Altro regalo di Natale per voi. Lo confeziona Matteo Lavagna, lo impacchetta DLSO aggiungendoci una piccola chiacchierata di presentazione.
1) Ciao Matteo presentati ai nostri lettori.
Anche io propendo per il no!
2) Dove ti trovi in questo momento?
A Londra, Sono in giro con Walls e The Field. Due live set intensissimi. Domani ATP! Non vedo l’ora.
3) Come stanno andando le cose col progetto Esperanza?
Bene. C’è tanto interesse. Sentiamo il calore delle persone e questa è la cosa importante.
4) Prima i Disco Drive, poi i djset con Dariella, poi musicista in varie band ( da quella con Sergio a Max Pezzali) e ora gli Esperanza: qual è il file rouge che lega queste esperienze eterogenee?
I Disco Drive sono stati e sono tuttora importanti: grazie ai DD sono cresciuto molto, ho imparato a stare su un palco, ho capito e toccato con mano tutti i sacrifici che stanno dietro alla passione per la musica. Senza essi, nulla ha senso. Non esistono scorciatoie. Il mio percorso musicale è l’unica cosa che non rimpiango e non rimpiangerò mai. Da ogni esperienza ho imparato qualcosa. I Disco Drive mi hanno insegnato la perseveranza, il rispetto e l’abnegazione. Suonare il basso per Max Pezzali la precisione, l’affidabilità e la capacità di estraniarmi dal mio ruolo solito di produttore/artista/. Esperanza, invece, è la nostra creatura. Io, Carlo e Sergio siamo legati ad essa nello stesso modo in cui siamo legati tra noi. Dopo tanti anni posso dire di aver trovato qualcosa in cui mi riconosco al 100%, vuoi perché è nata nel momento giusto, vuoi perché è nata assieme alle persone giuste.
5) Cos’è / Chi è Refleksie?
Refleksie è il prodotto di molte notti insonni. Inquietudini varie, punti interrogativi che mi spingono a cercare di sublimare la mia idea e il mio desiderio di pace. Musicalmente è il mio piccolo e umile modo di onorare la musica… giocando con i samples, con le citazioni, con i miei stessi gusti, con le mie fantasie di ascoltatore, di fruitore di suoni. Cerco quel momento in cui entri in un loop e il dolore sparisce, ti affezioni a un suono e potresti ascoltarlo per ore, senza pensare minimamente al tempo che passa, a chi lo ascolterà. Quel suono ti serve, non puoi fermarlo.
Come tutti ho i miei personali amori: Battisti, J Dilla, Arthur Russell, rhythm&sound, Sun Ra, la techno di Detroit, Steve Reich, tutta la musica cosmica tedesca…
Avevo bisogno di un piccolo posto dove poter giocare, tornare bambino, mischiare le carte, prendermi il mio tempo. Refleksie è appena nato ed è il mio ritorno alla produzione solitaria.
6) Quando non sei impegnato con la musica, cosa fai?
Spengo il telefono, il computer e provo a dormire. Non mi riesce bene, ma tentar non nuoce.
7) Ascoltando anche quelle che sono le produzioni attuali, credi che quanto affermi Reynolds in “Retromania” sia corretto?
Ho letto quel libro durante un noiosissimo, nervoso, inutile soggiorno ospedaliero: l’ho divorato, non so se per noia o per passione. Apprezzo Reynolds, ma non lo adoro. Nulla si crea e tutto si ripropone. Sono cicli. Penso che l’intelligenza, il gusto e la sincerità ci salveranno. In generale. Siamo nel 2011: è impossibile l’isolamento mentale e fisico anche se, come me, lo cerchi e lo brami. È la tua attitudine come essere umano a rendere la tua musica credibile (per me, già una grande qualità). Per me è soprattutto una questione di cuore e sensibilità: cose che la musica sente, e tanto , quando la approcci. È impossibile non somigliare a questa o quell’altra cosa, vuoi perché se fai musica è perché hai ascoltato e amato quella prodotta da altri per tanto tempo, le hai aperto le porte, l’hai accolta dentro di te…mi sembra il minimo pagare dazio. Anche oggi, nel 2011, si possono ascoltare cose molto belle. Poi c’è un altro fattore da considerare, ma esco un po’ fuori dal tema. O forse no. Viviamo un momento di grande confusione, di difficoltà, di “crisi”. Noto che, a differenza del passato, c’è più voglia di collaborare, di fare le cose assieme, di contaminarsi. Le barriere che avevamo creato, ora sono da smantellare e non c’è da perdere tempo. Bisogna fare, fare, fare. Personalmente, mi sveglio la mattina con la voglia (mista all’ansia!) di andare avanti e mettermi al lavoro.
8) Il supporto fisico ha ancora ragione d’esistere?
Il vinile sì. Tutto il resto inquina.
9) Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Muovermi molto. Lascerò presto l’Italia, non per i motivi soliti che si possono tirare in ballo facilmente, ma perché qualcosa nel mio cuore mi spinge altrove. Fare musica e viverci dentro è il mio futuro da sempre. Per cui, nessun problema. Ho quasi 30 anni e credo sia ora di seguire il mio percorso e volermi bene. La musica è un grande aiuto e un carburante unico e inimitabile. Insostituibile.
10) Abbiamo finito. Saluta i lettori nella tua lingua preferita e consigliaci un brano.
Zauberberg 2 di Gas, in modalità repeat. Un’ascesa e una discesa contemporaneamente. Godnatt, vän!
DLSO presents Refleksie – In The Soar Of Leaves
Tones On Tail – Rain
Steve Reich – Drumming (Four Tet rmx)
Lucio Battisti – Il Salame
Tim Hecker – In The Air 1
Refleksie – La Maison Dieu
Paul McCartney – Dear Boy
Talk Talk – New Grass
The Field – Everyday
Microphones – The Solar System
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