I Redrum Alone sono due ragazzi di Bari (Piero e Tommaso) che suonano musica elettronica sin dal 2006. Ve ne abbiamo già parlato due volte: la prima per una cover coraggiosa e importante (e che sarebbe finita nella compilation Puglia Sounds del 2011, uscita con XL di Repubblica); la seconda per una re-edit di uno dei loro primi brani. Entrambi i pezzi sono contenuti nel loro primo album: De Redrum Natura (titolo bellissimo e che rimanda ad un’opera epico-filosofica fondamentale), uscito per UfoSolar.
Ce lo hanno raccontato loro stessi, canzone per canzone.
1. Redrum Alone
Per l’apertura dell’album abbiamo pensato ad un brano in crescendo che, pure con un bpm piuttosto rilassato ed una cassa non perforante, in qualche modo preparasse l’ascoltatore al sound dell’album, insomma: il classico intro a stuzzicare l’appetito.
2. RevolutionAir
ed ecco svelata la vera natura dei Redrum Alone: in questo brano sono presenti tutti gli elementi tipici del nostro sound: basso a dente di sega, drums in primo piano, ugole robotiche e microsequenze, con lead e chords per un finale molto 80’s.
3. She’s Lost Control
dopo una versione piuttosto acerba di qualche annetto fa, era il caso di rendere omaggio ad una cover da sempre presente nella scaletta dei nostri live con una versione che ci rappresentasse oggi.
4. Remote
Ultimo arrivato in casa Redrum Alone, ‘Remote’ rappresenta l’anima più electropop del duo, con le sue melodie ed i suoi clap molto retro’.
5. Emilia Paranoica
Non potevamo non inserire nell’album uno dei singoli che ci ha dato maggiori feedback sul territorio nazionale e che è stato anche inserito nella compilation di Puglia Sounds in allegato al numero di novembre 2011 di Repubblica XL.
La cosa più divertente è stata leggere i commenti di alcuni ortodossi ‘fedeli alla linea’ dei CCCP, a dir poco indignati da questa cover
6. User Interface
pezzo ripescato dall’Ep precedente, in questo caso totalmente stravolto rispetto all’originale. Si tratta del pezzo più techno dell’album, abbiamo lavorato molto sulle ritmiche usando il vocoder come una sequenza. Anche le voci sono state processate massicciamente e non poteva mancare un pad sintetico. La Balearic Dance secondo i Redrum Alone.
7. No Guitars were used in making these tracks
Questo intermezzo è un po’ il manifesto della nostra attitudine prettamente sintetica e del nostro approccio alla produzione. I sintetizzatori come scelta di campo.
8. MidiNight
MidiNight rappresenta il lato più danzereccio dei Redrum Alone: cassa fissa, basso square e qualche incastro un po’ ‘french’ a confondere l’ascoltatore.
9. OniricAct Part 3
E con OniricAct si torna pienamente in casa Redrum: altro brano ripescato dall’ep precedente ma completamente rimissato, rimasterizzato e con un finale tutto nuovo, Oniricact part 3 dice ancora molto sulla ‘Redrum Natura’, nonostante la sua veneranda età.
10. Enola Murder
E come in ogni dancefloor che si rispetti, l’ultimo brano funge da decompressore. Ci si saluta col finale epico, rigorosamente dominato da un tripudio di sintetizzatori.
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