Quest’oggi vi presentiamo un gruppo nuovo di zecca. Sono in tre e si chiamano Diverde. Perché?! Leggete l’intervista e lo scoprirete. Alla fine c’è anche lo streaming del loro primo EP. Handmade.
Ciao ragazzi come va?
Ciao. Tutto bene bene. Siamo qui tutti assieme, io (Ilaria) ho il raffreddore e Davide suona la chitarra. Stiamo bevendo del caffè
Come mai “Diverde”?
Diverde per il semplice motivo che piace a tutti e tre il verde. Il nome è nato da sé, così, per caso. Il bello è che può essere letto in tanti modi diversi: c’è “Di verde” (colorato di verde), “Dì verde” (giornata all’insegna del verde, tradotto in inglese è un inquietante “GREEN DAY”), di’ verde (invito a pronunciare il colore verde). Sicuramente ne usciranno altre, la lista diventerà lunga. Comunque, inzialmente, il nome Diverde era possibile anche tradurlo Davide, Ilaria, Verde. Questo perché il gruppo è nato come duo e per un po’ di tempo pensavamo di mantenerlo tale; poi si è aggiunto Maurizio (che al momento non c’è) al flauto traverso. Però anche a lui piace il verde e soprattutto gli piaceva il nome, quindi lo abbiamo tenuto.
Che poi il verde è anche uno dei colori che si potrebbe utilizzare per descrivere la vostra musica. Ma andiamo con ordine: partite come duo. Quand’avete iniziato?
(Ilaria) io e Davide ci conosciamo da un po’ di anni. Lui suonava in altri gruppi e a me piaceva cantare. Quando ci siamo ritrovati a Lecce,io per l’ università e lui per la musica, abbiamo pensato di vederci per un bel caffè e abbiamo iniziato a parlare di questa idea che avevo in mente da un po’ di tempo. Da li abbiamo iniziato a scrivere testi e musiche e ci siamo sempre divertiti.
(Davide) Inizialmente era un po’ arduo per me entrare nell’ottica di suonare musica indipendente. Questo perché ho sempre suonato altro nella vita. Fortunatamente è tutto molto spontaneo sia nella stesura dei brani che dei testi. Poi a giugno è entrato Maurizio che proviene da un gruppo ancora diverso dal mio: lui suona folk, io rock, ad Ilaria piace Lucio Dalla … Da questi tre aspetti nascono le sonorità del gruppo.
Qual è il primo pezzo che avete composto?
(Ilaria) il primo pezzo si intitolava ”antipasto al tacco” ed è un brano che attualmente non c’è nell ep. Fu uno dei primi. L’ho scritto quando tornai a Lecce dopo esser stata un po’ di giorni a Roma. Questo brano non è mai stato completato. Mentre il primo pezzo che abbiamo completato, ed inserito nell’ ep, è ”lo sciopero dell’allegria”.
Com’è il percorso che porta poi ad un brano? partite dalla musica, dalle parole, da un’idea …
(Davide) Sapevo che avresti fatto questa domanda e mi sono preparato la risposta… Inizialmente quando ancora il progetto era in fase di avvio si partiva dai testi che Ilaria aveva già scritto in precedenza, io ci aggiungevo le musiche. Adesso che c’è una maggiore complicità escono quasi di pari passo, non sempre sono io a scrivere completamente le musiche di un brano ma a volte è ilaria che suona degli accordi che non conosce e sviluppiamo insieme il tutto. Succesivamente Maurizio studia delle melodie da poterci appiccicare sopra. Il tutto molto spontaneamente, nella camera 115 dello studentato di via lombardia a Lecce.
Ecco, parliamo delle registrazioni: come sono avvenute?
(Davide) Avendo in comodato d’uso un registratore portatile ho pensato di registrare l’ep live, sempre nella 115. Non abbiamo seguito un metodo in particolare per registrare. Più che altro volevamo dare un’idea all’ep di ciò che realmente siamo.Le sonorità dell’ep sono molto intima, raccolte ed esprimono quello che la gente ascolterà nei nostri concerti: suoni, rumori, passi, risate. Insomma, quello che si ascolta … è. Abbiamo registrato tutto in un giorno, allo studentato mentre il direttore bussava alla porta per farci smettere.
Come pensate di impostare la dimensione live? Avete già qualche data in programma?
(Davide) il live è lo specchio dell’ep: semplice, basato sull’ascolto, anche divertito a causa dei balli di Ilaria, dei testi e delle musiche. Il tutto in modo molto naturale, senza troppi fronzoli. Abbiamo in programma alcune date, dobbiamo ultimare i dettagli e fissare i giorni. Però ci sono!
Abbiamo finito. Salutate i lettori nella vostra lingua preferita e consigliateci un brano.
(Ilaria) ecciu’!
(Davide) Cià, ascoltate “If you think you need some lovin” dei pomplamoose e l’ep dei Diverde, ovviamente!