Nuovo video pieno di significato intrinseco per i Fare Soldi ed è per questo che ho chiesto al filosofo della redazione di provare ad esplicarlo. Non è stato facile, ma ce l’ha fatta ancora una volta.
– di Diego Giovannettone
Ciò che subito accorre alla mente è una rilettura in chiave pagana della perpetua relazione tra vita e morte propria del concetto di Samsara come negazione della liberazione spirituale individuata nella Moshka, in tal modo repulsa e soffocata, privata anche delle soluzioni catartiche dell’ascetismo. Ritorna con prepotenza quindi l’ombra di quel velo, quel drappo che divide l’uomo dalla sostanza pura della realtà e lo scaraventa in un torpore fasullo, ingannevole; quasi fosse un panneggio d’oro nella cui dinamicità è impigliata la volontà di oltrepassarlo. D’altronde la lezione di Platone è in questo esempio vivissima: innegabile è il parallelo tra gli individui rappresentati e gli schiavi protagonisti del rivelatore mito della caverna che, revisionato e rivisto in chiave post-umana, pare sveli in sé la deprimente condizione dell’uomo che non accetta di oltrepassare il varco dell’antro per correre il rischio di essere accecato nel cogliere la realtà pura, e, in conseguenza di ciò, accetta di esistere nella menzogna. Qui fonda la propria etica, da uomo imprigionato che arriva a compiacersi di ciò, ridicolo com’è agli occhi dell’uomo libero.
Non è senza logica innescare un ponte in questo punto con le indagini realizzate da Freud circa le origini dei sentimenti omosessuali nell’individuo umano, scaturiti, secondo le sue teorie, da una condizione di limite fortemente caratterizzante e vissuta nella prima infanzia che rende il soggetto incapace di sostituire le falsità acquisite nella prima età per il resto della propria vita. Ciò quindi riporta alla natura di schiavo del Samsara che l’uomo vivrà finché non avrà il coraggio di oltrepassare quel drappo dorato.
Dedico quest’analisi alla giornata contro l’omofobia.