Lo scorso lunedì 28 novembre, in diretta su Fusoradio, ho ospitato Andrea “Belo” Belosi, chitarrista dei DISTANTI, e Luca Benni, “amministratore delegato” e capo supremo di To Lose La Track, l’etichetta indipendente per cui i primi hanno da pochi giorni pubblicato il nuovo disco: Mamba Nero. Proprio dal disco inizia la chiacchierata, che nel player audio trovate al minuto 22 circa (tutte le info e la playlist della trasmissione le trovate a questo link).
Indiepatico: ciao Andrea, vorrei chiederti come racconteresti Mamba Nero, e se lo racconteresti diversamente a un fan della band e a una persona che non vi conosca
Belo: Mamba Nero è l’ultimo Ep, uscito il 19 novembre per TLLT. Un cd di 5 pezzi che dura 15 minuti: canzoni cortissime, suoni molto scuri e cupi, come dice il titolo stesso…
per chi non ci conoscesse, direi che facciamo un emo/punk con una voce molto particolare, che può piacere o far schifo.
I.: io per i Distanti conierei la definizione di “gruppo punk diversamente melodico”…perché proprio le melodie vi rendono diversi allo stesso tempo dai gruppi punk così come dai gruppi emo. A questo proposito, non trovi che in questo momento sia particolarmente difficile affermarsi avendo un’identità molto originale, non assimilabile a quella di altre band (voi suonate in centri sociali come in club, piuttosto che al Mi Ami…siete emo ma siete anche punk…)?
B.: non mi piace dover catalogare i gruppi, distinguere tra quelli “da centro sociale” o “da club”. Anche questo, nel bene o nel male, ci contraddistingue. Per quello che riguarda l’essere del tutto indipendenti, può essere complicato è vero, è difficile fare musica originale ed è normale essere associati ad altre band (passate o presenti)…
I.: e per esempio il fatto di essere usciti con un pezzo come Limonare duro non è stato un fraintendimento?
B.: infatti non lo suoniamo più dal vivo…
(Luca Benni si lascia andare ad un noooooooo)
I.: ecco, come si fa a non dover arrivare a questo? come si fa a non farsi fraintendere e sembrare una band da teenager?
B.: infatti c’è il rischio, soprattutto col primo Ep che parlava molto d’amore e testi come “Limonare duro”. Forse con il disco (Enciclopedia popolare della vita quotidiana, ndr) abbiamo dato a vedere una maggiore serietà…
I.: cambiando argomento…curiosità personale: nascono prima i testi o la musica?
B.: nasce prima la musica, i testi non li sentiamo neanche, per la prima volta vengono cantati solo quando andiamo a registrare. Li leggiamo direttamente in studio di registrazione. Prima ci concentriamo sulle parti strumentali, anche per la difficoltà di provare tutti insieme.
I.: Luca, a te chiedo cosa ti abbia conquistato di questi ragazzi. So che segui particolarmente tutta la scena, ma quando hai deciso di pubblicarli?
L.: in realtà ci si conosce da tanto tempo, ero un fan e avevo apprezzato tantissimo Enciclopedia. C’è anche il nostro Tommaso dei Dummo a legarci, visto che è il coinquilino di Andrea. Era un sogno quello di poter pubblicare un loro lavoro prima o poi. Il contatto invece è avvenuto per caso, grazie a Jacopo (Lietti, ndr) dei Verme e Fine Before You Came, che poi ha anche stampato il disco. Mi ha telefonato e mi ha chiesto se volessi pubblicarli. Ho accettato prima ancora di sentire i pezzi, che poi peraltro mi sono piaciuti tantissimo già al primo ascolto.
I.: parliamo della decisione di non rilasciare l’Ep in download gratuito. In un’intervista di pochi giorni fa (su Stordisco, ndr) Stefano ed Enrico (Steno e Chino, rispettivamente chitarrista e cantante, ndr) spiegavano le ragioni della decisione. Vorrei chiedere anche a te di farlo, e come mai dopo Enciclopedia abbiate cambiato idea.
B.: Volevamo mettere l’Ep in streaming per vedere cosa cambiasse, provare un modo diverso di diffusione del disco. L’album peraltro era uscito in vinile, questo uscirà direttamente col cd. Pensavamo anche che sarebbe stato più difficile che comprassero un vinile senza aver ascoltato nulla…stavolta invece abbiamo puntato sullo streaming.
Anche dopo l’intervista di cui parli, in cui Enrico esprimeva un suo parere, ci sono state delle diatribe. Ognuno resta con la sua opinione…
I.: ma oltre ai numeri – il disco è stato scaricato davvero da tantissime persone – avete visto dell’attenzione concreta? non sarà che il download è un po’ fine a sé stesso a volte?
B.: sì, se pensi che ai nostri concerti di solito ci troviamo di fronte 50 persone…è capitato di arrivare a 200, ma di solito quelli sono i numeri, 40/50 persone…
L.: noi come politica di etichetta lasciamo il gruppo libero di scegliere. Abbiamo deciso di tenere il prezzo del cd molto basso (6 euro) e cercare piuttosto di trovare un contatto anche in sede di concerto, coi fan e con chi si trovi lì e voglia avvicinarsi. Che poi se si vuole, si trova il modo di scaricarlo. Di base però l’idea era quella di cercare un contatto fisico, recuperare un rapporto umano. Peraltro non siamo assolutamente contrari al download gratuito, anzi…solo questa volta abbiamo cercato un diverso modo di diffusione.
I.: prossimi concerti?
B.: venerdì (2 dicembre, ndr) siamo al Covo di Bologna con i La Quiete, sabato saremo al Barone del Male, festival che si tiene a Perugia al CSOA ex Mattatoio di Ponte San Giovanni (PG).
Se volete ascoltare Mamba Nero, a questo link c’è lo streaming.
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