Fabio De Min, penna e voce dei Non voglio che Clara, è uno dei più bravi cantautori che abbiamo sulla piazza. Una penna di scrittore italiano come ormai ne esistono pochi, un pennello di pittore, un attento autore di una lunga autobiografia divisa in tre dischi eccezionali l’ultimo dei quali, Dei cani, è uscito nel 2010. Non potevamo non domandare anche a Fabio di rispondere alle nostre domande su libri e lettura, vediamo un po’…
GC) Ultimo libro che hai letto?
L’ultimo libro che ho letto è Viaggio con Charley di John Steinbeck, di cui ho letteralmente scovato una vecchia edizione ingiallita in una libreria. Ho letto di recente degli articoli di un giornalista americano che ripercorrendo la vita dello scrittore americano arriva a mettere in dubbio la componente diaristica del romanzo. Tuttavia la forza evocativa e la qualità della prosa rimangono immutate.
GC) Qual è il primo libro che hai letto e di cui ti sei innamorato? (dov’eri, quanti anni avevi e tutto ciò che gli gira intorno e ci vuoi raccontare)
Compagno di sbronze e Musica per organi caldi di Charles Bukowsky. Li ho letti e riletti a sedici anni e credo di non aver letto più nulla di Bukowsky una volta passati i venti. Ma passare da I Malavoglia a Taccuino di un vecchio porco fu una esperienza interessante.
GC) Un libro per chi vuole conoscere il posto in cui sei nato, la tua terra.
Consiglio I misteri di Alleghe, un giallo di Sergio Saviane basato su una serie di delitti avvenuti da queste parti negli anni tra il 1933 e il 1958. Anche se io il libro non l’ho letto e temo non lo leggerò dal momento che conosco già il nome dell’assassino.
GC) Il libro che hai più regalato?
Ce ne sono un paio ma non posso dirteli. Quante persone deluderei fra quelle che hanno pensato che io avessi avuto un pensiero speciale tutto per loro?
GC) Quale, invece, quello che hai regalato solo a una persona?
“Vuoi star zitta per favore?” di Raymond Carver. Sono una persona piuttosto distratta.
GC) Prosa o poesia? Romanzi o racconti?
Prosa sottoforma di romanzo. Ai racconti non faccio in tempo ad affezionarmi. Le poesie le dimentico non appena le ho lette.
GC) Un libro che da tempo vuoi iniziare ma ancora non hai incominciato.
Argilla di David Almond. Non perché sia un libro particolarmente impegnativo, anzi si tratta di un libro per ragazzi, ma perché il suo Skellig mi ha letteralmente folgorato e non voglio correre il rischio di cambiare opinione sull’autore.
GC) Un libro che tratta di musica e che è imprescindibile, insomma, quello che chi ama la musica deve leggere assolutamente.
L’antipatia e il senso di noia che nutro verso i Beatles quasi mi impedisce di citare l’ottimo libro di Ian McDonald titolato semplicemente The Beatles in cui si analizza l’opera omnia del gruppo. Tuttavia il libro è così dovizioso di informazioni, scritto con così tanta enfasi ed entusiastico nozionismo che sono certo diventerà il vostro migliore amico durante la fase beatlesiana della vostra vita. Durante quel periodo per cortesia fate finta che io non esista.
GC) Un libro imprescindibile e basta.
La cosa fantastica della letteratura è che è talmente vasta che quello che è fondamentale per te ha una grossa probabilità di non diventarlo affatto per qualcun altro. Sono percorsi soggettivi. Ho la libreria piena di libri caldeggiati da qualcuno che mi hanno detto poco, e allo stesso tempo non conosco nessuno che abbia letto Herzog di Saul Bellow. Forse anche io, sommerso dai consigli letterari di qualcun altro, mi sarò scordato di consigliarlo. A ognuno i propri amori, i propri libri, dischi e film. E’ la curiosità la cosa che ritengo imprescindibile.
GC) Quanto puoi stare senza leggere?
Più di quanto possa stare senza fumare. Ma con le sigarette mi è capitato di smettere.
GC) Vai/andavi anche in biblioteca?
Ci andavo in passato. Poi faticavo a restituire i libri. Ti direi che preferisco possedere i libri che leggo se non fosse che questi sono sempre di stampa più scadente e più cari.
GC) Il luogo dove si legge meglio?
In coda dal medico. Ti restituisce l’idea di guadagnare del tempo anziché perderlo.