Benvenuti alla seconda puntata di “Last Day in..“! La fortuna aiuta gli audaci, si sa.Metti che sei in una bella città come Parigi, ti bastano 20 euro o poco più per farti consigliare da una qualsiasi guida turistica stampata, redatta da un professionista che vola in First class e che sorseggerà annoiato un bicchiere di vino nella suite del suo albergo extralusso, ancora spossato dal jet lag. Quante volte ci siamo detti che con i pochi giorni (e pochi soldi) a disposizione, l’ideale sarebbe girare la città con qualcuno che la città la conosce per davvero? Detto fatto!
Abbiamo chiesto ad un po’ di amici sparsi in Italia o nel resto del mondo, di creare una guida lunga un giorno che ci raccontasse il loro esclusivo punto di vista sulle città che stanno vivendo. Segnalandoci posti in cui mangiare, fare shopping, passare una serata o leggere un libro, con tanto di colonna sonora. Oggi scrive per noi Adelaide Alligalli, fotografa e regista del corto “Eat It” per Cheap Industry (che potrete vedere qui).
Parigi, vista da Adelaide Alligalli
Questo è un mini diario giornaliero di una giornata primaverile a Parigi. A maggio scorso sono andata a trovare Alberto, che vive lì oramai da più di un anno, e nonostante a distanza di una settimana avesse gli esami di ammissione all’università, si è preso una giornata libera per portarmi un po’ a zonzo nell’aria frizzantina, fuori dai soliti musei.
Mi raccomando ad andare in giro per Parigi, siate più belle che potete, prima di uscire di casa davanti allo specchio indossate un rossetto che vi dona, datevi un bacio e ascoltate Super Girl degli Stereo Total, è molto importante fare questo. Lo dovete fare per essere all’altezza di questa città U.U
Dopo essere sfuggiti alla bestiolina di casa, Filò, Alberto mi porta a fare colazione a Les Halles (linea4) dove in una pasticceria molto carina e molto costosa prendiamo un vasto assortimento di macaron ai fiori di stagione che offriamo anche a Fanny, una clochard della zona che si siede vicino a noi per scambiare due chiacchiere, e insieme concordiamo che i macaron hanno proprio il sapore delle saponette! Quindi i macaron per favore comprateli ai gusti cioccolatosi!
A Les Halles troviamo una fantastica bancarella di libri usati, dedicata alla donna italiana più famosa di sempre: Monna Lisait! E compro due bellissimi libri pagandoli solo 2 euro ciascuno. Da lì arrivare a piedi a Notre Dame sono cinque minuti, e già dalla mattina presto i venditori ambulanti di rose invadono lo spiazzale davanti alla cattedrale, così Alberto mi regala una rosa, perché è un gesto che a Parigi viene proprio naturale, e attraversiamo Le petit pont, che a detta mia è un nome proprio romantico per un ponte.
Mentre andiamo a riprendere il metrò troviamo un simpatico ristorantino cinese chiamato PHO! Questo non importa a nessuno, però è sempre carino trovare un luogo che porta il proprio nome…
La nostra prossima destinazione è Palais de Tokio (da Chatelet linea1 e cambio a Franklin-roosevelt linea9 e scendere a Ièna) purtroppo per noi la scorsa primavera il museo era in ristrutturazione ed era disponibile da visitare soltanto il primo piano, però è valsa la pena per tutti i libri e le riviste che si trovano nel punto vendita all’entrata, con le cartoline più pazze di Parigi, inoltre Palais de Tokio conserva nell’ingresso un vecchio Photomaton, una di quelle macchine per fare le foto-tessere con quattro scatti diversi!!!
Visto che da sola ero già stata sia al museo della moda, il museo Guimet e il museo di arte contemporanea che sono tutti nelle estreme vicinanze del Palais de Tokio, e anche al Trocadero, Albe mi consiglia di andare a Montmartre per pranzo, posto che io avevo volutamente evitato perché mi sembrava troppo turistico. Quindi ritorniamo indietro con la metro, (sempre line 9 cambio a Saint-Augustine con la linea12) e arriviamo a Pigalle, ci facciamo il viale dei locali hot, dove io mi sento proprio tanto super cool e canticchio Comme Un Garcon saltellando. Ah vorrei un cilindro!
Arriviamo a Blanche, dove c’è il famoserrimo Mulino e da una bancarella ci compriamo un pacco di caramelle e un lecca-lecca a forma di cuore gigante perché avevo iniziato la dieta il giorno prima. =_=
Ci incamminiamo a piedi verso il Sacre Coeur, tutto è davvero stracolmo di turisti, dalla scalinata, su cui non mancavano pessimi “artisti” di strada che cantavano storpiando Edith Piaf, alla chiesa, e alla piazzola retrostante, però con Albe ci incamminiamo per Montmartre alla ricerca di posti meno collaudati. Infatti dopo qualche salita e discesa ci imbattiamo in una deliziosa casetta ad angolo tutta rosa, un ristorante buonissimo, dove si odorano le vigne e non si vede passare anima viva.
Dopo aver pranzato con calma continuiamo il nostro giro per la collina ammirando le belle case, su una casa una bellissima meridiana con un gallo, e poi un altro gallo sul tetto…era la casa del generale Coque. Quello che ha inventato l’uovo. Abbiamo riso molto (come dimostrano le foto qui sotto).
Abbiamo finito di mangiare le nostre caramelle nel cortile di un piccolo cabaret con la porta arlecchina, gustandoci un meraviglioso tramonto di Montmartre, in completo silenzio. Anche se io volevo ballare Laissez-moi danser di Dalida oppure La Règle Du Jeu dei Pizzicato Five. Al ritorno dalle nostre avventure montmartirane ci siamo messi a giocare sulle scalinate laterali del Sacre Coeur, coperte dai tigli che lasciano cadere del polline bianco, è molto bello, sembra che nevichi piccoli fiori bianchi…
Per concludere la giornata Albe mi porta a vedere da vicino la Tour Eiffel, è d’usanza tra i giovani parigini andare a fare l’aperitivo agli Champs de Mars quando le temperature si alzano, così prendiamo una bottiglia di vino, una baguette e del formaggio al supermercato e da Blanche (linea2) la fermata davanti il Moulin Rouge, (cambiamo subito a Place de Clichy per la linea13, proseguiamo fino a Les invalides, cambiamo di nuovo per la linea C) e scendiamo a Champs de Mars, un piccolo tratto a piedi ed eccoci tutti pronti a fare un pic-nic notturno, scandito dall’illuminazione ogni ora della Tour! Tonight I Feel Like Dancing oppure D.A.N.C.E sono i pezzi da ballare a tempo con le lucine !
La sera, quando torno a casa, le luci, la senna, le poche stelle che si vedono, le tante stelle che mi immagino cantano tutte Complainte du la butte, prima di coricarmi leggo una poesia di Apollinaire e penso che vorrei avere i capelli rossi come Lou.
Adelaide Alligalli è una ragazza normale, con tanti sogni infranti, è nata sulla linea Gustav, un posto dove piove molto, ma a lei va bene così, perché le piacciono gli arcobaleni e gli ombrelli. Tenta disperatamente di imparare il cinese e il giapponese, nel frattempo gioca con il suo cane Stella e macchine fotografiche di fortuna.
Per dare un’occhiata alla prima guida “Last Day in..” clicca qui!