– di Massimo Accoppa
A leggere il web c’è da augurarsi che passi la SOPA. Perché?
Il fatto, con parole prive di approfondimento giornalistico:
L’FBI ha avuto l’ideona di chiudere Megaupload e Megavideo, colpevoli di distribuire contenuti protetti dal copyright. Il fondatore, assieme ad alcuni collaboratori, è stato arrestato per non aver impedito agli utenti di usufruire, godere e bestemmiare sulla qualità di contenuti protetti dal diritto d’autore. Per reazione, gli hackers – ormai l’unica branca di indignados, passatemi il termine, che ha il diritto di arrogarsi questo nome nonostante la valenza democristiana acquisita – hanno buttato giù i siti del Dipartimento della Giustizia americana, della Universal e di chi controlla la distribuzione di video e musica negli USA.
La reazione del web:
Megavideo fa schifo: ogni 72 minuti si blocca e devi aspettare quei 30 minuti che ti permetterebbero una sveltina se avessi qualcuno con cui farla, un caffè americano bevuto con la flemma di Dale Cooper se avessi la voglia di abbandonare il piumone e alzarti dal letto, di aggiornare Facebook insultando Megavideo e quei suoi cazzo di 30 minuti d’attesa e intanto stalkerare il ragazzo dei tuoi sogni e mille altre cose.
Megaupload io l’ho sempre usato benissimo, con i miei files che non ho salvato sul desktop. Non è giusto che io perda tutto perché degli sbavosi lo usano per sentire Belen Rodriguez esclamare “Ahi, por Dios” a cospetto di un LOLcat o perché ragazzine, tra cui la qui presente, lo usi per craccare l’ultimo romanzo di Houellebecq o scambiare foto glitterose di Ryan Gosling con il suo cane.
Cosa sta succedendo:
Mentre sul web impazza la lotta al commento più fuori luogo su una chiusura imposta dall’alto, in USA vogliono fare passare la SOPA e la PIPA. Scambiare materiale protetto da copyright diventerebbe quindi un reato. Multe e galera non per chi ammazza o compie stragi, perché le aziende contemporanee sono ancora vincolate a un concetto di marketing anni ’80 e gli autori di contenuti a un’idea che la diffusione dei lavori sia un andare contro i loro lavori. C’è da arrivare a fine mese e mangiare, diranno i più arguti di voi: ci sono molte vie di guadagno, per un autore, diverse dal bloccare la circolazione di contenuti.
Nel frattempo:
La reazione a delle morti è l’indossare una maglietta con “Salga a bordo cazzo”.
La reazione alla censura è il tanto troveremo altri tool.
La massima opinione sulle cose è un’hashtag.
Cosa combina Obama.