Gregorio, sempre attento e preciso a compilare il nostro calendar, e io, da bravo terrone, puntualmente non rispetto le scadenze… ehehheeh… scherzi a parte… come IDW siamo abbastanza giovani, abbiamo un gran numero di remix su differenti label (soprattutto estere) e qualche co-produzione. Adesso come adesso tra le nostre priorità c’è la gestione della Disco Volante le cui tracce, da metà luglio, sono in vendita nei maggiori digital stores. Riceviamo quotidianamente promo da tutto il mondo e stiamo preparando una serie di releases molto interessanti.
3) Siete anche attivi da un punto di vista radiofonico. Come siete arrivati ai microfoni, quali sono le vostre impressioni e quali sono finora i riscontri avuti?
A: Sono entrato in contatto con una ex radio FM della mia zona, per ora solo online, ma in procinto di “riaprire” le frequenze. Dovevo preparare uno spazio di un’ora e insieme a Gregorio abbiamo deciso di parlare di Nu-disco e affini. Personalmente sono sempre stato affascinato dalla radio ma non ho mai avuto occasione di fare qualcosa. Questa mi è sembrata l’occasione giusta, ci siamo detti “perché non provare” e, coinvolgendo anche un nostro amico che ci dà una mano abbiamo provato a creare “Electronic Emotions”.
Per adesso (dopo 3 puntate) i riscontri sono molto buoni, poco più di 1000 ascolti di media. Stiamo studiando nuove rubriche, vorremmo coinvolgere alcuni esponenti della scena nudisco italiana che sicuramente ne sanno più di noi e vorremmo anche parlare degli eventi nudisco italiani. C’è molto entusiasmo e voglia di fare…
G: In effetti ero scettico all’inizio, ma non per fare il programma, ma perché ho lavorato quasi 3 anni nella radio della mia universita’,server piccolo, ascolti mediocri.
Ho deciso di seguire Andrea in questa avventura stando in regia, e di tornare in radio, così per divertirmi, e pare le cose stiano andando bene. Le idee ci sono, vogliamo fare del nostro programma un “corner-point” del settore, non sappiamo se ce la faremo, ma i nostri sforzi vogliono andare in quella direzione.
4) Ci raccontate cosa bolle nelle vostre pentole, o in altre parole, i vostri progetti per il futuro?
A: Stiamo facendo un sacco di cose, fra remix, co-produzioni e djsets per radio e blog. Per i dettagli chiedi a Gregorio, “l’uomo del calendar”! ahahahah
In futuro vorremmo finalmente pubblicare qualcosa di esclusivamente nostro per fare il salto di qualità come produttori. Il remix è sempre affascinante e stimolante, ma penso che con un tuo lavoro dimostri veramente di che pasta sei fatto. Fra Crema e Sulmona la distanza è grande, ma fortunatamente con Internet riusciamo a sentirci e lavorare insieme.
G: Abbiamo tre uscite su vinile, la prima è sulla Emerald and Doreen, che è una nuova label fondata dai tedeschi The Robot Scientists, dove abbiamo remixato in stile Italo Disco il loro nuovo singolo. La seconda uscita è una co-produzione con l’artista scozzese Peter Burton aka Semi-Functional, sulla nostra Disco Volante:usciranno 2 nuove tracce. con con allegati I remix dei The Love Supreme e di Darkwerz (The Dark Esquire) per dicembre, e una serie di remixes in digitale. All’inzio dell’anno prossimo usciamo su Aniligital, l’etichetta Di Tal M Klein, con due tracks in collaborazione con lui.
Abbiamo anche fatto molti remix in questi mesi, di imminente uscita, uno per la Tigers On A Leash di Lou Teti, due per la Spirit Soul di Phunktastike, uno per la label le Galassie di Seyfert, e tre remix in uscita su Disco Volante.
Poi ovviamente stiamo lavorando anche su qualcosa di nostro, ma abbiamo un difetto, quando si tratta di cose nostre, siamo lentissimi. In più si accavallano altre commissioni da consegnare in tempi brevi, non vivendo di questo ne io ne andrea, e non potendo stare sulla musica tutto il giorno, i tempi rallentano ulteriormente. Qualcosa prima o poi uscirà, l’importante è che sia ben fatto, non importa il tempo.
5) Vorreste salutare i nostri lettori cosigliandoci i vostri 5 brani (Nu-Italo- Cosmic) Disco preferiti?
A: Scegliere 5 brani per me è un po’ difficile, ne cito uno su tutti “I Feel Space” di Lindstrom, anzi, cito proprio Lindstrom e Prins Thomas le cui tracce mi hanno illuminato qualche anno fa e mi hanno spinto a spostare il mio interesse verso queste sonorità.
G: Oddio 5 brani… ogni disco è legato a ricordi particolari di questi ultimi 6-7 anni, L’Asteroide di Nemesi, che è stato uno dei primi dischi nudisco che ho comprato con coscienza, nel senso che nel 2005 compravo Tropical Waste di Emperor Machine e dicevo: “Cazzo di musica è questa? “, ma il termine nudisco non girava ancora. Un album intero chiamato Another Side Of Lindstrom che è stata la colonna sonora di fondazione della Disco Volante. MC1-Counter, la versione di Beppe Loda, che mi ha dato l’input per cominciare a produrre. Junge Dame di Bangkok Impact, vecchio, me lo ricordo benissimo, anno 2005, quando lo mettevo la gente si guardava intorno e non sapeva come ballarla, e imballabile non era, quindi probabilmente colpa mia.