L’arte trova forma in ogni luogo, negli ultimi tempi soprattutto nella strada, nella quotidianetà che ognuno di noi vive, molto spesso neanche diamo peso a ciò che ci circonda, ci soffermiamo solo sull’arte osannata nei musei, in Tv o sul web, ma in fin dei conti l’arte è più vicina a noi di quanto possiamo pensare!
Oggi vi mostriamo l’arte che diventa un tutt’uno con la città e con i luoghi che la rappresentano!
“La strada è il luogo e lo spazio delle persone. Qui la gente cammina, parla, si ignora, si confronta. E’ questo il luogo della gente, ed è qui che è necessario essere se vuoi parlare alla gente. SPAM nasce un pò per caso, un pò per divertimento nel novembre 2010, senza obbiettivi prefissati o tabelle di marcia definite. Un unico scopo iniziale: fare dei disegni, attaccarli per strada, lanciare dei messaggi e delle provocazioni, e questo solo e soltanto per una necessità spontanea e sincera di comunicare. Con il passare dei mesi abbiamo preso coscienza di ciò che stavamo creando, ovvero non un movimento, e nemmeno una serie di performance, ma piuttosto un’idea comune, basata sulla libertà d’espressione, sulla voglia di risvegliare le menti assopite delle persone, e tutto questo, ora, ha un nome: SPAM. Gli attacchi urbani sono vari e molteplici; passiamo dagli stickers e manifesti sul muro, ai fogli di acetato con disegnate le spam-sardine lanciate nelle fontane. Ogni metodo e superficie può essere potenzialmente una possibilità per comunicare, e noi siamo pronti a sfruttarne il più possibile. Tutto questo nel rispetto degli spazi e degli edifici; nulla di ciò che facciamo è permanete, la carta è attaccata su muro con colla acquosa è facilmente rimovibile, e tutti i nostri lavori, prima o poi, verranno riassorbiti dall’ecosistema città. Importante è la volontà di non imporsi prepotentemente in uno spazio che è di tutti. Noi attacchiamo i nostri messaggi al pari della persona che parla o si esprime per strada. Entrambi potremo essere ascoltati, insultati, stimati o ignorati. Il filone illustrativo che continuiamo a trattare è intriso di personaggi decadenti con corpi mutilati che non hanno più una testa, vera e propria ma solo una TV, e tutto questo per rappresentare simbolicamente la “marcia” decadenza delle perone, la loro passività, la loro non-reazione, di fronte a coloro che tentano di rubarci le opinioni e ogni sorta di sussulto pensante autonomo. Se c’è ancora una possibilità di reazione e di “risveglio” sarà bene iniziare a gridare forte e chiaro che un cambiamento è possibile.”
Arte in città: