In un’epoca televisiva in cui c’è chi piange (davvero) l’eliminazione delle Cafè Margot dal circo mediatico che è X Factor, esce con classe, discrezione e disonvoltura il piccolo gioiello che è Moonshine Once Betrayed Me delle Freaky Mermaids, eleganti signorine bresciane dall’attitudine jazz e blues che con il mood del talent scout ben poco han da spartire.
Due “maestrine” ordinate e minimali anche per le orecchie, ma evocative e provocanti proprio come le sottovesti di tulle che lasciano appena intravedere.
Dal violoncello ammaliante di Gentle Way, alla lileve aura di tamburello di Luving U Ku, in cui la voce alterata da pupazzo televisivo anni ’50 conferisce atmosfere giocose e grottesche insieme, queste nostalgiche del jazz più nero e classico sanno regalare magiche evocazioni folk e blues, complici dei cori quasi gospel (per esempio la title track, Moonshine Once Betrayed Me) e l’uso magistrale del banjo e dell’armonica a bocca (A Rabbit’s Tale e Disappeared).
Piccola nota stonata: la tracklist, con una traccia iniziale troppo lunga e ripetitiva che rischia di scoraggiare l’ascolto della bellezza che vien dopo.
Atmosfere da film anni ’40 che oscillano tra le Hawaii di Pearl Harbor e il Missisipi di Pomodori verdi fritti alla fermata del treno. Canzoni che spaziano da Billie Holiday a Bob Dylan, cesellate e minimali negli arrangiamenti ma preziose come un oggetto di antiquariato. Un gusto ed una raffinatezza da signore d’altri tempi per un revival da ascoltare con i quanti bianchi.
Tracklist:
1. All I do is sing the blues
2. Disappeared
3. Paso doble (Flowers and jails)
4. Oh, what you’ve done to me!
5. Jane’s choice
6. A rabbit’s tale
7. Loving U Ku
8. Gentle way
9. Moonshine once betrayed me
10. Ballad in plan D