Il Carrararocknrolla Pollege Festival è una realtà che nel corso delle sue passate edizioni si è saputa rendere indispensabile nell’economia della movida estiva della città di Marina di Carrara. Organizzato da One Love Association, quest’anno il festival poteva godere di un partner d’eccezione: Shaq.
Noi c’eravamo ad osservare ammirati il grande lavoro svolto da questi ragazzi nel costante tentativo di garantire un’offerta culturale capace di valorizzare un territorio a cui sono legati da un amore autentico.
La location era perfetta, affacciata sul mare con il palco stagliato sullo sfondo delle alpi apuane, da cui da secoli si cava il marmo più famoso del mondo. Il programma dei tre giorni bilanciato tra le realtà locali e nomi di più ampio respiro ha fatto felici tutti.
Tra i gruppi locali, impossibile non parlare del duo punk ASINO, il cui ep Crudo ha un tiro incredibile e gode di un packaging splendidamente originale (busta del salumiere, fetta di pane stampata al centro e testi immortalati su un vero e proprio scontrino). Particolarmente adatti a riscaldare gli animi per la serata reggae e dacehall si sono poi dimostrati i The Real Mother Funkerz.
Tra i big si sono dati il cambio sul palco Raphael & Easy Skankerz, Marco Cocci e il Trio Alcolemico, Lo Stato Sociale, Pekoz & Reina di Villa Ada e i Rock’n’roll Kamikaze ma una menzione d’onore la meritano gli LNRipley. I torinesi, headliner della seconda serata, non solo hanno regalato una performance di grande rispetto, facendo ballare la spiaggia per oltre un’ora e mezza a ritmo di dub, ma hanno anche capito meglio di chiunque altro quale sia lo sforzo nascosto dietro a questo evento.
I ragazzi di One Love, infatti, oltre ad autofinanziarsi interamente, rendendo di fatto possibile che questo festival rimanga totalmente gratuito, sono animati da intenti umanitari e fanno sì che il ricavato del festival vada versato in beneficienza alle associazioni di volontariato locali.
Ciò nonostante, quest’anno più che in passato, il Pollege si è dovuto scontrare con l’amministrazione locale, vededo ridursi i permessi orari all’ultimo momento e dovendo così comprimere il programma entro le 2:00 di notte.
I ragazzi di LNRipley, ben leggendo lo spirito che animava tutto il festival, e di fatto cogliendo l’occasione per un sano proclama in favore delle piccole realtà diffuse sul territorio, hanno così commentato la loro esperienza al Pollege:
Noi, ovviamente, siamo totalmente d’accordo con loro e con lo spirito che anima da quattro anni questo festival affacciato sul mare.
Per concludere abbiamo stilato una micro lista di UP e FAIL di questa quarta edizione:
Big UP
– il pubblico: curioso, composto e meravigliosamente eterogeneo;
– vedere qualcuno trovare 100 € pulendo la spiaggia e donarli al Pollege;
– le felpe del festival: perfette per l’umidità della notte in spiaggia, economiche e anche loro, come tutto il merchandising, create a scopo benefico;
– le gente che balla a piedi nudi nella sabbia senza sosta, chiedendo a gran voce ancora musica ogni sera, alla chiusura dei djset.
Big FAIL
– il fallimento della WindJet che ha portato i palermitani Waines a mancare all’evento;
– la spiaggia piena fino all’alba costretta al silenzio dalle 2 di notte;
– pochissimi bidoni per la raccolta differenziata pur essendo i bicchieri tutti di plastica riciclata (più che un Fail è un suggerimento per le edizioni future).
Popolo del Pollege, continuate così!
[La foto è di Daria Cresci e la trovate sulla pagina facebook del Pollege insieme a tante scattate durante il festival]