Quest’anno Rocco, un caro amico del Cheap Industry staff, è partito per l’Irlanda con destinazione Cork. Ogni giorno dal suo profilo FB, ci raccontava con immagini e considerazioni personali la sua Irlanda, è stato molto bello per tutti noi accompagnarlo in questo viaggio e da qui mi è venuta l’idea per l’esperimento “Last day in…”.
Abbiamo chiesto ad un po’ di amici sparsi in Italia o nel resto del mondo, di creare una guida lunga un giorno che ci raccontasse il loro esclusivo punto di vista sulle città che stanno vivendo. Segnalandoci posti in cui mangiare, fare shopping, passare una serata o leggere un libro, con tanto di colonna sonora. Non poteva che essere proprio Rocco il primo ad inaugurare questa serie di miniguide:
Last Day in Cork
Appena sono arrivato a Cork ho capito che il mio inglese sarebbe migliorato; adesso conosco alla perfezione la corretta pronuncia delle parole Guinness, Murphy’s, Beamish, Smithwick’s (su questa ho dovuto lavorare molto, usurando numerosi spillatori di birra). Perché, checché se ne dica, il meglio di Cork lo si vive nei pub ma questa è una storia che vi racconto tra qualche riga.
Benché non sia così raro incontrare gente ubriaca anche alle 10 del mattino noi siamo pur sempre italiani quindi un cappuccino dovrebbe andare bene.
Ore 10:00
Fionn Regan – Underwood Typewriter
The Webworkhouse
All’ingresso vi accoglie una piccola sala, stretta e lunga, comode poltrone e tavoli in legno, un ambiente accogliente, perfetto per scambiare due chiacchiere e iniziare la giornata davanti ad una bella cioccolata calda. Il sottoscritto la consiglia fortissimamente. “sì vabbè, che sarà mai?” direte voi. Ho fatto anche io quest’errore a suo tempo e, credetemi, certi errori non si dimenticano facilmente. La grande comodità è che al di là di questa sala, numerose postazioni computer vi offrono la possibilità di dare uno sguardo alle ultime informazioni turistiche prima di “salpare” alla scoperta della città ribelle.
Ore 11:00
Muse – New Born
Se il sole vi accompagna, la prima cosa da fare è girare per le grandi vie e i piccoli vicoli del centro città senza meta. Questo isolotto segnato dalla biforcazione del River Lee è pieno di vita a tutte le ore del giorno. Particolarmente affollate St Patrick’s Street, Oliver Plunkett Street e Gran Parade.
English Market
Probabilmente uno dei luoghi più caratteristici della città. Qui dentro ci si sente un po’ come a casa; c’è l’amico fruttivendolo, il cognato macellaio, il cugino pescivendolo. Un mondo a parte rispetto ai freddi super-supermercati. Sulle due terrazze un café e un ristorante; prezzi medi e buona cucina. Un consiglio; se cercate cucina tradizionale irlandese, smettete di cercare. Ho chiesto a due colleghi (una ragazza irlandese e un ragazzo olandese trapiantato nell’isola di smeraldo da più di 15 anni) : “Sapreste consigliarmi qualche piatto tradizionale irlandese?”. Colleghi: “Emh……. emh….. traditional irish dishes?….. emh…… emh…….. POTATOES”. Non aggiungerei altro. Anzi no, aneddoti a parte, l’Irish Stew è un’ottimo piatto irlandese, sostanzialmente un bollito di carne, a volte cucinato anche con la Guinness.
La galleria più importante della città, anche la più grande. La collezione permanente, particolarmente incentrata sull’arte Irlandese a cavallo tra il XIX e XX secolo, vanta più di 2000 lavori. L’edificio, costruito nel 1724, affaccia sulla tanquilla Emmet Place. Nel 2000 è stata aggiunta un’ulteriore ala per garantire maggiore spazio all’arte contemporanea. Il progetto dell’architetto Erick van Egeraat si accosta con grande discrezione al preesistente edificio, riprendendone i materiali ma apportando allo stesso tempo un segno architettonico contemporaneo. Insomma tutte queste menate per dire: “fatevelo un giro….. è pure gratis!!!”
Vi sembrerà di passare davanti alla Fabbrica di Cioccolato. Forse è anche meglio. Togliamo il forse……è meglio! La cioccolata è grande, ma la birra è grandiosa. La Beamish è un must per chi visita Cork. E ve lo dice uno che le ha preferito la Murphy’s (anche questa nata in città).
Ore 13:00
The Strokes – You Only Live Once
Bishop Lucey Park
Quello che le migliori guide definiscono il “polmone verde della città” è in realtà un piccolo ma frequentatissimo parco. È qui che la maggior parte dei lavoratori viene a trascorrere la pausa pranzo insieme a colleghi ed amici. Se ci vai da solo ti senti comunque in compagnia. La merenda portata da casa non è necessaria; c’è possibilità di reperire cibo nel vicino English Market.
Ah. Il muretto si porta più della panchina.
Dei numerosi ingressi di questo affascinante college universitario, fondato nel 1845, consiglio quello che affaccia su Western Road. Appena dopo il ponte si incontra la Glucksman Gallery, uno dei pochi edifici di architettura contemporanea della città. Pezzo forte della gita è sicuramente l’edificio dell’Aula Maxima. Ambientazioni degne del maghetto occhialuto Harry e una bellissima distesa di verde a fare da corte (il Main Quadrangle – un paio di fiori qua e là non guasterebbero). Loro amano vantarsi delle 4 pietre con incisioni in Ogam che conservano con tanta cura nello Stone Corridor.
Fionn Regan _ Be Good Or Be Gone
Fitzgerald Park
Questo è il vero polmone verde della città, letteralmente preso d’assalto nelle domeniche di sole (e dato che siamo in Irlanda parliamo di paio di domeniche l’anno). Bianchissimi Irlandesi, incoscientemente sprovvisti di protezione 50, si godono le giornate calde stendendosi tra i colori del giardino di fiori, angolo privilegiato, costeggiato dal River Lee. Arrivati qui conviene allungarsi di 200 metri per attraversare il ponte che unisce il parco con la parte nord della città.
Cork City Goal
Una delle poche attrattive davvero turistiche della città, situata un po’ fuori mano, alle spalle del Fitzgerald Park. Si tratta delle antiche prigioni della città, attive tra il XIX e il XX, esclusivamente dedicate ad un’ “utenza” femminile dal 1878 al 1923, anno della chiusura. Grazie ad un magnifico walkman anni 80…..sì avete letto bene walkman, per giunta tenuto da un elastico che ne evita l’apertura nel bel mezzo della visita…. dicevo, grazie a LUI e ad un amateur tape che gira potrete intraprendere un viaggio all’interno della struttura. Aneddoti legati ai vari ospiti delle prigioni vi accompagneranno durante la visita. Alcuni ravviveranno la vostra attenzione, altri renderanno solo la visita più lunga del necessario. Sta a voi premere il tasto forward al momento giusto.