Post di dubbia utilità visto che quando fanno qualcosa le tre band coinvolte, scatta un passaparola continuo, per cui dopo 30 minuti tutti sanno già tutto. Ecco quindi che abbiamo contattato via piccione uno dei responsabili—Luca Benni—di questo #SPLITTONEPAURA—Jacopo©—per sapere com’è andata:
L’idea dello Splittone Paura c’è venuto l’anno scorso durante le date estive di Verme, Do Nascimiento e Gazebo Penguins, in varie occasioni. Non ricordo da chi sia venuta l’idea di partenza (forse Giacomo, batterista dei Verme, forse io) ma comunque ricordo che eravamo a sedere sul pratino sintetico del Jux Tap, a Sarzana, in Liguria prima del concerto degli americani 1994! e Algernon Cadwallader insieme a Verme e Do Nascimiento appunto.
Da quel giorno si è iniziato a lavorare sullo split, tramite mail non sempre frequentissime, poi le prime decisioni sul formato e sui gruppi, le prime registrazioni e la confezione finale; vi giuro che per mettere dentro tutto ci è voluto del tempo fra i mille impegni di band, etichette e di tutti i personaggi coinvolti.
Però alla fine, e lo dico mentre il disco è in stampa, siamo tutti contenti: sono in giro da un po’ di anni e di situazioni come questa, del rapporto che si è creto tra tutti noi, ne ho viste ben poche. Capra ieri sera mi fa: “Ok, i soldi non li facciamo, allora vuoi dire che siamo fighi?”.
Questi i testi, così vi date al karaoke—che è il nuovo darsi all’ippica:
do nascimiento
TOMBINO
arriverà il tempo per noi due / ed io l’aspetto ma in un altro momento / appena ti pulisci ma un altro amore non lo troverò per questo fine settimana / ma quanta merda fango foglie ed altre cose devo ingoiare prima che tu t’accorga / di quanto tempo ho perso per fare tutto pulito attorno a te / per poi continuare a sperare che un giorno la smetta di piovere.
AMPLIFICATORE
non puoi passare a prendermi / dopo due mesi mi sembra giusto così / son qui che aspetto in una stanza buia da solo con le mie inutili resistenze / aspetto un suo gesto che mi possa riaccendere / ma è ora che io stia bene / e che l’A12 mi porti a casa / come si chiama il tuo amico / l’avevo visto su flauto / lui mi saluta a fatica mi guarda dall’alto al basso / ma c’ero prima io.
I Do Nascimiento sono Sebastiano, Amedeo, Riccardo e Alessandro. Registrato allo studio G. Grama di Carrara, in un lasso di tempo imprecisato.
gazebo penguins
PUGILE
se trovi scritto “fragile” sarà qualcosa da non rompere / non è difficile / la scritta “fragile” non ha più alcuna validità, mera abitudine / troppo difficile / ho scritto “fragile” sopra ad una vecchia scatola di nostalgie da non ricordare / la prima parola è agile / che cade in rima con fragile / ma non puoi usare pugile.
RENATO A.T.
son 10 anni che non ho la tv / e non m’importa quando parli di blues / son 10 anni che
ascoltiamo i refused / ma ci mancano i soldi per farli suonare all’igloo / avevo una scacchiera a casa dei miei / per farmi imparare guardavo giocare / in sette mosse darò scacco al tuo re / ed anche questa canzone comincia con un giro di re / una partita a scacchi è un’immagine un po’ abusata lo so anche da me / ma non ho voglia di pensarci su / ogni giorno che / si parla di crisi io poi controllo il meteo / ogni giorno che / ti arrivan dei soldi poi ti senti colpevole / l’ultima strofa è sempre quella più dura / dovrebbe cambiare il senso alla lettura / più tardi forse ci lavoro su / ogni giorno che / si parla di crisi io poi controllo il meteo / ogni giorno che / ti arrivan dei soldi poi ti senti colpevole / le previsioni non contano / le previsioni ti aiutano / volendo poi si cambiano / ma non muoiono / le previsioni non muoiono / le previsioni si cambiano / volendo poi ti aiutano / ma non cantano.
I Gazebo Penguins sono Peter, Sollo e Capra. Questi pezzi son stati registrati e mixati presso Igloo Audio Factory, Correggio (RE) da Andrea Sologni e Andrea Suriani. Assistente di studio Raffaele Marchetti.
verme
LO SQUALLORE DEL TONNO
amico mio, sai ci son cose assi più squallide di mangiar tonno dalla scatoletta / direttamente dalla scatoletta / appena hai un attimo ti prego chiamami / vorrei parlarti / ho in testa troppe cose orribili / non so a chi chiedere perdono / non credo in dio e del resto dio non crede in me / vorrei che tutti si fermassero / sputar nei loro bicchieri / pisciar sui loro letti / dio ti prego credi in me.
L’INUTILITÀ DEL PANORAMA
mi avevan detto che arrivato su sarebbe stato bello / che ne sarebbe valsa la pena / ma ascolta un cretino, la pena rimane / perchè non sento più le gambe / ho come l’impressione che intanto il mondo sia cambiato in peggio / dimmi se il panorama non è un strada da fare a ritroso / ed io non sento più le gambe / e ho il cuore in culo / se vi accorgete che non torno entro sera venitemi a cercare / oppure è qui che muorirò / maledicendo il giorno in cui ho capito che non voglio vivere una volta sola / in questo porco mondo io voglio vivere una volta al giorno.
Anche a sto giro i Verme sono Viole, Tommaso, Jacopo e Giacomo. Anche a sto giro i pezzi li ha registrati Ale Mobsound al Mobsound talmente tanto tempo fa che ce lo siamo dimenticati. Questi sono gli ultimi due pezzi dei Verme. Poi niente più. Non piangere, è giusto così. Davvero.