Degli Heike Has The Giggles ricordo la prima volta che li ho visti su un palco: in teatro aprivano un’altezzosa e sublime Cristina Donà. La platea non era certo quella ideale per apprezzarli al meglio, eppure loro riuscirono a convincere. Il nostro primo commento fu: “che tigna!” che è come dire “che grinta!“, ma molto meno à la page, più viscerale.
Già, viscerale. Quello che in effetti colpisce degli HHTG è proprio il saper parlare alle interiora di chi ascolta, soprattutto dal palco. Lo stesso esordio Sh! esprimeva al meglio questo adolescenziale rigurgito di rabbia e impazienza che è il risultato di testi rabbiosi e di un divertente punk-rock dai ritmi serrati.
Esce oggi il secondo capitolo della loro saga, dopo una lunga serie di live che li ha portati a condividere palchi prestigiosissimi, persino all’estero. Crowd Surfing, 11 tracce in meno di 30 minuti, ripropone la formula del precedente: solito super trio chitarra-basso-batteria, i suoni dello studio che ricalcano quelli del palco, la voce di Emanuela che graffia maliziosa. Qualche novità qua e là, per esempio la bella Breakfast, melodica ai limiti del pop, in cui la Drei è costretta a scendere di tono e a cantare come una grande, cosa che peraltro le riesce bene.
Non sveliamo più di tanto, visto che ci penseranno loro, tra pochi giorni, concedendosi all’ormai celeberrimo Track by Track® di DLSO. Per ora vi basti sapere che è un disco divertente, con qualche margine di evoluzione che lascia ben sperare per il futuro. Di certo c’è nuovo materiale da aggiungere alla scaletta del loro tour adrenalinico.