[UPDATE] LEGGI E ASCOLTA IL DISCO RACCONTATO
Come può un critico musicale in erba approcciarsi alla recensione di un disco con una traccia che si intitola proprio La Recensione Di Questo Disco e che sbugiarda con qualche rima ogni tentativo di dare un giudizio dello stesso? Sarebbe molto più facile scrivere una recensione parafrasando quelle di Homer Simpson/critico culinario inesperto: “Idioti è un disco BAU, con qualche influenza CIUCC”. Risulterebbe sicuramente più utile al lettore rispetto a ciò che sto per scrivere, e forse più comprensibile.
Lo ammetto, sto cercando di mettere le mani avanti, voglio che capiate che Idioti è un disco difficile da raccontare (ma serve poi a qualcosa raccontare un disco?) per svariati motivi: innanzitutto per apprezzarlo in pieno dovreste essere fan di vecchia data degli Uochi Toki, e allora lo trovereste superbo senza bisogno di ricevere conferme da alcuna recensione (se fosse così per tutti il mio post finirebbe qui, e sarebbe un grandissimo sollievo); in secondo luogo per capire, assimilare e apprezzare la maggior parte dei pezzi c’è bisogno di ascolti ripetuti e parecchie navigate su Wikipedia (e in certi casi di una conoscenza profonda del latino e della perifrastica, ahimè), e inoltre possibilmente – come consiglia Napo stesso – non utilizzate le casse del vostro laptop. Non voglio spaventarvi: io sono un fan di vecchia data degli Uochi Toki e quindi, secondo il discorso fatto poco fa, trovo l’album superbo, così come trovo superba ogni nuova uscita del duo. Il problema è dimostrarne il motivo. E se non conoscete l’iter della band è parecchio dura spiegarvelo.
Il succo del mio discorso sta qui, senza troppi giri di parole, e prestate attenzione perché è l’unica pseudo-spiegazione che mi sento di dare: Idioti tratta di temi concreti e quotidiani (ma mai del tutto), intrisi di caustica ironia, tenuti insieme dalle sonorità e dalla dimensione astratta (stavolta solo linguistica, visto che non si parla più di negromanti e ispirazioni simili) a cui siamo stati abituati dagli utlimi due lavori del duo. Come se gli odierni Uochi Toki – da Libro Audio in poi – si fossero mescolati agli Uocki Toki degli esordi, se non addirittura ai Laze Biose. Il resto dovete ascoltarlo.
Probabilmente ho rispecchiato in pieno una delle tipologie di critici musicali derisi da Napo nel brano menzionato all’inizio (anche se non credo, sono stato genuino come un bebè). Ma tant’è, a me il disco piace un sacco, e mi son bastati solo sette ascolti per capirlo. Spero lo stesso valga per voi, e se così non fosse non si offende nessuno.