Tinte dark e suono minimalista. Ecco il biglietto da visita dei Tears Of Joy. Nonostante il (frettoloso) quadro dipinto dalla prima affermazione, l’ascolto del loro EP (autoprodotto) scorre via senza mai appesantire l’ascolto. I brani sono piuttosto eterogenei: chi si distingue per la parte ritmica, chi per quella elettronica, chi per quella melodica.
Così i ToJ:
Le liriche sono intime e riflettono il significato della parola “Tears” (Lacrime) quale intima espressione di un tessuto emozionale. Ogni brano è l’ equivalente di una lacrima, in cui si svela una precisa sensibilità all’ “oggetto”. La musica invece fonde frammenti di elettronica a melodie post-rock.
Qui, per ascoltare qualche demo.