I suoi progetti, nel passato e nel presente, non si contano più: dai suoi Amor fou al lavoro con i Giardini di Mirò, le collaborazioni con Giacomo Spazio e poi Santiago, insieme a Colapesce; ma di cosa parliamo quando parliamo di libri con Alessandro Raina?
– fotografia di Valentina Trespi
Ultimo libro che hai letto?
Il caso Vittorio di Francesco Pacifico
Com’era?
L’ ho trovato in un locale, il titolo mi è piaciuto e le due righe in quarta di copertina mi hanno indotto a cominciarlo. È arrivato proprio nel momento in cui stavo riflettendo sullo stile della mia scrittura e scoprire quella di Francesco mi ha molto arricchito per la sua capacità di tradurre in parole le persone e i loro comportamenti, con un occhio cinico e al contempo molto umano. Direi anche molto… romano. Mi dilungo perché l’aneddotica è frizzante.
Notavo delle analogie con i testi de I Cani e infatti poi ho scoperto che Francesco e Nicolò si conoscevano. Ho subito cercato il seguito Storia della mia purezza, bellissimo, scoprendo che Francesco è come me un cristiano tormentato… c’è l’happy end: qualche settimana fa suonavo a Roma e chi ti becco fra il pubblico? Proprio Francesco Pacifico, più gasato di me nel sapere che in valigia avessi il suo libro, puntualmente autografato.
Qual è il primo libro che hai letto e di cui ti sei innamorato?
Il primo libro che ho letto non me lo ricordo dato che avevo tre anni. Ma il primo che ho sentito mio, avendolo comprato usato a undici anni in una libreria di Rapallo (erano le prime volte che uscivo senza mia nonna, immagino di averla considerata una sorta di iniziazione) è stato Il sapore della gloria di Yukio Mishima. Un libro straordinario e potentissimo, pervaso da temi come l’onore, la gelosia, la menzogna, la morte… che mi conturbò. Ora però non chiedermi se è un libro adatto a una persona di undici anni perché non saprei! Oltretutto Mishima in certi ambiti è considerato “di destra” quindi mi sono proprio rovinato da solo, fin da bambino.
Un libro che ti fa pensare alla tua famiglia, magari uno di quelli che hai letto trovandolo in casa oppure che semplicemente ti fa pensare a casa.
Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Guarda, non pensare che in casa mia fossimo degli intellettuali, i miei non l’hanno mai letto in realtà! Lo comprarono da giovani abbonandosi alle dispense del Club degli editori e io lo guardavo sempre perché sul lato del cofanettazzo che conteneva i volumi c’era una foto di Proust coi baffi dalla non troppo vaga somiglianza con mio padre. Sin da piccolissimo lo fissavo con aria interrogativa probabilmente credendo che Proust fosse mio padre e viceversa !!!
Un libro per chi vuole conoscere il posto in cui sei nato, la tua terra.
Io sono el Diego una biografia di Maradona edita da Fandango Libri.
Il libro che hai più regalato?
Boh. Credo ‘Il narcisismo‘ di Alexander Lowen. Non sempre con i risultati sperati.
Quale, invece, quello che hai regalato solo a una persona (innamorata/o)?
Fuoco fatuo di Pierre Drieu La Rochelle. Il mio libro culto. Non penso lo abbia nemmeno letto.
Prosa o poesia?
1 X 2
Romanzi o racconti?
4 – 2 per i romanzi
Un libro che da tempo vuoi iniziare ma ancora non hai incominciato.
Resurrezione di Lev Tolstoj
Un libro che tratta di musica e che è imprescindibile, insomma, quello che chi ama la musica deve leggere assolutamente
Maledetti amici la biografia di Ciampi scritta da De Grassi. Un bell’elenco di motivi su quanto pazzi e autolesionisti si sia a voler scrivere canzoni senza compromessi in Italia.
È un affresco straordinario su vite e uomini straordinari e non.
Un libro imprescindibile e basta.
I fratelli Karamazov
Quanto puoi stare senza leggere?
Nemmeno mezzo minuto. Adesso che ho l’ipad anche meno.
Vai/andavi anche in biblioteca?
Poco. Ho sempre instaurato rapporti molto stretti con le librerie, arrivando a passarci anche pomeriggi interi leggendo libri che poi venivano rimessi in vendita.
Il luogo dove si legge meglio?
Il cesso, no doubt. Ma esclusivamente se vivi da solo. O il sofà.