SCARICA IL DISCO: ABIKU – TECHNICOLOR
Nel corso della 16esima puntata de Gli IndiePatici, andata in onda su Fusoradio lo scorso Lunedì 19 dicembre (vi ricordo che trovate tutti i player in questo post-contenitore) sono intervenuti in diretta telefonica gli Abiku: Giacomo Amaddii Barbagli (voce, chitarra), Virna Angelini (basso), Edoardo Lenzi (Tastiere, Sintetizzatori, Samples, Voce, Tamburello) e Stefano Campagna (batteria).
Ricordandovi che proprio al termine della trasmissione questi ragazzi hanno rilasciato il loro primo album: Technicolor.
A seguire la trascrizione della nostra chiacchierata. Per chi preferisse il file audio, potete ascoltare tutto a questo link, a partire dal minuto 15 circa.
Benvenuti ragazzi! (salto le presentazioni, i nomi li trovate tutti nell’intro del post – ndr) Tanto per iniziare, e visto che siete molto giovani e Technicolor è il vostro primo disco, parlateci di come nasce la band…
Io (Giacomo, ndr) e Stefano suoniamo insieme dal 2009, mentre Virna ed Edoardo sono con noi da un anno e mezzo…la nostra musica nasce in sala prove, è nata nei due anni in cui abbiamo suonato insieme…
Io mi ricordo il vostro primo Demo/EP del 2010, e devo dire che mi è sembrato cambiato anche il suono…dipende solo dalla qualità delle registrazioni o c’è stata una crescita?
Sicuramente è molto cambiato, non dipende solo dal fatto che quello era un demo. Ora si può dire che c’è un format più ponderato, ma ci siamo arrivati col tempo. Siamo più maturi.
…e il suono è venuto dal confronto fra di voi o dal fatto che ognuno di voi ha portato qualcosa di suo al progetto?
Assolutamente, anche perché abbiamo diverse influenze e ascoltiamo cose diverse…
Devo dire che si sente anche dal risultato finale…raccontatemi come nascono le canzoni, a questo punto.
Fondamentalmente la “procedura standard è questa”: io (Giacomo, ndr) porto un bozzetto chitarra acustica e voce in sala prove, e da lì iniziamo a lavorare. Ognuno si concentra sulla propria parte, ma interfacciandosi con tutti gli altri. E il risultato finale deve soddisfare tutti. Ci facciamo anche le parti rispettive. Io (Stefano, ndr) poi sono un po’ troppo perfezionista.
Outing apprezzatissimo, anche perché vi assicuro che dall’esterno si sente il lavoro. Vi volevo chiedere anche dove aveste registrato, come – se a più riprese o tutto insieme…
E’ stato registrato in uno studio di nostri amici, in varie giornate (ma soprattutto nottate) per un totale di circa 3 settimane. Da lì poi ci siamo concentrati sull’editing, che abbiamo ultimato…pochi minuti fa (ridono, ndr).
La decisione di rilasciare in download gratuito? bisogno di far ascoltare il più possibile il disco in assenza di etichette o promozione standard o cosa?
Abbiamo scelto di distribuire il disco sfruttando l’evoluzione tecnologica e il successo di Facebook…se mai succederà di interfacciarsi anche con etichette o professionisti, ci piace l’idea di avere qualcosa in mano da far ascoltare, e che fosse di buona qualità.
E che ne pensate della situazione attuale, per una band esordiente è difficile farsi conoscere? è troppa la proposta per riuscire ad emergere o secondo voi l’importante è la qualità che si propone al pubblico?
In realtà ci pensiamo spesso, e mi capita di parlarne anche con amici musicisti…io (Giacomo, ndr) dico sempre che quello che conta sono le canzoni, è inutile andare a registrare alle Officine Meccaniche di Milano se non si hanno i pezzi…consiglio di lavorare soprattutto sulle canzoni, e poi pensare al resto. O almeno, è quello che abbiamo fatto noi.
…quello su cui volevo ragionare è anche il bisogno di fare autopromozione in giro…
…infatti per questo dobbiamo ringraziare il nostro amico Davide di The Breakfast Jumpers che ci fa un po’ da “agenzia di promozione”, ci ha preso sotto la sua ala e ci aiuta tantissimo da quel punto di vista.
Prima di salutarvi, avete concerti da annunciare?
Per il momento no, stiamo ancora provando e contiamo di tornare a suonare in primavera…siamo anche ardentemente in cerca di un’agenzia di booking che ci aiuti in tal senso.
Con questa “chiamata alle armi” salutiamo gli Abiku, e consigliamo a tutti voi di scaricare il loro primo album, Technicolor: